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Per Stefano Caselli, professore ordinario di Finanza all’Università Bocconi e Dean della SDA School of Management, è ora di fare di più per una politica industriale che punti a risolvere il cronico problema dimensionale di imprese e operatori finanziari
Il tessuto economico e produttivo dell’Italia risente da sempre di un problema dimensionale che si somma a una forte dipendenza dal sistema bancario per quanto riguarda le fonti di finanziamento. In un articolo pubblicato lo scorso anno e intitolato ‘Capital Markets: Perspectives over the Last Decade’, si è non a caso dato prova della decade di alti e bassi riscontrata nel mercato dei capitali tricolore. A firmarlo è stato Stefano Caselli, professore ordinario di Finanza dell’Università Bocconi e Dean della SDA School of Management, insieme a colleghi accademici e agli analisti di Equita. FocusRisparmio lo ha raggiunto per capire che punto siamo e dove stiamo andando rispetto a questo delicato quando strategico dossier.
Quanto è cambiata la situazione in questi ultimi dieci anni?
In estrema sintesi, siamo ancora molto esposti al rischio che il potenziale finanziario del nostro Paese continui a rimanere inespresso. Ci troviamo in presenza di una straordinaria e crescente ricchezza privata, arrivata a oltre 5.300 miliardi di euro (più del doppio del debito pubblico) che non riesce a trovare una via robusta e permanente verso l’economia reale. Una massa finanziaria che si muove pericolosamente da un lato verso un abbraccio mortale con il debito, sotto forma di mero supporto al bilancio dello Stato, e dall’altro va ad alimentare altri mercati dei capitali e sistemi produttivi esteri.
È un riferimento diretto all’attivismo del Tesoro sui nostri titoli di Stato e a un’allocazione tramite strumenti finanziari che non guardano sufficientemente all’Italia?
Vorrei chiarire che la competizione è sempre un fattore positivo. Sia quella delle imprese globali, impegnate nell’attrarre capitali, che quella del nostro Ministero delle finanze, propositore con grande successo di un Btp pensato per i piccoli risparmiatori che contribuiscono in questo modo a rendere più solida la nostra economia. Il punto è, tuttavia, che …
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