Crescono le masse gestite dai fondi alternativi europei che secondo le previsioni degli esperti potrebbero superare gli 11,2 trilioni di dollari entro il 2026. Anche in Italia cresce la preferenza per gli alternatives che raggiungono il 27% del portafoglio medio secondo Mercer
“Le masse gestite dai fondi alternativi europei hanno raggiunto per la prima volta i 2.060 miliardi di euro a fine 2020, ai 1.810 miliardi di euro dell’anno precedente, con un aumento di oltre il 13%”. Ad affermarlo è il report di Preqin “Alternative Assets in Europe” del settembre 2021. “L’AuM è cresciuto del 58% negli ultimi cinque anni, da dicembre 2016 a dicembre 2020, e l’Europa rappresenta attualmente il 24% dell’industria globale degli asset alternativi.”
Nell’editoriale d’apertura Mark O’Hare, ceo di Preqin, afferma: “di fronte all’incertezza e al calo dei rendimenti in tutte le classi di attivi, l’attrattività degli asset alternativi, incluse le opportunità innovative offerte dagli investimenti green, rimane molto interessante”. Tuttavia, da fine 2021 a oggi le variabili di incertezza hanno continuato a crescere, specialmente dal 24 febbraio 2022, quando l’invasione Russa dell’Ucraina ha minato la solidità dei mercati.
In questa prospettiva di crescente insicurezza, caratterizzata dall’impossibilità di previsione, gli asset alternativi continuano a fungere da possibili protezioni. Il report 2022 di Preqin prevede “che l’AUM supererà gli 11,12 trilioni di dollari entro il 2026, in aumento rispetto ai 5,3 trilioni di dollari stimati alla fine del 2021”. E prosegue: “Ciò rappresenta un CAGR [Tasso composto di crescita annuale, ndr] del 15,9% tra il 2021 e il 2026, che è leggermente più veloce del tasso di crescita tra il 2015 e il 2020 e ben al di sopra della tendenza a lungo termine”. Inoltre, “dal 2015 alla fine del 2021, l’AUM in tutte le classi di attività alternative è aumentato a un CAGR del 10,7%”.
Dello stesso avviso Laura Nateri, country head Italy di Lazard Fund Managers, che in apertura dell’Alternative Days della casa di gestione afferma che serviranno “strategie alternative e diversificate per affrontare l’incertezza”. D’altronde, come sottolinea poi Lorenzo Piacentini, director e Third Party Distribution di Lazard Fund Managers, la definizione di fondo alternativo è quella di un fondo che “ che offre un profilo di rischio/rendimento diverso e decorrelato rispetto all’investimento tradizionale long-only in azioni e obbligazioni”.
Diverse strategie contro le intemperie
Leopold Arminjon, portfolio manager di Lazard European Alternative
In un’ottica di investimento resistente ai fattori esogeni, a dispetto dell’attuale crisi geopolitica, l’investimento in alternativi in Europa si configura come possibilità di protezione dal rischio per molti investitori. Leopold Arminjon, portfolio manager di Lazard European Alternative ammette che dall’inizio del nuovo millennio “non siamo mai stati così vicini alla recessione”. “La Bce non ha ancora alzato i tassi, la liquidità è vicina al picco e molti investitori nei loro portafogli sono esposti all’azionario in Usa”, spiega. Il Vecchio Continente però può continuare a essere un’area da inserire in strategia e il rischio può essere “gestito con una residua esposizione netta lunga”.
Sean Reynolds, portfolio manager di Lazard Rathmore Alternative
In questa direzione, particolare attenzione anche all’obbligazionario convertibile, perché, come afferma Sean Reynolds, portfolio manager di Lazard Rathmore Alternative, “si può lavorare con molto meno rischio, ottenendo una liquidità migliore”. “Abbiamo gli occhi puntati” dichiara, “su gli alternativi con hedge e all’azionario che annette nei convertibili”. E spiega: “molti gestori hanno abbandonato i convertibili nel 2008, con la crisi dei fratelli Lehmann, noi abbiamo resistito e il tempo ci ha dato ragione, anche durante periodi di incertezza come questo”.
Adam Mitchell, client portfolio manager, US and Fixed Income di Lazard AM
“Hedging sui tassi di interesse, nessun debito sul Forex e nessun investimento per categoria” è l’opzione strategica di Lazard Coherence Long/Short spiegata da Adam Mitchell, client portfolio manager, US and Fixed Income di Lazard AM contro l’intemperia inflazionistica. Perché quindi scegliere la gestione attiva oggi? Mitchell afferma: “per il comportamento favorevole dell’equity, fusioni e acquisizione aggressive finanziate tramite il debito, leva elevata, tassi di interesse storicamente bassi e” conclude, “per ora, una politica monetaria accomodante”.
Alternative-mania
Luca De Biasi, Responsabile Wealth di Mercer Italia
Da sottolineare come l’attenzione per gli alternativi sia cresciuta anche in Italia, secondo Paese in Europa dopo la Germania per quota di alternatives in portafoglio. Secondo la 19° edizione dell’indagine “Mercer European Asset Allocation” le componenti obbligazionarie non tradizionali che rientrano nella componente alternativa, “nel caso dell’Italia, sono più importanti rispetto alla media europea (27% contro 20%)”. Appurando inoltre che “in media, la presenza di investimenti alternativi nei portafogli europei è ormai quasi equiparabile a quella dell’azionario” e che “il peso della componente alternativa è del 42% nel 2021, rispetto al 36% nel 2020”.
“Un elemento chiave di questo risultato” spiega Luca De Biasi, Responsabile Wealth di Mercer Italia “può essere ricondotto alla tematica del de-risking e della diversificazione attraverso gli investimenti alternativi, che ha quindi portato la maggior parte degli investitori istituzionali in Europa a una riduzione dell’esposizione azionaria”.
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