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Flussi trainati a gennaio dall’amministrato. Piacciono i titoli di Stato, in aumento gli investimenti netti in fondi comuni. Fineco in testa, anche nel gestito
Parte bene il 2023 delle reti dei consulenti finanziari. Gennaio passa infatti in archivio con una raccolta netta positiva per 3,3 miliardi di euro, anche se in calo rispetto ai 5,3 miliardi di dicembre e ai 3,8 miliardi dello stesso mese 2022. Lo conferma la consueta rilevazione Assoreti, che mostra come a fare la parte del leone in questo avvio sia stato il risparmio amministrato, capace di attrarre il 98,5% delle risorse nette investite a fronte di un gestito fermo al 20,6%.
Positivo per 2,6 miliardi il saldo delle movimentazioni in titoli (dai 2,8 miliardi di dicembre), con l’attività sul mercato secondario che coinvolge in maniera predominante i titoli di Stato. Le risorse nette investite sui prodotti del risparmio gestito valgono invece 686 milioni di euro (2,6 miliardi a dicembre ), con una contrazione dei volumi riconducibile alla componente assicurativa e alle gestioni individuali. Aumentano invece le allocazioni nette in fondi comuni mentre le risorse nette mantenute su conti correnti e depositi si attestano a 49 milioni di euro (l’1,5% della raccolta totale).
“Il 2023 inizia con un risultato particolarmente solido sulla scia di quanto già realizzato nel corso dell’anno precedente. Le dinamiche osservate sui mercati finanziari creano le condizioni per poter rispondere efficacemente alle diverse esigenze dei risparmiatori a conferma dell’ampia e diversificata platea di clienti serviti”, commenta Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti.
Gestito, che appetito per i fondi comuni
Entrando nel dettaglio del risparmio gestito, la raccolta è stata trainata dalle gestioni patrimoniali collettive e individuali. Quanto alle prime, la distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento si traduce in volumi netti mensili pari a 819 milioni di euro, con prevalenza per le sottoscrizioni nette sugli Oicr di diritto estero (803 milioni) rispetto ai fondi italiani (16 milioni) e con scelte di investimento che privilegiano i fondi azionari (501 milioni) e flessibili (541 milioni). Il bilancio delle gestioni patrimoniali individuali è invece pari a 106 milioni di euro, con un contributo positivo sia dalle gestioni patrimoniali in fondi (66 milioni) sia dalle gestioni patrimoniali mobiliari (40 milioni).
Il comparto assicurativo/previdenziali registra, invece, la prevalenza delle uscite per 238 milioni attribuibile al saldo negativo riscontrato sui prodotti vita tradizionali (-411 milioni) e sui prodotti multiramo (-86 milioni). Di contro i premi netti versati sulle unit linked sono positivi per 148 milioni.
Il contributo mensile complessivo delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, raggiunge quindi i 996 milioni di euro e si confronta con un dato di sistema negativo per 642 milioni.
Amministrato, piacciono i titoli di Stato
Passando all’amministrato, oltre l’80% della raccolta netta realizzata sulla componente finanziaria del comparto coinvolge i titoli di Stato (2,1 miliardi). Positivo il saldo delle movimentazioni per quasi tutte le altre tipologie di strumento e, in particolare, per i certificate (258 milioni) e per le obbligazioni corporate (249 milioni). Per i titoli azionari si registra invece la prevalenza degli ordinativi di vendita (-416 milioni).
Fineco in testa
Infine, i protagonisti. A guidare la classifica di gennaio è Fineco con una raccolta di quasi 626 milioni, di cui 639 nel gestito. Seguono Allianz e Mediolanum, rispettivamente con 606 milioni (225 nel gestito) e 596 milioni (315 nel gestito). Appena fuori dal podio Credem con 436 milioni, mentre chiude la top five del mese Banca Generali con 416 milioni.
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