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Secondo Deloitte, il nostro Paese ha flussi di investimenti diretti esteri più bassi dell’Eurozona. Ma il trend è in miglioramento e ora potrebbe avere una decisa accelerazione
Il Pnrr è pronto ad accendere i motori delle imprese italiane. Si tratta infatti di un’occasione per rendere l’Italia e le aziende nazionali più attrattive agli occhi degli investitori esteri, invertendo la tradizione che ha visto il nostro Paese essere quello con il valore medio più basso in termini di flussi di investimenti diretti esteri.
A dirlo è una ricerca di Deloitte, che mette in risalto come il trend sia già in parte cambiato negli ultimi anni, ma che solo con il Pnrr potrà avere una svolta decisa. Nel 2020 in Italia il flusso di Investimenti diretti esteri (Ide) in percentuale al Pil è stato del 25% contro una media dell’Area euro del 77%. Colpa, stando agli analisti Deloitte, di una particolare debolezza nel sistema fiscale, della disponibilità di infrastrutture, cui si aggiungono le lentezze burocratiche che rendono il Paese meno competitivo nell’attrarre investimenti internazionali e domestici.
Secondo i dati Ocse, infatti, nel 2020 il gettito fiscale complessivo ammontava a circa il 43% del Pil, inferiore solo alla Francia. A ciò si aggiunge che i livelli di evasione fiscale e di corruzione sono tra i più alti del Vecchio Continente: in termini di Corruption Perception Index l’Italia è infatti alla peggiore posizione tra le grandi economie europee. Anche in termini di stabilità politica è agli ultimi posti, collocandosi alla 31esima posizione su 45 in Europa.
Nonostante ciò, però, il contributo fornito dalle imprese a controllo estero operanti in Italia in termini di valore aggiunto è cresciuto in media di circa il 2,4% per anno negli ultimi 10 anni. E il Pnrr potrebbe migliorare ulteriormente la situazione.
“L’Italia non è mai stata in cima alla classifica dei Paesi più attrattivi per gli investimenti delle imprese estere, ma con il Pnrr abbiamo un’occasione storica per invertire questo trend e rendere più attrattivo tutto il nostro tessuto economico”, ha affermato il ceo di Deloitte Central Mediterranean, Fabio Pompei.
Secondo Pompei per contrastare le criticità ancora esistenti e valorizzare le capacità attrattive del nostro Paese, dunque, è d’obbligo una riflessione sull’importanza dell’opportunità fornita dal Pnrr. “In un contesto come quello attuale – ha avvertito – la tempestiva ed efficace implementazione del Pnrr rappresenta un’occasione irrinunciabile per dare impulso al nostro sistema produttivo e migliorare l’attrattività verso investimenti internazionali”.
“Se prendiamo le principali economie europee – ha spiegato Marco Vulpiani di Deloitte – l’Italia è il Paese con il valore medio più basso in termini di flussi di Investimenti Diretti Esteri in percentuale al Pil. Questo comporta che, in termini di attrattività complessiva, anche se si colloca al nono posto rispetto ai Paesi del G20 sia però all’ultimo posto delle principali economie europee”.
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