Il manager apre alla possibilità di distribuire nuovi prodotti legati alla blockchain, nonché prodotti di case terze con il ricorso sempre più pervasivo delle tecnologie. “Le potenzialità della blockchain nella finanza sono soprattutto legate all’introduzione di nuovi prodotti oltre che all’efficientamento dei processi e quindi dei costi di distribuzione”, afferma.
Giordano Martinelli, senior partner di Gimme5
Dopo gli ultimi due accordi con Hype e Crédit Agricole Italia si apre una fase nuova per Gimme5, l’app digitale lanciata nel 2013 che permette di risparmiare piccole somme attraverso smartphone e investirle in fondi comuni di investimento.
Facendo ricorso a tecnologie digitali sempre più innovative come la blockchain, Gimme5 si rivolge a un bacino di potenziali clienti sempre più vasto, soprattutto giovani sotto i 35 anni. Un tema che Giordano Martinelli, senior partner di Gimme5, affronta con FocusRisparmio raccontando in questa intervista di come il salvadanaio digitale sia cresciuto a partire dal suo lancio. “Ad oggi abbiamo superato il primo obiettivo di 100 mila clienti, il trend è in crescita anche grazie alle nuove partnership. Dall’inizio della pandemia la customer base è quasi triplicata (+185%) e con lei anche i risparmi dei nostri clienti”, afferma.
Fra questi ultimi, spiega il manager, vi è una netta prevalenza di giovani, “più del 65% è under 35, attratta da modalità di risparmio digitale semplici, immediate ed automatiche” e soprattutto nell’anno appena concluso “abbiamo osservato un forte interesse nella fascia di età 18-26 – la generazione Z – attratta dalla possibilità di risparmiare anche piccole cifre. Per noi è motivo di orgoglio ed è una conferma che la strada intrapresa per abbattere le barriere all’ingresso del mondo del risparmio gestito è quella giusta”.
Qual è nella vostra visione il futuro della distribuzione digitale di fondi e più in generale prodotti finanziari?
Il processo di digitalizzazione ha già cambiato profondamente i modelli di distribuzione di diversi settori nel mondo, la finanza non poteva rimanerne fuori. Nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad una progressiva accelerazione di questo processo che si è ulteriormente acuita a causa della pandemia ancora in atto. Crediamo che in futuro la distribuzione digitale porterà un livello di democratizzazione della finanza che renderà i prodotti sempre più semplici, accessibili e “per tutte le tasche”. Chi ne trarrà maggior beneficio saranno coloro che oggi non sono serviti dai modelli di distribuzione in essere. La nuova distribuzione digitale permetterà di raggiungere chiunque ad un costo che fino ad oggi non è mai stato sostenibile per l’industria.
Come si inseriscono le tecnologie blockchain e DLT in questo quadro? Quale cambiamento potrebbe portare nell’industria la loro diffusione?
Le potenzialità delle tecnologie blockchain nella finanza sono soprattutto legate all’efficientamento dei processi e quindi dei costi di distribuzione. Sono tecnologie che permettono un altissimo grado di collaborazione tra gli attori in gioco, oltre a precisione e sicurezza, nonché una chiara attribuzione della proprietà attraverso l’utilizzo degli smart-contract. Per quanto riguarda l’aspetto dei token, invece, non lo vedo un elemento così determinante per i prodotti finanziari che sono già dematerializzati e quindi facilmente “tokenizzabili”. Questa rivoluzione però offre una grande opportunità per tutte quelle categorie di prodotti che al momento non sono dematerializzati come immobili, opere d’arte e collectibles. Lo sviluppo di questo ambito però dipenderà molto dalle scelte dei regolatori.
Come si inseriscono le blockchain DLT nell’offerta di un player nativo digitale come Gimme5?
