Attivi vs passivi: cos’è il “gioco a somma zero”
Perché è sempre più facile per i gestori attivi battere il mercato
CONTENUTO SPONSORIZZATO A CURA DI SCHRODERS
3 min
Con l’avvicinarsi del 2025, il calendario cambierà, ma le forze trainanti dei mercati rimarranno le stesse. L’evoluzione dei fondamentali economici e l’impatto dei cambiamenti politici continueranno a essere cruciali. Senza dubbio, le azioni dell’amministrazione statunitense entrante condizioneranno i mercati, ma è anche importante notare che i piani fiscali in Europa, Regno Unito e Cina giocheranno un ruolo chiave nel plasmare il ciclo economico generale e le strategie delle banche centrali. Ne abbiamo parlato con Giacomo Camisa, Sales Director Intermediary di Schroders.
Cosa si devono aspettare gli investitori nel 2025?
Il secondo mandato di Trump rappresenterà un’intensificazione di tendenze già in atto, come l’allentamento della politica fiscale e il contrasto nei confronti della globalizzazione sotto forma di dazi più elevati. Tuttavia, al di là dei rischi politici, il contesto economico rimane favorevole. L’inflazione si è mossa nella giusta direzione e i tassi di interesse sono in calo sia negli Stati Uniti che in Europa. Ci aspettiamo un atterraggio morbido e che la crescita riaccelererà nel 2025.
Quali sono le prospettive a livello globale per i mercati azionari?
Per quanto riguarda i titoli azionari, l’S&P500 appare costoso, ma le valutazioni al di fuori delle mega-cap e degli Usa sembrano più ragionevoli.
Per il momento, riteniamo che il contesto economico permanga relativamente favorevole ai titoli azionari globali, nonostante le valutazioni elevate.
Guardando avanti, tuttavia, le prospettive sono più incerte in particolare per via di alcuni elementi tra cui il costo delle azioni, la sostenibilità dello slancio dell’IA e l’impatto della nuova amministrazione USA. Sotto Trump, il mondo sarà chiaramente un posto diverso. Alcune delle sue iniziative politiche avranno conseguenze materiali volute, ma anche molte indirette. Come minimo, è probabile che ci sia una maggiore volatilità nei mercati.
L’incertezza relativa all’impatto del nuovo presidente degli Stati Uniti condizionerà anche le prospettive per i Paesi emergenti. Le valutazioni, escludendo India e Taiwan, sono sostanzialmente convenienti, ma i mercati stanno affrontando un periodo di incertezza. I fattori chiave includono i rischi legati ai dazi, la forza del dollaro USA e l’aumento della curva dei rendimenti statunitensi, l’azione politica cinese, l’India e le tendenze tecnologiche.
E quali invece le prospettive per i mercati obbligazionari?
Ci troviamo in un contesto molto diverso dal regime deflazionistico a tasso zero degli anni 2010. Di conseguenza, l’obbligazionario non offre gli stessi vantaggi di correlazione negativa dell’ultimo decennio. Tuttavia, il tradizionale beneficio dell’investimento in bond – ossia generare reddito – è tornato e continuiamo a sostenerne l’inclusione nei portafogli. Le politiche fiscali e monetarie divergenti in tutto il mondo offriranno anche opportunità di cross-market nell’ambito del reddito fisso e delle valute. I solidi bilanci societari sostengono il rendimento offerto dai mercati del credito.
Per quanto riguarda i mercati emergenti, il debito ha mostrato una relativa resilienza nonostante le pressioni esercitate dall’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato dei mercati sviluppati, dalle instabilità geopolitiche in corso, dalle incertezze legate alle conseguenze delle elezioni statunitensi e dai timori per la crescita della Cina. Guardando al 2025, tuttavia, la tendenza al restringimento degli spread delle obbligazioni sovrane e societarie dei mercati emergenti sembra destinata a confermarsi. Ciò significa che la differenza tra i rendimenti di queste obbligazioni e quelli di investimenti ritenuti più sicuri, come le obbligazioni dei mercati sviluppati, sta diminuendo, indicando una crescente fiducia degli investitori in questo segmento.
In conclusione, come ci si può orientare in questo contesto?
Nonostante il contesto economico appaia generalmente favorevole ai rendimenti, non possiamo ignorare il fatto che i mercati siano esposti a numerosi rischi. Stiamo affrontando una disruption su scala senza precedenti che sta assumendo varie forme. Ci sono anche i conflitti in corso in Medio Oriente e in Ucraina, dove i rischi di errori di calcolo politico non possono essere ignorati.
Il meccanismo di trasmissione degli eventi geopolitici ai mercati avviene tipicamente attraverso le materie prime. Come asset class, sono state sfavorite a causa dei timori per la crescita globale, ma possono giocare un ruolo importante nel dare resilienza ai portafogli. In termini di diversificazione, continuiamo ad apprezzare l’oro in quanto fornisce una copertura contro i rischi di recessione e in caso di esiti più stagflazionistici e shock geopolitici.
Anche i mercati privati possono contribuire a fornire resilienza attraverso l’esposizione a diversi tipi di asset che sono tipicamente più isolati dagli eventi geopolitici rispetto alle azioni o alle obbligazioni quotate.
Nel complesso, un approccio diversificato, che guardi a tutte le aree geografiche e le asset class, può quindi contribuire a rendere i portafogli più resilienti, indipendentemente da ciò che ci riserva l’anno a venire.
Informazioni importanti
Tratto dai pezzi “Reddito, rendimenti e resilienza: le opportunità nei mercati pubblici e privati” di Johanna Kyrklund, CIO & Global Head of Multi-Asset Investment di Schroders, “Outlook 2025 | Azionario” di Alex Tedder, Co-Head of Equities di Schroders, e Tom Wilson, Head of Emerging Market Equities di Schroders, e “Outlook 2025 | Obbligazionario” di Julien Houdain, Head of Global Unconstrained Fixed Income di Schroders, Lisa Hornby, US Fixed Income Portfolio Manager di Schroders, e Abdallah Guezour, Fund Manager di Schroders del 2 dicembre 2024. La presente registrazione audio ha scopo meramente informativo, non è da considerarsi in alcun caso materiale promozionale e non deve essere intesa quale offerta o una sollecitazione ad acquistare o a vendere qualsivoglia tipo di strumento finanziario. Le opinioni e i pareri contenuti nel presente documento non rappresentano necessariamente la visione aziendale formulata in altre comunicazioni, strategie o comparti di Schroders. Per maggiori informazioni si consulti il sito www.schroders.it.