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Nel documento in consultazione della Commissione europea si anticipano le proposte per migliorare il regime Mifid2/IDD di adeguatezza e di appropriatezza. Si prevede l’adozione di un questionario standardizzato per tutti i clienti, accompagnato da una strategia di asset allocation di base e personalizzata. Il nuovo strumento sarà portabile presso qualunque intermediario scelto dal cliente
Nel mese di marzo si è conclusa la consultazione della Commissione europea sul documento “Targeted consultation on options to enhance the suitability and appropriateness assessments”.
Il documento in consultazione e le domande rivolte ai partecipanti si collocano nel solco della Retail Investment Strategy che la Commissione ha avviato nell’ambito del piano di azione della Capital Market Union nel 2020.
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Uno degli obiettivi chiave della CMU è rendere l’UE un luogo ancora più sicuro in cui gli individui possono risparmiare e investire a lungo termine e aumentare la partecipazione degli investitori al dettaglio ai mercati dei capitali. A tal fine, la Commissione sta esaminando i possibili modi per aumentare il livello di fiducia degli investitori al dettaglio nei confronti dei mercati dei capitali.
Nelle risposte pervenute alla precedente consultazione pubblica del 2021 sulla strategia di investimento al dettaglio della Commissione per l’Europa molti stakeholder, dal lato dell’industria e dei consumatori, hanno evidenziato l’esigenza di semplificare, migliorare, automatizzare e standardizzare le modalità con le quali sono attualmente valutati i profili degli investitori.
Alcuni hanno anche espresso sostegno ad una maggiore attenzione alla composizione complessiva del portafoglio degli investitori piuttosto che ai singoli prodotti.
Gli intervistati hanno inoltre evidenziato la necessità di adeguare le diverse valutazioni degli investitori per adattarle meglio all’ambiente online, nonché l’importanza di migliorare la qualità dei dati delle valutazioni di adeguatezza e appropriatezza. Altri hanno anche raccomandato di anticipare l’evoluzione della consulenza automatizzata. Infine, alcuni operatori hanno messo in luce l’esigenza di una maggiore indipendenza nel processo di valutazione dell’adeguatezza.
Facendo il punto su questi risultati, i servizi della Commissione stanno attualmente esplorando diverse strade per migliorare i regimi di adeguatezza e appropriatezza. I servizi della Commissione stanno valutando infatti in che modo gli investitori al dettaglio potrebbero beneficiare di una nuova valutazione dell’adeguatezza che fornisca loro maggiore sostegno durante il loro percorso di investimento realizzando al meglio gli obiettivi di investimento e rafforzando la partecipazione ai mercati dei capitali.
Per mezzo di questa consultazione, i servizi della Commissione intendono esaminare la fattibilità di una nuova valutazione che metta al centro l’investitore al dettaglio. Tale approccio non solo potrebbe modificare gli attuali test di adeguatezza e appropriatezza MIFID II/IDD evitando di differenziarli tra i vari servizi di investimento offerti agli investitori, ma potrebbe sostituire l’attuale approccio ‘per prodotto’ con un nuovo indirizzo basato su una strategia di asset allocation personalizzata.
Il nuovo regime sarebbe quindi costituito da due parti: una prima parte relativa alla valutazione, tramite un unico questionario standardizzato, degli obiettivi di investimento dell’investitore, la tolleranza al rischio e i vincoli personali e una seconda parte dedicata alla definizione di una strategia di asset allocation di base e personalizzata per il portafoglio di investimento dell’investitore al dettaglio.
Le nuove regole sulla valutazione di adeguatezza del cliente al dettaglio, insieme alla strategia di asset allocation personalizzata, rappresenterebbero un piano di investimento personale inteso ad aiutare gli investitori al dettaglio a raggiungere gli obiettivi di investimento definiti.
Il suo obiettivo principale sarebbe quello di fornire agli investitori al dettaglio i migliori rendimenti attesi possibili, tenendo conto delle loro circostanze personali e della loro tolleranza al rischio. La strategia di asset allocation personalizzata fornirebbe indicazioni concrete su allocazioni di investimento ottimali pur lasciando libero l’investitore di scegliere i prodotti in cui desidera investire.
La strategia di asset allocation personalizzata potrebbe raggiungere questo obiettivo definendo un piano di investimento basato su una diversificazione ottimale delle varie classi di attività ritenute idonee per gli investitori al dettaglio.
Ciò potrebbe includere un’esposizione, definita in termini percentuali, agli strumenti finanziari e prodotti distribuiti agli investitori al dettaglio, inclusi, a titolo esemplificativo, azioni, obbligazioni, fondi, prodotti strutturati (compresi prodotti di investimento assicurativi).
La strategia di asset allocation personalizzata potrebbe identificare, sulla base del portafoglio complessivo, il rischio-rendimento appropriato per ciascun individuo rispetto al profilo al fine di raggiungere gli obiettivi di investimento dell’investitore.
La valutazione del cliente al dettaglio, insieme alla strategia di asset allocation personalizzata, potrebbe essere fornita e registrata in un formato strutturato e leggibile da dispositivo automatico da parte degli intermediari finanziari (con il consenso del cliente) e delle autorità competenti. L’introduzione di questo nuovo approccio potrebbe aumentare il livello di intelligibilità e comparabilità degli investimenti allo scopo di limitare i rischi di vendite errate o investimenti sconsiderati.
Un elemento chiave di questo nuovo strumento potrebbe essere la trasferibilità (o portabilità) della valutazione del cliente (potenziata con una strategia di asset allocation personalizzata) con qualsiasi intermediario finanziario scelto dal cliente, inclusi broker e piattaforme online che consentirebbe agli investitori di modificare le scelte relative agli intermediari finanziari da utilizzare.
La questione della trasferibilità della valutazione del cliente sarà specificamente approfondita nel contesto della Open Finance nella Digital Finance Strategy della Commissione.
La Commissione intende approfondire e determinare se e in che misura gli intermediari finanziari debbano essere autorizzati a discostarsi da questa strategia di asset allocation personalizzata e a quali condizioni, ad esempio quando vi sono ragioni oggettive per giustificare una modifica, anche nel caso di un cambiamento sostanziale nelle circostanze personali dell’investitore al dettaglio.
Molte risposte ai quesiti saranno fornite nel documento finale della Retail Investment Strategy che verrà pubblicato anche sulla base delle risposte alla consultazione appena conclusa.
*Contributor FocusRisparmio
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