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Il percorso verso l’elettrificazione e verso un passaggio dalle fonti fossili alle rinnovabili è ineluttabile, e l’Ue dovrebbe essere l’epicentro di questo cambiamento
Sull’energia siamo vicini a un punto di svolta epocale, e l’attuale crisi energetica legata alla guerra in Ucraina non è che un incidente di percorso che non sarà in grado di deviare la strada verso un futuro più sostenibile, che comporterà una transizione alle rinnovabili. E l’Unione Europea – oggi particolarmente in difficoltà a causa dei contraccolpi del conflitto in Ucraina sulle forniture del gas – sarà l’epicentro di questa rivoluzione annunciata.
Marcello Matranga, country head di Robeco Italia, non ha dubbi sul fatto che la questione energetica sia centrale oggi nel dibattito politico, nelle macro dinamiche sociali, e ovviamente anche negli investimenti finanziari. Su questo fronte, l’attenzione di Robeco si concentra su alcuni driver di lungo termine, come la maggiore elettrificazione della società e la maggior sostenibilità nella produzione energetica.

Marcello Matranga, Country Head di Robeco Italia
La crisi energetica è uno dei temi dominanti in questi mesi, con pesanti contraccolpi sui mercati. Quali sono stati gli effetti più rilevanti della crisi energetica e cosa vi aspettate per i prossimi mesi?
A seguito dell’impennata dei prezzi del gas e dell’energia elettrica da metà giugno, e in particolare la sua accessibilità economica, riteniamo che la crisi energetica abbia raggiunto un punto di svolta, che richiederà un intervento politico significativo. Sicuramente la situazione economica e geopolitica attuale non ha fatto altro che aumentare l’interesse per le energie rinnovabili.
L’Ue è la regione che maggiormente sta vivendo una situazione di tensione sui mercati dell’elettricità. Ciò è dovuto principalmente all’impatto della guerra mossa dalla Russia contro l’Ucraina e alle relative interruzioni delle forniture di gas e all’aumento dei prezzi del gas. L’Unione europea aveva già in passato predisposto un ambizioso piano legato alla transizione energetica, il green deal, che è stato ulteriormente integrato dal piano REPower EU, predisposto in seguito all’invasione Russa dell’Ucraina.
L’invasione russa dell’Ucraina ha influito sull’interesse e l’impegno a favore della transizione energetica? In che modo?
Da quando la Russia ha tagliato le forniture di gas all’Ue in seguito all’inasprirsi delle tensioni provocate dalla guerra in Ucraina, le autorità europee sono alla disperata ricerca di energia per tenere accese le luci, riscaldare le abitazioni e tenere in moto l’economia.
Nel breve termine, molti Paesi dovranno ricorrere ai combustibili fossili per colmare il divario, ma con l’acuirsi delle tensioni geopolitiche la crisi non fa che evidenziare i pericoli di un’economia dipendente dai combustibili fossili. Consapevole di questo problema, l’Ue si è mossa velocemente per imprimere un’ulteriore accelerazione al suo percorso di azzeramento delle emissioni nette. REPowerEU riduce ulteriormente le emissioni del settore energetico, dà impulso l’elettrificazione di edifici e imprese ed espande gli investimenti nelle rinnovabili e nelle infrastrutture di collegamento tra le economie del blocco.
Tuttavia, i compromessi tra sicurezza energetica e sicurezza climatica sono complicati dalla capacità tecnologica esistente, ma anche dalla volontà politica e dal sentiment dell’opinione pubblica, soprattutto se i consumatori sono costretti a razionare.
Quali Obiettivi di sviluppo sostenibile si possono raggiungere con le energie rinnovabili?
Per raggiungere gli obiettivi di azzeramento delle emissioni e di riduzione della domanda di energia è fondamentale introdurre anche processi di efficientamento energetico, riducendo l’intensità energetica a livello mondiale. In questo spazio vediamo fortissima innovazione data dall’utilizzo di materiali e tecnologie nuovi, come possono essere i Led per l’illuminazione, l’elettrificazione del riscaldamento tramite pompe di calore, semiconduttori sempre più efficienti o il monitoraggio sempre più avanzato che permette di analizzare tempestivamente ed agire sugli eventuali sprechi energetici.
Quali sono le aree di investimento in questo settore sulle quali concentrarsi?
In Robeco da quasi 20 anni ci focalizziamo sull’investimento nella trasformazione del settore energetico globale che possa offrire maggior efficienza e la minor impronta ambientale possibile. Nella strategia RobecoSAM Smart energy nata nel lontano 2003 abbiamo identificato alcuni driver di lungo termine, come la maggior elettrificazione della società e la maggior sostenibilità nella produzione energetica: una quota sempre maggiore del consumo energetico sarà occupata dall’elettricità, con una domanda di elettricità che raddoppierà entro il 2050, mentre le fonti rinnovabili dovranno rappresentare, secondo l’agenzia internazionale dell’energia, almeno il 70% della produzione totale di energia elettrica a livello globale entro il 2050. Per rendere meglio l’ordine di grandezza, ora siamo intorno al 10%. Questo è supportato da soluzioni, prodotti e infrastrutture per l’efficienza energetica e dall’elettrificazione dei settori industriale, dei trasporti e del riscaldamento, che a loro volta contribuiscono a mitigare l’aumento della domanda di energia derivante dalla crescita demografica ed economica.
La crisi dell’accessibilità energetica in corso avrà probabilmente diverse ripercussioni sul settore: quelle negative appaiono di natura più temporanea (rischio normativo, distruzione della domanda), mentre quelle positive (superciclo degli investimenti in energia verde, prezzi dell’energia più elevati per un periodo più lungo) hanno una durata molto più lunga.
Come si aspetta che sarà il panorama energetico di qua a cinque/dieci anni?
Nonostante le sfide attuali, l’elettrificazione è all’inizio di un enorme ciclo di investimenti che si estenderà a tutti i settori. Riteniamo che siamo vicini a un punto di svolta in cui i governi smetteranno di incentivare i combustibili fossili e incoraggeranno l’adozione di tecnologie che facilitano la completa elettrificazione delle economie. Con la diversificazione del mix di combustibili e la maggiore flessibilità concessa ai clienti, la concorrenza tra fonti energetiche non potrà che aumentare. Ciò accelererà ulteriormente il passaggio alle rinnovabili e all’elettrificazione di tutta l’economia.
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