Nuovo appello di Francoforte ad agire in fretta. Finora progressi “deludenti”: gli indicatori d’integrazione finanziaria sono “diminuiti significativamente” negli ultimi due anni
L’integrazione dei mercati finanziari in Europa è “cruciale” per far fronte alla necessità di investimenti che vanno dalla sicurezza alla transizione green fino al digitale o all’invecchiamento della popolazione. Ma anche per mobilizzare il risparmio privato e rendere le Borse del Vecchio Continente davvero attrattive nella prospettiva degli operatori esteri. La BCE torna a strigliare i leader UE sulla Capital Markets Union e lo fa con il rapporto sull’Integrazione Finanziaria e la Struttura nell’Area Euro, nel quale sottolinea come i progressi fatti finora siano “deludenti”. “Serve urgentemente un’azione politica”, è il messaggio dell’Eurotower, che va ad aggiungersi agli altri lanciati a più riprese dalla presidente Christine Lagarde.
Dall’Unione bancaria ai quadri normativi: i pezzi mancanti
Dopo che sull’argomento sono intervenuti con forza anche l’ex premier italiano Mari Draghi e il governatore di Bankitalia Fabio Panetta, Francoforte mette in evidenza come gli indicatori di integrazione finanziaria siano “diminuiti significativamente negli ultimi due anni” e non abbia subito “aumenti rilevanti” dall’inizio dell’unione monetaria”. Di qui, l’urgenza di agire. Secondo l’istituto centrale, un mercato dei servizi finanziari pienamente integrato richiede anche di facilitare il settore bancario transfrontaliero e di armonizzare i quadri normativi o i requisiti di divulgazione. L’azione dovrebbe ora concentrarsi infatti sullo sviluppo di una strategia e sulla creazione di un ambiente per mobilitare i risparmi e i finanziamenti.
Le linee d’azione
In particolare, gli economisti dell’Eurotower indicano una serie di strade per rendere disponibili ulteriori capacità di finanziamento: reindirizzare una quota dei depositi improduttivi detenuti dalle famiglie dell’Area, sviluppare maggiormente i mercati sia azionari che per renderli più attraenti nell’ottica di emittenti e investitori, migliorarne l’attrattiva per gli operatori esteri. Il tutto senza smettere di lavorare per rafforzare l’integrazione comunitaria. In particolare, occorre agire per facilitare il settore bancario transfrontaliero e armonizzare la definizione di concetti chiave nei quadri normativi dell’UE. Inoltre, va integrata l’architettura regolamentare e di supervisione del mercato dei capitali europeo ed è necessaria una rivitalizzazione della cartolarizzazione per la Capital Markets Union. La BCE raccomanda infine di aumentare la standardizzazione e la trasparenza nel campo dei prodotti strutturati, oltre a promuovere piattaforme di negoziazione del capitale di rischio più dinamiche.
“L’integrazione dei mercati dei capitali è cruciale per facilitare gli investimenti necessari alle transizioni verde, digitale e della difesa”, conclude il rapporto, “così come lo è per rafforzare la produttività e la competitività dell’UE di fronte a dinamiche geopolitiche impegnative”. Per questo, Bruxelles dovrebbe portare avanti “una strategia chiara per costruire un ambiente economico più vivace, dinamico, competitivo e sostenibile”.
Dalla difesa comune alla Capital markets union, l’ex presidente Bce ha anticipato l’atteso rapporto che verrà presentato lunedì. Oltre 400 pagine candidate ad essere il programma di Bruxelles per i prossimi cinque anni
Secondo il governatore di Bankitalia, l’integrazione è essenziale per la competitività dell’Europa. Ma prima vanno risolti due problemi: la mancanza di eurobond e l’incompletezza dell’unione bancaria
Per l’ex Bce, l’Ue necessita di un “cambiamento radicale”. Che passa da una maggiore cooperazione su più fronti: “Dobbiamo agire insieme come mai abbiamo fatto prima”
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