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“Le case di gestione tradizionali dovrebbero vedere gli Etf come un potenziale nuovo canale di distribuzione attraverso il quale veicolare le loro strategie esistenti”
“Il successo dell’industria europea dei fondi indicizzati potrebbe convincere altre case di gestione oggi focalizzate sulle gestioni attive ad espandersi nel business degli Etf”.
Sono le previsioni formulate da Refinitiv e contenute nello studio annuale sull’ecosistema europeo degli Etf, rafforzate dal fatto che dal prossimo anno verranno ulteriormente alleggeriti gli obblighi informativi collegati agli investimenti in strumenti passivi.
In sostanza, spiega il rapporto, le case di gestione tradizionali dovrebbero vedere gli Etf come un potenziale nuovo canale di distribuzione attraverso il quale veicolare i loro prodotti agli investitori. “Come un wrapper attraverso il quale distribuire le loro strategie già esistenti”, dice Refinitiv.
In più, cita ancora la società dati, la pandemia ha cambiato le abitudini degli investitori rendendo l’industria più dipendente dai mutamenti della domanda di prodotti finanziari facili, accessibili, trasparenti.
“L’industria europea degli Etf è altamente competitiva e i gestori devono fare del loro meglio per adattarsi al mutevole contesto di mercato e per soddisfare le esigenze degli investitori che cercano strumenti per implementare le proprie visioni di asset allocation nel modo più esatto possibile all’interno dei propri portafogli”, commenta Detlef Glow, Head of Emea research presso Refinitiv Lipper.
Un mercato in evoluzione
Fonte: Refinitiv Lipper
Nonostante le vicissitudini legate alla pandemia, il 2020 si è chiuso con una raccolta netta positiva per l’industria dei replicanti. È stato il ventunesimo anno consecutivo con afflussi netti negli Etf, il che significa che questa industria non ha mai visto deflussi su base annua dall’inizio della loro diffusione in Europa nel 2000.
La performance positiva dei mercati sottostanti ha portato, in combinazione con la raccolta netta stimata, ad aumentare il patrimonio gestito da 870 miliardi di euro al 31 dicembre 2019, a 992,6 miliardi di euro a fine dicembre 2020.
L’aumento di 122,6 miliardi di euro per il 2020 è stato trainato – calcola Refinitiv – da una raccolta netta di 90,8 miliardi mentre il positivo andamento dei mercati sottostanti ha contribuito per 31,8 miliardi all’aumento delle masse.
Secondo Refinitiv c’è stata vivacità anche dal punto di vista delle nuove emissioni, 353 nuovi Etf lanciati lo scorso anno di cui, calcolano gli esperti, 152 con un obiettivo di investimento Esg.
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