Transizione energetica, AI ma anche governativi e corporate Euro. Al netto delle preoccupazioni geopolitiche e dei nuovi proclami americani, l’unica grande incognita sarà l’inflazione
Filippo Stefanini, responsabile Multimanager Investments di Eurizon
Dove va l’inflazione. Per Filippo Stefanini, responsabile Multimanager Investments di Eurizon, la vis cordis dei mercati finanziari (al netto delle preoccupazioni geopolitiche e dei nuovi proclami americani) è tutta concentrata in questo concetto. L’era Trump 2.0 è iniziata e i mercati sono già diventati molto sensibili ai dati sul carovita. Un trend che probabilmente continuerà anche nei prossimi mesi. “Cosa può far deragliare lo scenario tutto sommato positivo che abbiamo per quest’anno? L’inflazione. Se negli Stati Uniti dovesse toccare livelli elevati, questo potrebbe costringere la Federal Reserve a mantenere una politica monetaria restrittiva”, afferma risoluto.
Stefanini, insieme al suo team, mantiene e monitora la buy list (circa 230 fondi) che include i prodotti che hanno superato il processo di due diligence e che sono stati approvati dal comitato investimenti. È da lì che i portfolio manager di Eurizon scelgono i fondi di case terze per creare i loro portafogli multi-manager. Perciò bisogna tener d’occhio costantemente i peer group. “Al momento stiamo cercando un po’ di rafforzare il peer group dei fondi Equity Japan ed Emerging Market. Poi stiamo facendo una due diligence su un prodotto obbligazionario contingent convertible. Ma si tratta di attività che rientrano nella ordinaria manutenzione della buy list; le view di mercato del nostro comitato investimenti sono un tema a monte e nostra responsabilità è mantenere una buy list ben diversificata e composta da fondi eccellenti”, precisa. Al momento, la convergenza tra analisti e gestori sembra sia su uno specifico segmento: quello degli ETF attivi. “È un settore interessante, su cui stiamo focalizzando la nostra attenzione”, spiega il fund selector, “il tema sta crescendo e riteniamo che, trattandosi di strategie attive più complesse, vadano analizzate con una due diligence ad hoc, prima di capire qual è il modo migliore di utilizzo”. “Nei prodotti multi-manager, utilizziamo fondi per implementare le view dell’asset allocation strategica che rappresentano la parte core del portafoglio, mentre utilizziamo gli ETF per implementare le view di asset allocation tattica, nella cosiddetta parte satellite del portafoglio”.
Cercare un nuovo equilibrio
D’altronde, cercare di sovraperformare il benchmark attraverso la selezione dei titoli o l’allocazione settoriale è il mantra odierno di molti analisti, soprattutto in vista delle crescenti spinte verso politiche economiche protezionistiche, che stanno ridefinendo le dinamiche globali. Il mondo finanziario cerca un nuovo equilibrio, con una globalizzazione rinnovata che pone al centro temi come la sostenibilità, la digitalizzazione e la regionalizzazione delle catene del valore. “Siamo in attesa non solo di capire quanti degli annunci della nuova amministrazione Trump diventeranno fatti ma anche quale sarà la sequenza di attuazione”, dice Stefanini. Un modo per capire, appunto, gli impatti sull’inflazione, sulla crescita economica, sul mercato del lavoro e sull’immigrazione.
“Un altro trend importante è la deregolamentazione che sta avvenendo su alcuni settori. Il che ci porta ad avere una view positiva, per esempio, sul settore finanziario, sia americano che europeo, in considerazione anche all’ottima capitalizzazione del sistema bancario e ad un ciclo di NPLs finora benigno”. E l’outlook in Europa potrebbe presto migliorare. Occhio alle prossime elezioni tedesche, per capire se ci saranno dei cambiamenti nella politica fiscale del Bundestag, ma anche alla possibile risoluzione della guerra in Ucraina: “All’indomani degli eventuali accordi di pace, potremmo vedere un possibile calo del prezzo del gas naturale (che non guasterebbe certo per l’Italia) ma la prospettiva di nuovi dazi commerciali potrebbe comunque far rallentare la già stantìa crescita economica europea”, continua il manager.
Megatrend, AI e transizione energetica
Tra le novità sottoscritte da Trump, c’è anche il ripensamento in merito alle politiche di sostenibilità, già implementate dall’amministrazione Biden. Una questione che potrebbe ripercuotersi anche negli investimenti ESG (e quindi nella finanza verde) ma che non preoccupa. “Da ex ingegnere, tendo a guardare più al gap tecnologico”, racconta Stefanini. Il tema della transizione energetica è uno dei grandi temi del nostro tempo e dei prossimi anni. E non c’è dubbio che continuerà ad essere tale, legato a doppio mandato all’evoluzione tecnologica che stiamo vivendo. I governi scelgono quale politica fiscale adottare e quale mix di sussidi per la ricerca scientifica e per le tecnologie di transizione, ma la ricerca scientifica e tecnologica continueranno ad avanzare velocemente sul tema della transizione”. Adesso, poi, c’è anche l’AI. “Usando le recenti parole di un hedge fund manager, né gli Stati Uniti né la Cina possono permettersi di perdere la guerra sull’intelligenza artificiale”, riporta il responsabile Multimanager Investments di Eurizon. “Senza citare singoli titoli, direi che l’Artificial intelligence è la grande rivoluzione dei nostri tempi e ritengo che gli investimenti in questo settore continueranno a crescere. Ciò porterà anche ad una domanda di infrastrutture e di tecnologie legate alla sicurezza e alla privacy”. D’altronde la tecnologia ormai è pervasiva. “Quello che per noi una volta era IT, adesso lo ritroviamo in altri settori come Financials, Communication Services e Consumer Discretionary. Abbiamo assistito ad una deriva del mercato verso il growth”, assicura.
Guardando poi al mercato del reddito fisso, la view di Eurizon sull’obbligazionario europeo, sia governativo che corporate, è senza dubbio positiva. “In Europa lo scenario di bassa crescita economica è ideale per il mercato del credito”, dice Stefanini. “Gli spread si stanno comprimendo e potrebbero andare a ridursi ulteriormente, se la Germania del post voto avviasse una politica d’espansione fiscale. Lo scenario è positivo anche per i governativi italiani, soprattutto sulla parte media della curva. Prendendo più duration ci si può proteggere anche in caso di sorprese negative sul fronte della crescita economica”. Insomma il reddito fisso quest’anno può dare una mano, ma per Stefanini i risparmiatori italiani avranno bisogno sempre più di diversificare e cercare alternative andando ad investire su prodotti di risparmio gestito.
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