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La Fed sta stringendo quasi al giusto ritmo, ovvero abbastanza rapidamente da non lasciare sfuggire le aspettative inflazionistiche
“Nelle ultime settimane, i rendimenti dei titoli di stato statunitensi a 10 anni hanno raggiunto il livello più alto in sette anni. La maggior parte dei recenti aumenti dei rendimenti è dovuta all’aumento dei tassi di interesse reali”. Per gli analisti di DWS “ciò fa pensare ad un forte impulso economico, che potrebbe alla fine calmare gli animi sui mercati azionari con l’avvio della stagione degli utili. Questo significa anche che, per il momento, la Fed sta stringendo quasi al giusto ritmo, ovvero abbastanza rapidamente da non lasciare sfuggire le aspettative inflazionistiche”.
Gli investitori sui mercati azionari dovrebbero contare su questo? “Ci sono tre motivi per essere prudenti – spiegano gli esperti. Innanzitutto, i titoli del Tesoro statunitensi ai livelli attuali potrebbero essere ipervenduti. Sono diversi i fattori tecnici che hanno probabilmente contribuito alla debole domanda del Tesoro e al conseguente costante aumento dei rendimenti, dal temporaneo aumento dei costi di copertura valutaria fino alla scadenza degli sgravi fiscali a metà settembre”.
“Questi fattori – argomentano gli economisti – potrebbero già stare per svanire; secondo gli ultimi risultati delle indagini congiunturali, il posizionamento su scadenze a breve è tornato ai massimi livelli per la prima volta a metà settembre. In secondo luogo, l’aumento dei tassi reali, sembra essere uno stimolo al sell-off sui mercati azionari”.
“E terzo, ovviamente, non vi è alcuna garanzia che i mercati obbligazionari abbiano fatto le cose nel modo giusto. Né gli investitori obbligazionari né le banche centrali – conclude il team di DWS – sono così onniscienti come a volte si vorrebbe”.