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In un contesto di mercato sfidante, secondo Andrea Orsi, alla guida di M&G in Italia, lavorare a stretto contatto con i partner distributivi per offrire soluzioni di investimento customizzate ad alto valore aggiunto sarà determinante per restare competitivi
Il contesto di mercato dell’asset management si caratterizza per una contrazione dei margini causata da una molteplicità di cause. Fattori normativi, di mercato e di business si combinano in una miscela che spinge la redditività verso il basso.
Nel recente articolo Nine key observation about the European asset management industry, McKinsey ha stimato un calo dei profitti di oltre il 30% nel triennio 2021-2023 per il settore, con un allargamento della forbice tra migliori e peggiori.
Per rimanere competitivi, secondo Andrea Orsi, country head di M&G Investments in Italia, il ruolo dell’asset manager deve evolvere da fornitore di fondi a “provider di servizi e soluzioni di investimento capaci di creare valore per i distributori e i loro clienti”.
Andrea Orsi, country head Italia di M&G Investments
Entrando nello specifico della storia ormai ventennale di M&G in Italia quali sono gli aspetti che vi fanno guardare con fiducia al futuro?
Il primo motivo per cui siamo convinti di essere ben posizionati per continuare a crescere sul mercato italiano è innanzitutto riconducibile al tipo di struttura di business di M&G che combina due grandi anime, una asset management e una assicurativa. Due business altamente decorrelati e complementari che garantiscono una continuità di risultati anche in periodi particolarmente sfidanti per il settore.
Il secondo elemento è la forza delle nostre partnership. Guardando a quella che è l’evoluzione del mercato è chiaro il processo di istituzionalizzazione del mercato retail. Una dinamica che siamo stati in grado di ben interpretare anche alla luce dell’esperienza maturata in Inghilterra a seguito dell’introduzione della normativa RDR. Il focus dei distributori si è spostato progressivamente dalla vendita di fondi alla carta alle soluzioni consulenziali come gestioni patrimoniali, mandati, fondi di fondi e unit linked.
Quello che abbiamo fatto molto bene nell’ultimo triennio è interpretare questo passaggio da fornitori di fondi comuni a fornitori di soluzioni di investimento. Un plus che ci ha permesso negli ultimi 36 mesi di essere performanti in un contesto complesso. Terzo ed ultimo elemento, più tattico, è avere fatto leva sulle grandi capabilities sul fixed income in un momento in cui l’asset class è tornata attrattiva e i distributori erano alla ricerca di metodi di gestione del cash alternativi ai soli governativi.
C’è un’iniziativa che rappresenta particolarmente bene questa capacità di vicinanza nei confronti dei distributori?
Abbiamo costruito con i nostri partner soluzioni che consentissero ai clienti finali di diversificare l’esposizione governativa attraverso prodotti fixed maturity. Una strategia che in Europa ha raccolto più di un miliardo di euro con cui abbiamo dimostrato di saperci mettere in ascolto di quelle che sono le esigenze dei clienti per offrire una soluzione efficace nel tempo richiesto.
Concretamente, nel momento di massimo interesse sulle emissioni governative di BTP, abbiamo costruito dei panieri di bond con scadenze e remunerazioni simili ma un profilo rischio/rendimento nettamente migliore dato l’accesso diversificato al mercato obbligazionario globale unito alla capacità di selezione del nostro team fixed income, che si avvale di uno tra i più grandi team di analisti sul credito del settore.
Un ulteriore tema che sta impegnando gli asset manager è quello dei mercati privati, anche in ottica di recupero di redditività. Come state affrontando il tema in M&G Investments?
Prima di tutto tenendo bene presente qual è il nostro ruolo. I private assets non possono e non devono essere un metodo per recuperare marginalità. Detto questo, la nostra conoscenza della classe di attivo è comprovata dalla gestione delle riserve tecniche della componente assicurativa di M&G, Prudential, per cui investiamo in ogni comparto dei private markets.
Quello che stiamo cercando con forza di fare è rendere disponibili queste capabilities innanzitutto ai canali distributi wholesales. Per quanto riguarda il retail l’allineamento con le esigenze del cliente finale e la sua educazione sono ancora più importanti. La nostra offerta sui mercati privati è in evoluzione e in allargamento non solo in termini di gamma prodotto ma anche di attività di formazione ad hoc per i distributori.
Anche in questo ambito abbiamo un esempio recente che dimostri questo posizionamento?
Abbiamo lanciato un Eltif 2.0 su private credit, l’M&G European Credit Opportunities Fund, con cui intendiamo ampliare l’accesso degli investitori individuali al credito privato alle imprese. Con Nav mensile e possibilità di redemption trimestrale, è un prodotto in cui crediamo molto perché poggia sulle forti capabilities di M&G in questa asset class. Si tratta di una soluzione che ha potuto contare dal primo giorno su un seeding interno di 700 milioni di sterline direttamente investiti dal bilancio assicurativo di M&G: ciò è reso possibile dal nostro modello di business unico.
Guardando al futuro dell’asset management in generale, e di M&G Investments in Italia in particolare, che cosa farà la differenza per continuare a crescere?
La competizione si sta spostando sempre di più su capabilities che non rientrano tra quelle che i grandi distributori coprono attraverso le divisioni di asset management interne. Abbiamo detto dei mercati privati ma possiamo citare per esempio anche asian equity o total return credit, che saranno centrali per consolidare il rapporto soprattutto nei confronti degli asset allocator che dovranno percepire la relazione come orientata alla ricerca di soluzioni di investimento sempre più customizzate.
La capacità di ascolto dei clienti e delle loro esigenze è sempre stata fondamentale per la nostra crescita anche e soprattutto in Italia. La comprensione delle specificità locali si deve sposare con la capacità di mettere al lavoro le nostre risorse interne per creare valore nella catena del risparmio.
Stiamo lavorando per rendere sempre più chiaro questo nostro approccio distintivo anche alla clientela istituzionale e lo sviluppo di questo segmento è tra le nostre priorità per lo sviluppo nel Paese, insieme alla crescita di soluzioni assicurative multi-asset che siamo in grado di offrire ai distributori italiani.
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