Approvato il nuovo operational framework per assicurare l’attuazione della politica monetaria durante il processo di normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema. Ecco cosa cambia
Christine Lagarde, presidente della Bce
Dopo quasi quindici mesi di lavoro, il nuovo operational framework della Banca centrale europea è pronto. La revisione delle regole, che arriva durante il processo di normalizzazione del bilancio dell’Eurosistema, modifica le modalità di erogazione della liquidità agli istituti di credito proprio mentre Francoforte ne ha avviato la graduale riduzione. L’obiettivo è indirizzare i tassi a breve termine del mercato monetario su livelli coerenti con le decisioni di politica monetaria. “Il framework assicurerà che l’attuazione della nostra policy rimanga efficace, robusta, flessibile ed efficiente nel futuro mentre il nostro bilancio si normalizza”, ha sottolineato la presidente Christine Lagarde.
Sostanzialmente, la nuova cornice operativa mantiene l’attuale sistema di controllo dei tassi, dando però alle banche più voce in capitolo sulla liquidità di cui hanno bisogno per operare. La Bce, si legge nella nota, “continuerà a guidare l’orientamento della politica monetaria aggiustando il tasso sui depositi” presso la banca centrale. La liquidità, invece, “continuerà a essere fornita con un ampio mix di strumenti”, fra cui le aste principali a tasso fisso e piena aggiudicazione.
Lo spread tra il tasso delle aste e il principale calerà a 15 punti base
Nel dettaglio, lo spread tra il tasso delle aste di rifinanziamento e quello sui depositi, attualmente pari a 50 punti base, verrà ridotto a 15 a partire dal prossimo 18 settembre. Per l’Eurotower questo incentiverà lapartecipazione alle operazioni settimanali (Orp), facendo sì che i rate sui mercati monetari a breve termine si evolvano in prossimità di quello sui depositi, riducendo anche lo spazio potenziale per la volatilità. Non solo: tale mossa dovrebbe poi lasciare “spazio all’attività dei mercati monetari”, oltre ad incentivare le banche “a trovare soluzioni di funding di mercato”. Resterà invece fermo a 25 punti base il differenziale fra il tasso sulle aste di rifinanziamento e quello della marginal lending facility, che verrà quindi adeguato di conseguenza. Infine, sia le aste settimanali che quelle a tre mesi continueranno a garantire il pieno accoglimento delle richieste a fronte di un ampio collaterale.
Un portafoglio strutturale di bond
Mentre i portafogli acquisiti con i programmi App e Pepp continueranno ad essere smaltiti, la Bce prevede, in un secondo momento, l’introduzione di “nuove operazioni strutturali di rifinanziamento a lungo termine e di un portafoglio strutturale di titoli”. Questo avverrà una volta che il bilancio dell’Eurosistema “ricomincerà a crescere in modo sostenibile, considerando anche i titoli già detenuti”. Secondo il board di Francoforte, tali operazioni forniranno “un contributo sostanziale alla copertura delle necessità strutturali di liquidità” degli istituti derivanti da fattori autonomi e requisiti di riserva obbligatoria. Sia le operazioni di rifinanziamento sia il portafoglio titoli verranno “calibrati” in modo da evitare interferenze con le scelte di politica monetaria. Restano, infine, invariati sia il coefficiente utilizzato per determinare i requisiti di riserva obbligatoria delle banche (all’1%) sia la remunerazione delle riserve obbligatorie (allo 0%).
“Man mano che i mercati finanziari, le istituzioni e le controparti si adattano ai cambiamenti nella liquidità, parallelamente alla riduzione del bilancio dell’Eurosistema, il consiglio direttivo monitorerà attentamente l’evoluzione e la distribuzione della liquidità in eccesso, la formazione dei tassi del mercato monetario, lo sviluppo della domanda di riserve da parte delle banche, il funzionamento dei mercati monetari e più in generale dei mercati finanziari entro i parametri annunciati”, assicura infine il comunicato. Precisando che i parametri chiave del quadro operativo verranno riseminati nel 2026, ma che potrebbero essere modificati anche prima nel caso fosse necessario a garantire l’attuazione della politica monetaria.
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