Aziende, investitori e istituzioni “uniti” nella prima giornata della Corporate Governance Conference: “L’engagement crea valore sostenibile nel medio-lungo periodo. E tutela i risparmi”
Non solo climate change. A tenere banco nella prima delle tre giornate della Corporate Governance Conference, l’evento capitolino organizzato da Assogestioni e dedicato alle buone pratiche di governo societario, è stato il tema della transizione verso un’economia sostenibile a 360 gradi.
Investitori istituzionali ed esponenti delle maggiori società quotate italiane si sono confrontati in un susseguirsi di tavole rotonde sul ruolo che l’attività di engagement può avere in termini di creazione di valore nel medio-lungo periodo, approfondendo le best practice fra società quotate e asset manager, con questi ultimi nel ruolo di steward su temi di grande impatto come, per esempio, le politiche di remunerazione.
Ad aprire i lavori della prima giornata è stato il presidente di Assogestioni, Carlo Trabattoni, che ha sottolineato il ruolo dell’Associazione (in rappresentanza di un mercato del risparmio gestito tra i primi a livello europeo) nel favorire le migliori condizioni di funzionalità ed efficienza per l’industria: “Le buone pratiche di corporate governance sono vitali per garantire la più corretta interazione tra i protagonisti dei mercati dei capitali – ha sottolineato – Tra queste, l’engagement concorre in modo particolare sia a realizzare la tutela del risparmio sia a creare valore sostenibile nel medio e lungo periodo”.
Carlo Trabattoni, presidente di Assogestioni
Clima sì, ma non solo
Carlo Cimbri, chairman del gruppo Unipol
Una view ampiamente condivisi dalle società che hanno partecipato al convegno, come dimostra la testimonianza di Carlo Cimbri, chairman del gruppo Unipol: “Abbiamo bisogno di un approccio più realistico e meno ideologico – ha puntualizzato in occasione della prima tavola rotonda dedicata al climate change – Se vogliamo avere risultati come investitori dobbiamo fare qualcosa che davvero abbia un impatto. Non dobbiamo considerare il climate change e i temi ambientali come qualcosa da seguire solo perché al momento è popolare. Il climate change ci deve interessare perché rappresenta realmente un rischio”. E il voto degli azionisti sulle tematiche ambientali promosse dalle aziende è fondamentale nella lotta al cambiamento climatico.
Giampiero Massolo, chairman di Atlantia
Lo sa bene Atlantia, che nell’attuare l’iniziativa “Say On Climate” ha ottenuto l’approvazione di oltre il 98% degli shareholder. “Per noi è stata una scelta strategia, che continueremo a perseguire anche dopo il delisting – ha fatto notare Giampiero Massolo, chairman di Atlantia – Come gestori di infrastrutture autostradali e aeroportuali e di servizi avanzati di mobilità sentiamo fortemente la responsabilità di fare la nostra parte per accelerare la transizione energetica, sia attraverso un upgrade dei nostri asset attuali sia investendo in settori innovativi che siano in grado di fornire risposte ai nuovi trend di mobilità globali. In questo senso, il nostro Climate Action Plan consentirà di azzerare le emissioni dirette di CO2 delle nostre infrastrutture entro il 2040, con dieci anni di anticipo rispetto agli impegni dell’Accordo di Parigi sul Clima”.
Il ruolo engagement
Patrick Amis, director general specialised institutions & Lsis della Banca Centrale Europea
Ma per favorire davvero la transazione verso un’economia più sostenibile è doveroso “fare squadra” e agire come sistema. Tutti devono fare la loro parte. In particolare, “l’industria del risparmio gestito, insieme alle banche e ad altre istituzioni finanziarie, ha un ruolo cruciale da svolgere nel finanziamento della transizione – ha detto Patrick Amis, director general specialised institutions & Lsis della Banca Centrale Europea. Un impegno costante e duraturo con gli emittenti societari sarà un fattore di successo cruciale”.
Massimo Scagliarini, Ceo di Gvs
È questo il senso dell’engagement: “Vai, incontra le società e spiega loro quello che vuoi”, ha puntualizzato Massimo Scagliarini, Ceo di Gvs. In quanto investitori, e quindi azionisti, le Sgr hanno la possibilità di indirizzare le aziende verso un percorso più sostenibile. “L’engagement con gli investitori e i proxy advisor rappresenta sempre un’occasione di apprendimento, uno stimolo al miglioramento continuo – ha sottolineato Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo. Tutte le aziende devono scegliere le metriche finanziarie e non-finanziarie più appropriate per guidare la crescita sostenibile nel lungo periodo. Ed è importante che queste siano riflesse anche nei meccanismi di incentivazione”, ha concluso.
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