Arriva il Fondo sovrano Ue
Bruxelles annuncia la sua strategia per difendersi dall’Inflaction Reacton Act Usa: subito un piano industriale per il Green Deal, poi l’European Sovereignty Fund per sostenere la transizione green
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Le sanzioni alla Russia resteranno, mentre il piano per risolvere la crisi del gas e per l’indipendenza energetica va vanti e dagli extra-profitti dell’energia arriveranno 140 miliardi per aiutare cittadini e pmi. E poi più flessibilità agli Stati sul debito e più fiducia ai mercati finanziari.
È tutto inevitabilmente a tema economico l’annuale discorso sullo Stato dell’Unione della presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che si è presentata di fronte all’Europarlamento vestita di giallo e blu, i colori della bandiera ucraina. Proprio il conflitto scatenato da Mosca, con le sue molteplici e drammatiche ricadute, è infatti il problema a monte che attraversa e condiziona tutte le linee programmatiche Ue per il prossimo anno.
“Questa è una guerra alla nostra energia, una guerra alla nostra economia, una guerra ai nostri valori e una guerra al nostro futuro. Si tratta di autocrazia contro democrazia. E sono qui con la convinzione che, con coraggio e solidarietà, Putin fallirà e l’Europa prevarrà”, ha scandito la von der Leyen, chiarendo che le sanzioni contro Mosca sono destinate a rimanere e che Kiev avrà accesso al mercato unico Ue. “Dobbiamo proteggerci meglio. Per questo motivo presenteremo un ‘pacchetto per la Difesa della democrazia’”, ha annunciato.
Intanto Bruxelles sta lavorando con i fornitori per far scendere il prezzo del gas. L’obiettivo è quello di garantire la sicurezza di approvvigionamento e, allo stesso tempo, assicurare la competitività globale dell’Europa. “Per questo motivo, svilupperemo con gli Stati membri una serie di misure che tengano conto della natura specifica dei nostri rapporti con i fornitori da quelli inaffidabili come la Russia a quelli affidabili come la Norvegia”, ha spiegato la von der Leyen, aggiungendo che “la Commissione lavorerà per stabilire un parametro di riferimento più rappresentativo” sul mercato del gas.
“Abbiamo concordato uno stoccaggio congiunto. Ora siamo all’84%: stiamo superando il nostro obiettivo – ha poi precisato -. Abbiamo diversificato il nostro approvvigionamento dalla Russia e ci siamo rivolti a fornitori affidabili. Stati Uniti, Norvegia, Algeria e altri. L’anno scorso il gas russo rappresentava il 40% delle nostre importazioni di gas. Oggi è sceso al 9% di gas di gasdotto”.
Nessun riferimento poi a un price cap del gas, su cui gli Stati sono ancora divisi, ma una chiara spinta per il disaccoppiamento del costo del metano da quello dell’elettricità. “L’attuale struttura del mercato dell’elettricità, basata sull’ordine di merito, non rende più giustizia ai consumatori. Essi dovrebbero raccogliere i benefici delle energie rinnovabili a basso costo. Dobbiamo quindi disaccoppiare l’influenza dominante del gas sul prezzo dell’elettricità. Per questo motivo una riforma profonda e completa del mercato dell’elettricità”, ha detto la presidente della Commissione.
In programma anche una banca europea dell’idrogeno, che aiuterà a garantire l’acquisto di idrogeno in particolare usando le risorse del Fondo per l’innovazione. Potrà investire 3 miliardi di euro per contribuire a costruire il mercato futuro dell’idrogeno.
Sempre in tema di materie prime, per contrastare lo strapotere della Cina che controlla l’industria mondiale della trasformazione, l’Europa individuerà progetti strategici lungo tutta la catena di approvvigionamento, dall’estrazione alla raffinazione, dalla trasformazione al riciclaggio. “E vogliamo costituire riserve strategiche laddove l’approvvigionamento è a rischio. Per questo motivo annuncio oggi una normativa europea sulle materie prime critiche”, ha annunciato la presidente della Commissione, aggiungendo che “lavori per il primo grande stabilimento di semiconduttori inizieranno nei prossimi mesi. Ora dobbiamo replicare questo successo. Anche per questo vogliamo aumentare la nostra partecipazione finanziaria a importanti progetti di comune interesse europeo e per il futuro mi adopererò per creare un nuovo Fondo per la sovranità europea”.
Netto anche l’impegno su un tetto ai ricavi del gas. “Milioni di europei hanno bisogno di sostegno. Gli Stati membri dell’Ue hanno già investito miliardi di euro per assistere le famiglie vulnerabili. Ma sappiamo che non sarà sufficiente. Per questo motivo proponiamo un tetto ai ricavi delle aziende che producono elettricità a basso costo. La nostra proposta raccoglierà più di 140 miliardi di euro per gli Stati membri per attutire il colpo direttamente”, ha garantito, chiarendo che un contributo sarà chiesto anche alle aziende di petrolio, gas e carbone che “stanno realizzando enormi profitti”.
L’Unione è poi pronta anche a venire in soccorso delle pmi per le quali presenterà un pacchetto di aiuti che comprenderà una proposta per un insieme unico di norme fiscali per fare affari in Europa (Befit). Sempre per sostenere le imprese, la von der Leyen ha anche annunciato la revisione della direttiva sui ritardi di pagamento. “Semplicemente non è giusto che 1 fallimento su 4 sia dovuto a fatture non pagate in tempo”, ha sottolineato, indicando che “per milioni di aziende familiari, questa sarà un’ancora di salvezza in acque agitate”.
Proprio in tema pmi, la presidente ha lodato le imprese della ceramica italiane. “I prezzi del gas sono aumentati di oltre 10 volte rispetto a prima della pandemia. Far quadrare i conti sta diventando una fonte di ansia per milioni di imprese e famiglie – ha evidenziato -. Ma anche gli europei stanno affrontando la situazione con coraggio. Gli operai delle fabbriche di ceramica dell’Italia centrale hanno deciso di spostare i loro turni di lavoro al mattino presto, per beneficiare dei prezzi più bassi dell’energia”.
“Questo è un esempio su un milione di europei che si adattano a questa nuova realtà. Voglio che la nostra Unione prenda esempio dai suoi cittadini. Riducendo la domanda nelle ore di punta, la l’offerta durerà più a lungo e farà scendere i prezzi”, ha aggiunto.
Infine, un’apertura ai governi in fatto di conti pubblici. “Gli Stati membri dovrebbero avere maggiore flessibilità sui loro percorsi di riduzione del debito. Ma ci dovrebbe essere una maggiore responsabilità sul rispetto di ciò che abbiamo concordato”, ha avvertito, specificando che nella riforma del Patto di stabilità dovrebbero esserci regole più semplici che tutti possono seguire.
Per la von der Leyen è inoltre necessario “aprire lo spazio per investimenti strategici e dare ai mercati finanziari la fiducia di cui hanno bisogno”.
Tornando alla politica, la raccomandazione è stata chiara: il piano ‘NextGenerationEU e stato concepito quasi due anni fa, ma e esattamente ciò di cui l’Europa ha bisogno in questo momento. “Quindi atteniamoci al piano previsto e utilizziamo sul campo i finanziamenti disponibili”, ha scandito la presidente della Commissione, condannando dunque l’intenzione di alcuni di mettere mano ai piani nazionali di ripresa e resilienza per le peggiorate condizioni dell’economia.
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