Andrea Caraceni, amministratore delegato di CFO Sim, spiega il momento dell’industria dei servizi destinati alla clientela di fascia alta, tra bisogno di protezione, pianificazione e ricerca di rendimento
Andrea Caraceni, amministratore delegato, CFO Sim
Quali sono le frecce all’arco dei Family office e più in generale a disposizione della consulenza destinata ad una clientela di fascia alta? Su quali aree di intervento ci si sta maggiormente concentrando per soddisfare i bisogni di risparmiatori dalle esigenze patrimoniali e familiari complesse?
FocusRisparmio lo ha chiesto ad Andrea Caraceni, amministratore delegato di CFO Sim, società specializzata in wealth management and advisory, family office e corporate finance, con masse che tra amministrato e gestito che superano i 2 miliardi di euro.
Dottor Caraceni, quali sono oggi i driver fondamentali per la crescita di un Family office evoluto?
“CFO Sim è un multi-family office che si rivolge ad una clientela ad alto tasso di patrimonializzazione con un pool di servizi che vanno dal family office all’investment banking per soddisfare le esigenze imprenditoriali fino al brokeraggio assicurativo e alla gestione delle attività filantropiche. Le tre direttrici principali del contesto attuale, sia per motivi culturali che di mercato, sono la fiscalità, la previdenza e l’accesso alle opportunità di investimento nei mercati privati.
Notiamo, al contrario, un parziale raffreddamento dell’interesse sui prodotti assicurativi. Certamente restano insostituibili per copertura dai puri rischi non finanziari e utili in funzione di preservazione e trasmissione del patrimonio, ma in un quadro dei rendimenti molto basso della componente obbligazionaria il vantaggio del ritardo dell’imposizione fiscale è meno accentuato. Il rinvio dell’imposta del 26% sul capital gain, in sostanza, vale poco se non si hanno rendimenti mediamente double digit.
Quali sono ad oggi gli strumenti che meglio conciliano il vantaggio fiscale con le ulteriori esigenze della clientela?
Da un lato abbiamo i fondi pensione, che permettono, oltre ad una postposizione, un progressivo abbassamento dell’aliquota applicata, anche se con un limite di deducibilità di soli 5.200 euro all’anno. Dall’altro abbiamo i vantaggi fiscali offerti da Pir ordinari e Pir alternativi. Questi ultimi, insieme agli Eltif, consentono di arrivare ad una soglia esente complessiva pari a 1,5 milioni. Una cifra che inizia ad essere interessante anche per una clientela di fascia alta. L’abbinamento all’investimento in start-up innovative, inoltre, garantisce un ulteriore vantaggio fiscale secondo l’attuale normativa. L’interesse per queste modalità di esposizione è determinato anche dalla discesa dei rendimenti medi che rende l’efficienza fiscale più rilevante in termini relativi. Tipicamente investiamo tramite strumenti esistenti ma ci stiamo strutturando per fare in autonomia conti Pir sia amministrati che gestiti.
In generale, notiamo una maggiore spinta verso un’ottica di lungo periodo sia in termini di esigenze di investimento sia in termini culturali di pianificazione e attenzione al trasferimento e indirizzo della ricchezza.
Partiamo dal primo aspetto
Nella gestione patrimoniale il breve-medio periodo offre, e non da oggi, rendimenti molto contenuti in quelli che sono da sempre i territori preferiti degli investitori italiani. L’investimento in strumenti illiquidi sta diventando sempre più importante per creare valore e anche in ottica di diversificazione. Per questo motivo abbiamo iniziato a stringere accordi di distribuzione e a svolgere analisi e valutazioni sempre più dettagliate sull’universo dei fondi chiusi. Pianifichiamo di strutturarci sempre di più in questo ambito anche in funzione di controllo e reportistica per i nostri clienti esposti a strumenti illiquidi.
In termini culturali e di indirizzo della ricchezza che cosa sta cambiando?
La clientela guarda al futuro in modo sempre più programmatico. Si pensa a come destinare il patrimonio e a con quali finalità. In tal senso anche la possibilità di gestire le esigenze filantropiche è molto importante.
CFO Sim lavora in sinergia con Fondazione Italia per il Dono, un ente di erogazione, il cui scopo è facilitare le iniziative filantropiche, anche le più piccole, rendendo disponibile una struttura in linea con la legislazione e la normativa fiscale vigente. È inoltre in grado di costruire e avviare enti ad hoc su esigenze filantropiche specifiche, gestendo tutti gli aspetti amministrativi. L’obiettivo sistematico è quello di rendere semplice ed efficace l’allocazione di denaro ad uno specifico scopo benefico.
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