Gimme5 è partito nel 2013 quando queste tecnologie non erano ancora così evolute. Fin da subito abbiamo focalizzato la nostra attenzione proprio su quegli aspetti di efficienza e controllo che le blockchain DLT stanno portando oggi sul mercato. Siamo così riusciti ad ottenere una base tecnologica interna in grado di coprire almeno parte di questi grandi vantaggi delle blockchain. Abbiamo comunque condotto alcuni esperimenti con le blockchain, come testimonia il primo test in Italia condotto con Gimme5 per la distribuzione di fondi comuni tramite l’infrastruttura blockchain di FundsDLT. Siamo convinti che per un player nativo digitale come Gimme5, utilizzare le blockchain diventa uno strumento imprescindibile soprattutto per prodotti diversi dai fondi comuni di diritto italiano, parlo quindi di Sicav o prodotti che ad oggi non sono ancora stati digitalizzati, come ad esempio quelli menzionati sopra.
Nello scenario nazionale ed europeo siete partiti molto presto, un vantaggio competitivo non da poco: come è stato? Come conservarlo e quali sono gli step successivi da approntare per rimanere competitivi?
Come spesso accade, essere i first-mover porta con sé oneri e onori. Abbiamo avuto il tempo di ragionare, apprendere e chiaramente anche di sbagliare, così che oggi ci sentiamo sicuramente più pronti a cogliere le nuove opportunità. Fare tesoro di tutto ciò che abbiamo appreso sarà la chiave per conservare il nostro attuale vantaggio competitivo.
Le banche distributrici con cui fate accordi devono avere necessariamente già in essere un rapporto di distribuzione dei prodotti di AcomeA?
Assolutamente no, non è necessario un rapporto di distribuzione (collocamento) dei prodotti di AcomeA Sgr. L’averlo consente solo modalità operative di ingaggio della clientela leggermente diverse. Oggi dovrebbe risultare chiaro a tutti che la piattaforma Gimme5 è in grado di andare a servire in modo efficiente il cosiddetto “oceano blu”, ossia tutti quei clienti non raggiungibili dalla distribuzione tradizionale perché legata a regole di costo opportunità stringenti.
Parliamo della vostra strategia di crescita sul mercato italiano attraverso diversi accordi con banche commerciali: oggi con quante di esse avete stretto accordi? L’offerta di Gimme5 comprende solo fondi comuni della gamma AcomeA o anche altri? Pensate di espandere la gamma prodotti investibili?
Per quanto riguarda la distribuzione tramite convenzioni di collocamento (modello tradizionale), ad oggi siamo intorno alla trentina; la maggior parte di queste prevede anche l’utilizzo di Gimme5 ma limitato ai nostri fondi. Discorso diverso sono le due nuove partnership con Hype e Credit Agricole che prescindono da una convenzione di collocamento sui prodotti di AcomeA Sgr. Il fatto che oggi i prodotti coinvolti siano solo i nostri fondi comuni è puramente contingente. Di fatto in questi accordi è stato fatto un passaggio nuovo e direi fondamentale: abbiamo completato un’integrazione tecnologica tra le App e un’integrazione di servizi che ci consente di sfruttare a pieno il modello di distribuzione digitale, oggi per i prodotti di AcomeA, ma in realtà potenzialmente già per qualunque prodotto finanziario e non.
Qual è la strada che percorrerete nel 2022 e in un futuro ancora più lontano?
La nostra principale mission è mettere a disposizione dei nostri clienti strumenti sempre più semplici, ingaggianti ed automatici per poter impostare i propri meccanismi di risparmio. Pensiamo sia importante creare automatismi che diano continuità all’accumulo del risparmio e lo rendano trasparente nella vita di tutti i giorni, legato alle esigenze e alle passioni di ognuno. Nel 2022 ci poniamo come obiettivo aumentare il numero di accordi nelle diverse modalità di partnership che abbiamo delineato. Con una prospettiva un po’ più lunga, stiamo lavorando alla possibilità di ampliare la gamma di prodotti distribuibili attraverso Gimme5.
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