Nei dati definitivi sull’avvio del 2023, la raccolta frena meno del previsto. Confermato l’appeal dei prodotti azionari mentre tornano in auge quelli obbligazionari. L’effetto mercato spinge il patrimonio oltre i 2.250 miliardi
Alessandro Rota, direttore Ufficio Studi Assogestioni
Partenza d’anno in sordina per il risparmio gestito, che ha vissuto una fase di consolidamento dopo le turbolenze del 2022. Dai dati definitivi della Mappa Trimestrale Q1 di Assogestioni emerge infatti come la raccolta netta sia stata pari a -7 miliardi di euro, in miglioramento rispetto ai -8,9 miliardi di deflussi prospettati dalle mappe mensili preliminari. Per quanto riguarda il patrimonio, si registra invece un incremento di quasi 50 miliardi a 2.257 miliardi dai 2.210 di fine dicembre 2022, segnalando l’effetto positivo legato alla performance dei mercati. “Anche durante il primo trimestre di quest’anno l’andamento delle masse è stato determinato da due spinte di segno opposto”, ha spiegato Alessandro Rota, direttore Ufficio Studi di Assogestioni, nel corso del talk di presentazione dei dati The Big Picture, con riferimento alla raccolta netta e all’effetto mercato.
Tale dinamica è valida in particolare per i fondi aperti, il termometro del sentiment del mercato retail, che con un patrimonio di 1.100 miliardi pesano per quasi il 49% delle masse e riuniscono un bacino di quasi 12 milioni di italiani, come emerso dal recente aggiornamento dell’Osservatorio Sottoscrittori dell’Ufficio Studi. Come sottolineato da Rota, sebbene tra gennaio e marzo la raccolta netta di questi strumenti sia stata pari a -3,7 miliardi, “l’effetto mercato si è attestato a +2,7% in base alle nostre stime, merito soprattutto delle buone performance dell’azionario che hanno determinato una crescita del patrimonio sui 30 miliardi”.
Inoltre, lo spaccato dei dati definitivi sui fondi aperti conferma l’exploit dei prodotti obbligazionari anticipato dalle letture mensili, con una raccolta netta passata a +2,96 miliardi nel trimestre dai -1,65 miliardi di ottobre-dicembre 2022. A riguardo, il direttore dell’Ufficio Studi ha commentato: “Il ritorno della raccolta sui fondi obbligazionari segnala un rinnovato interesse degli investitori italiani per dei prodotti che oggi, dopo i forti rialzi dei tassi del 2022, tornano a offrire cedole interessanti”.
È proseguito anche l’appetito per gli azionari (+2,84 miliardi), mentre sono rimasti in territorio negativo sia i bilanciati (-3 miliardi) che i flessibili (-5,2 miliardi).
Rimanendo sui fondi aperti, il dettaglio della mappa trimestrale evidenzia anche la preferenza per i prodotti italiani (+735 milioni) rispetto a quelli di diritto estero (-4,4 miliardi). Nel dettaglio, i deflussi dai fondi cross-boarder si sono accentuati e sono passati in negativo anche i prodotti roundtrip.
I dati definitivi includono anche il resoconto sui Piani individuali di risparmio. Nel primo trimestre, questi strumenti hanno totalizzato 720 milioni di deflussi, di cui 779 afferenti ai PIR ordinari a fronte dei +58 raccolti dagli alternativi, per un patrimonio promosso complessivo di 19,34 miliardi di euro. Infine, la Mappa ha censito una raccolta in positivo di 1,26 miliardi per i fondi Articolo 8 Sfdr e di 360 milioni euro per quelli Articolo 9.
Il secondo grande capitolo della Mappa Trimestrale di Assogestioni riguarda le gestioni di portafoglio. Con 1.070 miliardi di euro, esse rappresentano il 47,4% delle masse complessive. Il bilancio di questa categoria per il primo trimestre è tato pari a -4,29 miliardi di euro, determinato soprattutto dai 5,77 miliardi di deflussi registrati dalle gestioni di prodotti assicurativi. Altri 2 miliardi di deflussi istituzionali, non afferenti a mandati previdenziali né assicurativi, sono invece riconducibili a movimenti interni ai Gruppi societari rientranti nel perimetro della rilevazione.
“Il quadro del segmento dei mandati istituzionali complessivamente è negativo – ha osservato Rota -. Tuttavia, il segmento dei mandati previdenziali, quello storicamente più stabile e orientato al lungo termine, ha chiuso il trimestre in positivo per +2,4 miliardi di euro. Inoltre, le GP dedicate alla clientela individuale upper-affluent e private hanno totalizzato 1,1 miliardo di euro di raccolta”, ha concluso.
I gruppi sul podio
Salgono sul podio per raccolta netta del trimestre Mediolanum (+840 milioni), Arca (+660,7 milioni) e UBS AM (+394 milioni). In fondo alla classifica, influenzati principalmente dalle oscillazioni della voce relativa alle gestioni di portafoglio, si posizionano il Gruppo Intesa Sanpaolo, con 3,57 miliardi di deflussi (di cui 4,26 miliardi per conto di Eurizon), il Gruppo Generali, con un saldo di -3,53 miliardi di cui -2,66 afferenti alle gestioni di prodotti assicurativi, e Amundi, con 1,42 miliardi di deflussi complessivi e 2 miliardi relativi alle sole gestioni di prodotti assicurativi. In una nota a commento del dato, Generali fa sapere che “il risultato di raccolta registrato dal Gruppo Generali è dovuto principalmente a flussi dei mandati assicurativi gestiti per conto del Gruppo”.
I dati Assogestioni mostrano una raccolta in calo di 3,8 mld: su le gestioni collettive (+2,8 mld) ma i mandati istituzionali pesano su quelle di portafoglio (-6,6 mld). Bene i fondi aperti. E c'è ancora fame di bond
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