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Venture capital e imprenditori come Musk e Branson stanno investendo in nuove tecnologie che promettono di rivoluzionare il mondo dei trasporti in meno di dieci anni, come gli avveniristici treni da 1000 km orari
Gli esperti ritengono che siamo alle soglie di una nuova rivoluzione nel mondo dei trasporti, di quelle che non si vedevano da oltre cent’anni. A trainare l’innovazione ci saranno anche i treni Hyperloop: capsule sparate in tubi pressurizzati che, sfruttando la levitazione magnetica, dovrebbero arrivare a viaggiare a regime a oltre mille chilometri orari con un basso impatto ambientale. Un sogno messo per iscritto nel 2013 da Elon Musk, che tra Tesla e Space X sta già dando via a nuove idee di traporto, in un open paper (Hyperloop Alpha) a disposizione dei creativi, ingeneri, ricercatori e finanziatori.
Perché la rivoluzione costa: secondo le stime dello stesso Musk si parla di almeno 17 milioni di dollari per miglio per costruire una rete compatibile in California e 24 milioni di dollari sempre per miglio per collegare le Blue Mountains a Sydney. Al di là dell’innovazione tecnologica alla base di Hyperloop, per rendere il progetto concreto occorrerà quindi garantirsi gli appoggi governativi necessari a progettare e costruire una rete adeguata che colleghi i diversi snodi internazionali ritenuti maggiormente interessanti, oltre che quelli finanziari.
Al momento sono quattro i protagonisti alla ribalta nel settore (Virgin Hyperloop, Hyperloop Transportation Technologies, The Boring Company e TransPod), di cui nessuna ancora quotata ma tutte a caccia di finanziatori. In attesa delle Ipo, per puntare su questa rivoluzione dei trasporti che promette mandare in pensione l’attuale alta velocità, si può scommettere sui finanziatori: venture capital, fondi di investimento dall’alto contenuto tecnologico o da incubatori e acceleratori di startup e società quotate.
A distanza di una manciata di anni dall’open paper di Elon Musk, sono già numerose le imprese coinvolte. E i risultati iniziano a intravvedersi. Una settimana fa la Virgin Hyperloop di Richard Branson ha effettuato in Nevada il primo test di trasporto di passeggeri all’interno di una “capsula” su un circuito di 500 metri dove è stata raggiunta la velocità massima di 160 chilometri orari. L’azienda, fondata nel 2014 come Hyperloop Technologies e in partnership con Virgin Group dall’ottobre 2017, aveva già condotto 400 prove “unmanned” sempre in Nevada e ora punta a offrire trasporti commerciali entro il 2030. Al momento Virgin Hyperloop può contare 368,7 milioni di dollari di finanziamenti, secondo le stime di mercato. Per investire in Virgin Hyperloop, in attesa di una eventuale quotazione come avvenuto nel 2017 per Virgin Orbit, occorre stare a monte ovvero, dove possibile, tra i finanziatori tra cui si contano la Virgin Group di Branson, Sherpa Capital, Formation 8, 137 Ventures, DP World Group, Manta Ray ventures, Russian Direct Investment Fund, Khosla Ventures, Caspian Venture Capital, Fast Digital, Western Technology Investment, Zhen Fund, GE Ventures, China Investment corporation, SharesPost Investment management, OurCrowd, Chapter One Ventures, Fine Day Ventures, A7 Ventures, Abu Dhabi Capital Group e SNCF.
Più facile investire in Hyperloop Transportation Technologies, fondata nel 2013 da Gabriele Gresta e da Dirk Ahlborn. La società, la prima impresa ad accogliere il guanto di sfida lanciato da Musk, è infatti indirettamente partecipata (tramite il socio di controllo Jumpstarter di cui detiene l’8,6% circa) da Digital Magics, incubatore quotato sull’Aim che annovera tra i fondatori lo stesso Gresta. Pitchbook accredita poi tra gli investitori i venture capital Lauder Partners e Thayer Ventures, il fondo Black Toro Capital e le società Dar Engineeering e Dar Group. Secondo Crunchbase al momento la società dispone di fondi per 31,3 milioni di dollari (Forbes parla invece di 50 milioni). La società al momento è al lavoro su quattro progetti: a Tolosa dove ha costruito un circuito in scala per i test; negli Emirati Arabi per collegare Abu Dhabi e Dubai entro il 2023; nella regione dei Grandi Laghi negli Usa per collegare Pittsburgh, Cleveland, Chicago (un progetto che, secondo lo studio, costerebbe 40 miliardi di dollari ma arriverebbe a generarne 30 in profitti entro 25 anni) e ad Amburgo, in joint venture con Hamburger Hafen und Logistik Aktiengesellschaft, per verificare la fattibilità di un percorso dedicato al trasporto merci in grado di decongestionare l’area container.
Per investire in The Boring Company (TBC) di Musk la strada più semplice è quella che passa da Wall Street dove è quotata SpaceX, altra creatura dell’imprenditore, a cui fa capo il 6% circa del capitale della società specializzata nella costruzione di gallerie e tunnel per facilitare il trasporto urbano ad alta velocità, tunnel compatibili con Loop e Hyperloop. In alternativa si può passare attraverso i numerosi investitori che nell’estate del 2019 hanno rifinanziato la start up apportando 120 milioni di dollari di nuove risorse (per una valutazione del gruppo pari a 920 milioni) tra cui 8VC, Vy Capital, Future Ventures, Craft ventures, Dreames Vc, Gigafund e Valor Capital Group. Secondo CrunchBanse, la società dispone di 233 milioni di dollari di fondi e, stando a quanto riferito dalla stessa TBC sul sito aziendale, sta lavorando a Las Vegas, sta proponendo un progetto per collegare Washington a Baltimora in 8 minuti e sta infine studiando la possibilità di facilitare l’accesso al Dodger Stadium a Los angeles.
In ultimo, tra le società presenti nel settore, c’è anche la franco-canadese TransPod fondata da Sebastien Gendron. TransPod annovera tra i finanziatori l’incubatore Allianz startups accelerator e il fondo Angel Investment di Vito Pertosa e collabora con Arcelor Mittal (per lo sviluppo di una nuova lega di acciaio in grado per l’ultra velocità) e, sul fronte energetico, con Edf. TransPod punta a ottenere le prime certificazioni di sicurezza Ue nel 2025 dopo aver ottenuto a fine agosto l’autorizzazione per uno studio di fattibilità relativo al collegamento Edmonton-Calgary. La società starebbe cercando di raccogliere ulteriori finanziamenti per accelerare i lavori.
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