TFR, solo un italiano su tre ha scelto un fondo pensione
Indagine Moneyfarm: appena il 22% di quanto accumulato dai lavoratori è investito nella previdenza integrativa, il resto è rimasto in azienda. Colpa della disinformazione
Indagine Moneyfarm: appena il 22% di quanto accumulato dai lavoratori è investito nella previdenza integrativa, il resto è rimasto in azienda. Colpa della disinformazione
Nei primi nove mesi dell’anno, performance su del 2,2% per i negoziali, del 3% per gli aperti e del 3,6% per i Pip. Battuto ancora il Tfr (+1,5%). Le posizioni salgono del 3%, le risorse del 6%
Covip: negli ultimi 10 anni il risultato è comunque migliore della rivalutazione del Tfr. Iscritti in aumento a quota 9,1 milioni
Il fattore selettivo più importante per scegliere fra questi strumenti rimane il costo, ma non è l’unico elemento da valutare. Vediamo nel dettaglio quali sono le considerazioni da fare nella scelta dello strumento più efficiente per la costruzione di una pensione complementare
La maggior parte dei risparmiatori investe in fondi pensione solo il Tfr aziendale. Il 40% sceglie per la propria pensione integrativa in autonomia, senza appellarsi a un consulente finanziario
Con la crisi, i fondi negoziali hanno perso l'1,1%, i fondi aperti il 2,3% e i Pip il 6,5%. Fanno eccezione i Pip di Ramo I (+0,7%). Ma il bilancio sull'ultimo decennio resta positivo, così come la rivalutazione del Tfr
Gli iscritti salgono a 8,3 milioni e i rendimenti battono il Tfr. Ma il bilancio di inizio 2020 è negativo. E per la Covip la crisi potrebbe pesare su contributi e adesioni
Il risultato peggiore è dei Pip: -12,1%. In calo del 4,3% il patrimonio nel primo trimestre. "Ma il sistema ha tenuto"