Reti, ad aprile raccolti 4 miliardi. Riparte il gestito
Continua il momento d’oro dell’amministrato, spinto dal boom dei Btp. Saldo positivo per fondi comuni e gestioni individuali. Fideuram ancora al top, Mediolanum prima nel gestito
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Continuano a crescere la ricchezza degli italiani e il valore delle attività finanziarie. Alla fine del 2021, il patrimonio netto della famiglie, cioè misurato come somma dei attività reali e finanziarie al netto delle passività finanziarie, era pari a 10.422 miliardi, 176 mila euro pro capite. Una cifra salita, secondo l’analisi Istat-Bankitalia, del 3% rispetto all’anno precedente, pari a oltre 300 miliardi a valori correnti. La pandemia non ha dunque interrotto il trend positivo dal 2019, anche se a guardar bene si tratta di un aumento ‘apparente’, visto che la ricchezza in termini reali si è ridotta dell’1,1%, in controtendenza rispetto al 2020 (+1,7%), e in rapporto al reddito è scesa da 8,71 a 8,66.
Le attività reali, pari a 6.186 miliardi di euro, sono aumentate dello 0,3% a prezzi correnti (+16 miliardi), soprattutto per effetto delle abitazioni (+0,4%; +23 miliardi), il cui valore ha registrato una crescita per la prima volta dal 2012. Il valore degli immobili non residenziali si è invece ridotto (-1,5%), proseguendo la fase di contrazione in atto dal 2012.
Bene in particolare le attività finanziarie (5.237 miliardi), che hanno segnato una crescita più robusta rispetto a quelle reali, pari al 6,6%, per un controvalore di 325 miliardi. A far da traino soprattutto le azioni (+150 miliardi) e le quote di fondi comuni (+89 miliardi).
Rilevante, sottolineano Istat e Bankitalia, anche la crescita dei depositi (+70 miliardi), seppure meno accentuata rispetto al 2020 (+104 miliardi). Lo stock di titoli obbligazionari continua a calare dal 2012. Le passività finanziarie sono aumentate del 3,7%, superando la soglia dei mille miliardi. Da sottolineare anche l’aumento della componente dei prestiti (+3,8%).
A differenza di quanto registrato nel 2020, la crescita della ricchezza finanziaria delle famiglie è tornata a beneficiare ampiamente dei guadagni in conto capitale (+4,3%, per un aumento complessivo di 210 miliardi), legati soprattutto alle azioni e alle quote di fondi comuni, mentre il contributo delle transazioni si è collocato attorno al 2,3%.
Nonostante l’aumento, misurata in rapporto alla popolazione, la ricchezza netta pro capite delle famiglie italiane alla fine del 2021 era inferiore a quella di tutti gli altri Paesi, ad eccezione della Spagna (dove l’ultimo dato disponibile è del 2020). Secondo il rapporto Istat-Banca d’Italia, dal 2018 la crescita della ricchezza pro capite è stata modesta per le famiglie di Francia, Regno Unito, Germania e Italia e più sostenuta per le famiglie canadesi e statunitensi, grazie alla dinamica favorevole delle attività finanziarie. Negli ultimi anni, soprattutto nel 2021, la crescita per l’Italia è risultata inferiore rispetto a quella degli altri Paesi.
Quanto alle società non finanziarie, la loro ricchezza netta è risultata pari a 880 miliardi di euro alla fine del 2021, in riduzione dell’8% rispetto al 2020. A fronte di un incremento di circa 150 miliardi della ricchezza lorda, cui ha fortemente contribuito l’aumento dei depositi (+49 miliardi), le passività sono cresciute di 225 miliardi, principalmente per effetto dell’aumento del valore delle azioni e altre partecipazioni.
Tra le attività reali, dopo la contrazione del 2020 ha ripreso a crescere il valore degli impianti e macchinari (+4,1%) che, insieme a quello delle altre opere (+5,7%), ha più che controbilanciato il calo del valore degli immobili. Dal lato delle attività finanziarie, oltre ai depositi, sono aumentate le detenzioni di altri conti attivi (principalmente crediti commerciali), di azioni e di derivati. Nel caso delle società finanziarie, tra il 2020 e il 2021 la ricchezza netta è passata da 717 a 686 miliardi di euro. L’aumento della ricchezza lorda (+416 miliardi), costituita quasi esclusivamente da attività finanziarie, è risultato infatti inferiore a quello delle passività (+447 miliardi).
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