Fed, Powell non cambia idea: “Nessuna fretta di tagliare i tassi”
Davanti al Senato USA, il presidente ribadisce che l’economia è forte e l’inflazione elevata. E spiega che il tasso neutrale è ormai aumentato “in modo significativo”
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Sulla strada del Pnrr e della transizione sostenibile l’Italia migliora ma i suoi risultati restano ancora troppo distanti da quelli delle altre economie leader d’Europa. È quanto emerge dall’Amundi Sustainable Future Indicator, che analizza in chiave multidimensionale l’impatto del Piano nazionale di ripresa e resilienza su società, ambiente ed economia in sinergia con il quadro metodologico dei Sustainable Development Goals dell’Onu.
Stando alla seconda edizione dell’indice elaborato da The European House – Ambrosetti, il nostro Paese ha infatti guadagnato due posizioni rispetto allo scorso anno, posizionandosi al 23esimo posto sui 27 Stati membri dell’Unione. In particolare, delude soprattutto la performance in campo economico, dove l’Italia si piazza 26esima nel Sdg 8 “buona occupazione e crescita”, 24esima nell’obiettivo 9 “industria, innovazione e infrastrutture” e 27esima nel 5 “parità di genere”. Risultato da migliorare anche nel Sdg 4, quello legato all’istruzione e che più di altri può forse essere considerato una proxy per misurare il successo futuro di un Paese. Non mancano però le eccellenze su cui costruire una leadership a livello europeo e da usare come leva per crescere: Roma è infatti seconda in Europa nell’obiettivo 2 “sconfiggere la fame”, terza nel 3 “salute e benessere” e quarta nel Sdg 12 “consumo e produzione responsabili”.
L’indicatore nasce dall’esigenza di misurare il Pnrr non solo in termini di avanzamento rispetto alla tabella di marcia concordata con la Commissione, ma anche in relazione agli impatti concreti sul tessuto economico ambientale europeo. Visti gli obiettivi di transizione verde, digitalizzazione e inclusione che si pone il Next Generation EU, il semplice Pil ne risulterebbe una metrica inadeguata alla misurazione. “Per questa ragione l’anno scorso con Amundi abbiamo lanciato il Sustainable Future Indicator, uno strumento analitico per calcolare nel medio periodo gli impatti del Pnrr e delle altre politiche pubbliche sulla società italiana ed europea, identificando con precisione progressi ed eventuali rallentamenti sulla strada delle transizioni gemelle e supportare le scelte di policy ed investimento”, spiega Valerio De Molli, managing partner e ceo di The European House – Ambrosetti. Per l’esperto i risultati della seconda edizione della metrica mostrano un miglioramento del nostro Paese ma, appunto, “a una velocità ancora troppo bassa per recuperare il gap con le economie leader del continente”.
Quanto alle eccellenze, Cinzia Tagliabue, head of international partner networks division di Amundi e presidente di Amundi Sgr, fa notare come queste non manchino e riguardino soprattutto l’individuo, il suo benessere psico-fisico e il suo ruolo di consumatore responsabile. “Su tali punti di forza è necessario continuare a lavorare per rafforzare la leadership italiana rispetto agli altri Stati europei, senza trascurare gli elementi sui quali è necessario intervenire per recuperare il ritardo accumulato”, evidenzia.
Dal punto di vista degli investimenti, il ceo di Amundi Sgr Gabriele Tavazzani, alla luce dell’attuale contesto macroeconomico e degli impatti sule imprese della transizione energetica, ritiene invece che gli investitori debbano ripensare l’asset allocation strategica. “In particolare gli investimenti in asset reali (private equity e private debt) tramite gli Eltif di nuova generazione avranno un ruolo determinante come strumenti di protezione contro inflazione e volatilità”, afferma.
D’altra parte, negli ultimi 12 mesi l’Italia e l’Europa hanno affrontato forti turbolenze a livello politico, economico e sociale causate dalla crisi ucraina ed energetica e dall’inflazione. Un contesto complicato nel quale il Pnrr è entrato nel vivo della fase implementativa, con l’obiettivo di accelerare i processi trasformativi all’insegna di transizione verde, digitalizzazione e inclusione. Ora, come sottolineato nel corso della quarta edizione del Forum dell’Advisory Board Amundi Italia organizzato da The European House – Ambrosetti, l’attuale congiuntura internazionale si caratterizza non solo per la coesistenza di rischi vecchi e nuovi ma anche per la creazione di una finestra di opportunità unica, per l’Italia e per le sue aziende, di costruirsi un posizionamento di leadership industriale e tecnologica in un panorama internazionale in rapida evoluzione. In questo contesto, è essenziale cogliere tutti gli elementi di uno scenario in rapidissimo cambiamento, identificando le principali tendenze geopolitiche, macroeconomiche e le relative declinazioni per famiglie, imprese e investitori.
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