4 min
Per PwC, investimenti di venture capital su del 240% nei 12 mesi. Pagamenti digitali, lending e insurtech i segmenti più maturi. “Maggior valore dalla collaborazione con gli intermediari finanziari tradizionali”
Il mercato fintech italiano ha ingranato la quinta e nel 2022 ha superato quota 882 milioni di euro, con una crescita del 240% degli investimenti dei venture capital rispetto al 2021. È quanto emerge dall’ultimo Osservatorio sul settore condotto da PwC, secondo cui il binomio finanza tradizionale-digitale è ormai un fenomeno di rilievo tale da riuscire a consolidare un ecosistema di oltre 600 aziende attive e generare maggior valore rispetto al solo modello degli operatori alternativi. Milano e il Nord sono sempre al primo posto, mentre pagamenti digitali, lending e insurtech sono i segmenti più maturi.
Un tandem vincente
Stando allo studio, le strategie degli operatori finanziari e dell’industria fintech sono ancora fortemente condizionate dal difficile contesto economico e geopolitico ma possono essere ricondotte a quattro macro tendenze principali: la progressiva compressione dei margini e la pressione sulla profittabilità, la ricerca di elevati livelli di efficienza operativa, la scalabilità dell’innovazione tecnologica e l’impegno per la sostenibilità.
“La collaborazione fra finanza tradizionale e digitale è uno tra i fenomeni più rilevanti del settore, certificato da alcune analisi che confermano come i modelli collaborativi abbiano maggiori possibilità di generare valore e sinergie rispetto a quelli alternativi. La tendenza a stringere accordi con le fintech è stata alimentata dall’interesse dei player incumbent verso una fonte di innovazione caratterizzata dall’ampia disponibilità di soggetti con cui attivare sinergie e dalla possibilità di essere svincolati da legacy di natura tecnologica”, spiega Marco Folcia, partner transformation FS PwC Italia.
Il rapporto con il venture capital
Contando anche gli ‘undisclosed deal’, il mercato italiano lo scorso anno ha superato quota 882 milioni di euro con una crescita più che raddoppiata degli investimenti effettuati dai venture capital rispetto all’intero volume di finanziamenti distribuito nel 2021. Tra il 2020 ed il 2022 si sono però verificati alcuni mega-round (oltre i 50 milioni di euro), al netto dei quali l’ecosistema tricolore cuberebbe una raccolta di finanziamenti di soli 76,2 milioni di euro (l’11% in meno di quanto investito dagli operatori nel 2021). La crescente enfasi su operazione di tale portata mega-deal riflette la consuetudine degli operatori stranieri a selezionare startup che scalano più rapidamente e adottano modelli di business distintivi e meno esposti alla competizione.
A livello geografico, il 79% delle startup fintech con headquarter in Italia ha sede nel Nord, a conferma del gap esistente fra le diverse aree del Paese (rilevazioni Pitchbook 2022). Tra le città, Milano è al primo posto per numero di imprese con il 54% delle presenze delle presenze a livello nazionale e il 70% degli investimenti: numeri che confermano la sua vocazione come piazza finanziaria di riferimento.
Digital payments, lending e insurtech: i magnifici tre
L’Osservatorio individua i sotto settori chiave in digital payments, lending e insurtech i segmenti più maturi, mentre appaiono ancora in fase di iniziale sviluppo asset & wealth management, regtech, capital market & trading e open banking. Nei pagamenti, sottolinea Pwc, è in corso una trasformazione che porterà i tradizionali strumenti e servizi a convergere verso un’offerta completamente rinnovata per modelli di business (come il ‘Buy Now-Pay Later’) e processi operativi, catturando l’attenzione degli investitori e proseguendo l’iter di consolidamento e di crescita. Il settore ha registrato la chiusura di diversi round da parte delle fintech e il suo dinamismo è confermato anche dal costante aumento di nuovi player: nel solo biennio 2021-2022, in Italia risultano autorizzati 59 operatori, di cui 30 di derivazione non bancaria.
Anche le lending fintech italiane continuano a mostrare una dinamica di sviluppo importante. In modo particolare per i finanziamenti erogati alle imprese, specialmente quelle di piccole e medie dimensioni, che hanno superato nei primi sei mesi dello scorso anno i 2 miliardi di euro e registrato un salto in avanti del 49% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Inoltre, il crescente numero di partnership con le banche, spesso promosse da queste ultime per accelerare il processo di trasformazione della propria infrastruttura It, è stato un altro dei driver della crescita del segmento negli ultimi due anni.
Quanto all’insurtech, dopo la corsa degli scorsi anni per numero di startup attive (a fine 2021 erano 120 secondo il Politecnico di Milano), la curva di sviluppo ha manifestato una flessione nel corso del 2022. Due i motivi: il consolidamento di quelle già attive e la diminuzione di investimenti finanziari da parte delle compagnie assicurative tradizionali, che hanno preferito acquisire le competenze necessarie alla trasformazione digitale dal mercato o attraverso partnership con società già affermate per ridurre i rischi di implementazione. Una crescita meno significativa non significa però che la qualità di nuove iniziative nel comparto non sia aumentando: si registra infatti una maggiore efficacia a livello di innovazione nei processi di core business, di strumenti che abilitano funzionalità self service per il cliente o di un approccio di business focalizzato sulla specializzazione dei servizi (per esempio le polizze Life Home, le polizze Pet, le micro-polizze) erogati attraverso piattaforme aperte in una logica quasi esclusivamente B2B/B2C.
“È certo che nuovi segmenti di mercato stanno crescendo, come quello delle fintech in ambito Esg o quello delle piattaforme-soluzioni di Intelligenza Artificiale per l’automazione dei processi di customer care, Kyc, credit scoring. Sono segmenti che rappresentano un trend in divenire, pur non avendo ancora raggiunto track record o massa critica sufficienti a permettere oggi un’analisi approfondita”, conclude Folcia.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.