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La Mappa Mensile Assogestioni rivela un raccolta negativa per 2,4 miliardi. Ma l’effetto mercato mantiene il patrimonio sopra i 2.310 miliardi. Invariate le gestioni patrimoniali, mentre i fondi aperti dimezzano i deflussi. Agli obbligazionari nuovi capitali per sei miliardi
È stato all’insegna della continuità l’ultimo mese vissuto dall’industria italiana del risparmio gestito. Le stesse dinamiche che hanno contraddistinto i primi 30 giorni dell’anno si sono infatti ripresentate anche a febbraio 2024, con una raccolta negativa per 2,4 miliardi di euro e il patrimonio sostenuto oltre quota 2.310 miliardi da un effetto mercato dello 0,4%. È quanto testimoniano i dati preliminari della consueta Mappa targata di Assogestioni, che mostra come i prodotti di maggior interesse per i clienti retail siano i fondi obbligazionari.
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Flussi stabili per le gp. Deflussi dimezzati dai fondi aperti
Scendendo nel dettaglio fondi aperti, è possibile notare come i deflussi dai prodotti di lungo termine siano sì continuati ma ad un ritmo sostanzialmente dimezzato: da 1,3 miliardi a 525 milioni di euro. Un dato, già di per sé incoraggiante, che però viene compensato da riscatti sui fondi monetari in crescita da 996 milioni a -1,84 miliardi: secondo le stime dell’Ufficio Studi, l’effetto performance su questa categoria è stato di +0,7%. Per quanto riguarda le gestioni di portafoglio, i flussi si sono mantenuti stabili rispetto all’andamento di gennaio: la raccolta del segmento retail è stata infatti positiva per 592 milioni mentre la componente istituzionale ha riscatti per 893 milioni, per un bilancio complessivo di pari a -300 milioni.
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Asset allocation: c’è ancora fame di bond
Lo spaccato per asset class evidenzia invece il proseguimento dello slancio registrato da fondi obbligazionari, che nel mese hanno raccolto nuove sottoscrizioni per oltre sei miliardi e hanno aggiornato il totale da inizio anno a 11,6 miliardi. All’opposto, continuano i deflussi per i prodotti azionari (-1,43 miliardi) così come quelli per quelli bilanciati (-1,96 miliardi) e per i flessibili (-3,2 miliardi).
La classifica degli operatori
Per quanto riguarda le performance delle singole società, i dati preliminari evidenziano come Poste Italiane abbia registrato la raccolta netta migliore: +1,6 miliardi di euro. Seguono Deutsche Bank, con 387 milioni, e Schroders, con 271 milioni. Ai piedi del podio si posizionano Arca (+204 milioni di euro) e Cassa Centrale Banca (+149,9 milioni). Tra chi ha registrato i risultati peggiori, Intesa Sanpaolo (-2,3 miliardi) ma anche Amundi (-1,06 miliardi) e Anima Holding (-663 milioni).
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