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Costo del denaro negli Usa fermo fra lo 0 e lo 0,25%. “La ripresa resta disomogenea”, dice Powell durante la conferenza stampa
Nessun passo indietro da parte della Federal Reserve che al termine della due giorni di politica monetaria decide di mantenere i tassi di interesse fermi fra lo 0 e lo 0,25% almeno fino al 2023, quando è previsto almeno un aumento.
È quanto emerge dalle tabelle, i cosiddetti ‘dot plot’, che accompagnano il comunicato finale con le decisioni di politica monetaria diffuso al termine della riunione.
“La ripresa resta disomogenea, ed è lungi dall’essere completa”, afferma il presidente della Fed, Jerome Powell, assicurando che la banca centrale continuerà a sostenere l’economia per tutto il tempo necessario. “Il peggio per l’economia è stato evitato, ma nessuno deve di compiacersi”, aggiunge, precisando che il tasso di disoccupazione resta elevato.
Ciononostante, la Fed rivede al rialzo le stime di crescita per l’economia americana, attesa crescere quest’anno del 6,5% e nel 2022 del 3,3%. In dicembre aveva previsto un pil in aumento del 4,2%.
La banca centrale americana migliora anche le stime sulla disoccupazione. Il tasso quest’anno è atteso scendere al 4,5% rispetto al 5% previsto in dicembre.
L’inflazione è attesa al 2,4% nel 2021, in rialzo rispetto all’1,8% delle precedenti stime. Per il 2022 l’inflazione è attesa al 2% e nel 2023 al 2,1%.
“La ripresa economica americana sta guidando quella mondiale. La domanda americana sosterrà l’attività globale”, precisa il presidente rispondendo a chi gli chiedeva se fosse preoccupato dell’impatto della divergenza in termini di crescita fra Stati Uniti e Europa.
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