Con l’imminente fine del ciclo e le crescenti tensioni geopolitiche a livello globale, gli investitori sono sempre più alla ricerca di strategie non correlate. Appunti per sfruttare la volatilità come fonte di alpha
Cédric Vuignier, gestore del fondo OYSTER Alternative Uncorrelated per SYZ Asset Management
Nel mondo degli investimenti alternativi, si utilizza con sempre maggiore frequenza il termine “non correlato” per distinguere un particolare tipo di strategia. “Ma se tutti si definiscono non correlati, nessuno lo è veramente. In realtà, nonostante l’assidua ricerca di rendimenti differenziati, molte strategie ricorrono spesso ad analoghe fonti di alpha” osserva Cédric Vuignier, gestore del fondo OYSTER Alternative Uncorrelated per SYZ Asset Management.
All’espansione del settore degli hedge fund “corrisponde un maggiore rischio di sovraffollamento”, prosegue il gestore. ragion per cui, per gli investitori alla ricerca di rendimenti a ogni circostanza e di una minore volatilità del portafoglio “è fondamentale saper riconoscere le strategie realmente non correlate tramite una diversificazione geografica e a livello di strategie, consacrando tempo ed energia per esaminare un’ampia gamma di gestori e strategie nei vari mercati”.
Come si raggiunge concretamente questo obiettivo?
Attraverso un approccio globale. Per identificare fonti di rendimento davvero non correlate, ci rechiamo in visita presso i gestori non solo negli Stati Uniti e in Europa ma anche in Asia, dove sono presenti moltissimi generatori di alpha ancora sconosciuti. La diversificazione geografica è di primaria importanza. Per molti anni i gestori europei e statunitensi hanno investito nelle stesse operazioni e con modalità equivalenti. Poiché adottano il medesimo approccio alla gestione del rischio, affrontano anche identiche problematiche in fase di riduzione dello stesso. Per tale motivo, privilegiamo i gestori dei fondi Relative Value che optano per un’allocazione dinamica tra classi di attivi e strategie globali.
Quanto spesso incontrate i gestori delle società in cui investite?
Conduciamo circa 260 riunioni con i gestori nell’arco di un anno. Il contatto diretto offre un prezioso contributo a complemento della nostra analisi quantitativa. Ci consente di conoscere i gestori e comprendere quando è necessario condurre ulteriori accertamenti. Come evidenziato dalle recenti notizie, l’analisi quantitativa può trascurare talvolta informazioni cruciali, ad esempio potenziali problemi a livello di liquidità.
Viaggiando in tutto il mondo, siamo inoltre in grado di intuire i diversi sentiment del mercato, nonché individuare tendenze future e nuove strategie. Di recente abbiamo seguito l’esplosione di big data e apprendimento automatico e, nello specifico, in che modo contribuiscono allo sviluppo delle strategie quantitative.
Con l’imminente fine del ciclo e le crescenti tensioni geopolitiche a livello globale, gli investitori sono sempre più alla ricerca di strategie non correlate. Come vi state posizionando per adattarvi all’andamento del mercato?
È probabile che le banche centrali accomodanti prolunghino la tendenza rialzista nei cicli azionari e del credito, favorendo i gestori di strategie direzionali. Tuttavia, a fronte delle costanti fonti di tensione presenti in tutto il mondo, un rallentamento previsto della crescita e un livello inferiore di liquidità, a nostro parere l’intensa volatilità che ha segnato gli ultimi 12 mesi persisterà. Di conseguenza, conserviamo una preferenza per le strategie Relative Value e macro, che traggono vantaggio dalla distorsione del mercato.
Come funziona l’investimento in volatilità?
Con il riemergere della volatilità, anche le strategie incentrate sulla dispersione della stessa potrebbero rivelarsi interessanti. La dispersione mira a sfruttare le differenze di valore relativo nelle volatilità implicite mediante la vendita allo scoperto di un indice e l’assunzione del posizionamento lungo su un paniere delle azioni costitutive dell’indice. A fronte della richiesta di copertura, le opzioni sugli indici tendono a essere scambiate a un premio di volatilità implicita maggiore di quella realizzata rispetto alle singole stock option. Di conseguenza, anche la correlazione implicita viene scambiata a un premio superiore rispetto a quella realizzata.
Solitamente, la dispersione offre buoni risultati durante i periodi di segmentazione del mercato, cambiamenti temporanei nella correlazione tra gli attivi e notizie idiosincratiche su singole azioni. In generale, gli ambienti più favorevoli alla dispersione sono quelli in cui la volatilità aumenta e rimane elevata, come nel quarto trimestre del 2018.
Ciò detto, quello della volatilità è un settore di nicchia difficile da comprendere per via della sua complessità intrinseca.
Dal febbraio 2018, mese in cui l’indice VIX ha registrato il suo movimento più ampio nell’arco di un solo giorno, il tema della volatilità è diventato un argomento di discussione ricorrente. Dedichiamo molto tempo alla comprensione di strategie di nicchia, ad esempio quelle quantitative o di arbitraggio sulla volatilità, in quanto offrono un’ulteriore fonte di diversificazione rispetto ai tradizionali hedge fund.
Come navigate attraverso i marosi di questa asset class?
Manteniamo un atteggiamento tattico nell’allocazione sulla volatilità e disponiamo di diversi strumenti da sfruttare in questo universo, con quattro stili: rischio di coda, orientamento lungo alla volatilità, Relative Value e volatilità a breve termine. Data l’importanza che riveste per noi la diversificazione, attuiamo spesso strategie Relative Value che mirano a un flusso di rendimenti non correlato, diversificato e adatto a ogni circostanza.
Utilizziamo infine un sistema quantitativo interno per verificare la diversificazione del portafoglio, un processo che ci consente di valutare l’attribuzione dei fattori al suo interno. Siamo poi in grado di apportare i necessari accorgimenti, rimuovere o modificare la ponderazione di un fondo sottostante per ottimizzare la diversificazione. Poiché la direzionalità del mercato inizia a venire meno, le opportunità di rendimenti non correlati saranno più numerose.
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