Private banking, primo trimestre col turbo: oltre mille miliardi di masse gestite
Aipb: masse su del 3,7% rispetto ai tre mesi precedenti. In crescita anche la raccolta netta a 13 miliardi. Ragaini: in anticipo sugli obiettivi 2023
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“La gamma prodotto da sola non basta. Strategie, servizio, story telling: per avere successo è necessario sviluppare eccellenze in tutti questi ambiti. Se manca anche solo uno di questi elementi, non è possibile distinguersi un un’industria di altissimo livello, sia da un punto di vista di qualità consegnata ai clienti che di competizione, come è oggi l’asset management”.
FocusRisparmio ha incontrato Ignacio De La Maza, head of EMEA Intermediary and Latam di Janus Henderson, per capire come un asset manager globale si sta muovendo per supportare al meglio gli investitori in una fase di mercato complessa, al confine tra revisione e rivoluzione dei portafogli.
L’industria dell’asset management rappresenta un’assoluta eccellenza e insieme a molti dei nostri competitor siamo impegnati nel supportare i consulenti finanziari e in generale i clienti ad essere sempre più informati e preparati in questa fase di mutamento di scenario, determinato principalmente dal cambiamento del costo del denaro.
Si modificano pesi e soluzioni ma l’attitudine con cui investire è relativamente semplice e costante: in ogni tipo di contesto, la migliore ricetta è sempre quella di avere un portafoglio ben diversificato. Ciò significa includere, senza nessun tipo di limitazione aprioristica, gestione attiva, gestione passiva e investimenti alternativi.
Il campo degli investimenti attivi è quello in cui crediamo di potere fare maggiormente la differenza, come dimostrato dalle performance superiori al benchmark di una consistente parte dei nostri fondi attivi su un orizzonte di cinque-dieci anni. Le nostre capabilities sono molto ampie e spaziano dall’azionario statunitense, all’azionario europeo, fino all’obbligazionario e ai liquid alternative.
Per citare un focus specifico, nel momento attuale riteniamo particolarmente interessante per la clientela wholesales la gamma liquid alternative. A esempio, il Janus Henderson Global Multi-Strategy Fund e il Janus Henderson Absolute Return, fondi long/short event driven che hanno come caratteristica fondamentale una bassa correlazione con azionario e obbligazionario e la missione di portare puro alfa senza alcuna esposizione al beta di mercato. Per quanto riguarda il retail, oltre al Balanced Fund, i temi properties, come protezione contro l’inflazione, e il fixed income, con in particolare il Janus Henderson Horizon Strategic Bond in attesa di un ribalzo dell’asset class che potrebbe già avvenire dopo l’estate.
Da un punto di vista di servizio, il nostro impegno sulla formazione professionale del nostro team sales è massimo. Nel momento in cui si parla con i clienti non è sufficiente conoscere tutti i dettagli della gamma prodotto e delle singole strategie, ma è fondamentale avere una preparazione più ampia, per essere in grado di relazionare l’utilizzo di una data strategia al momento di mercato e alle esigenze espresse dalla controparte. Gli strumenti sviluppati al nostro interno, come il Janus Henderson Lab, in cui sono approfonditi temi di mercato quanto di business, o come il Portfolio Construction Service che si occupa nello specifico di asset allocation, sono utilizzati costantemente e integrati con una formazione continua anche per linee esterne. Tutto il nostro team sales europeo sta, ad esempio, completando specifiche certificazioni (Efpa Esg e Cfa Esg) sui temi della finanza sostenibile. Processo che si concluderà entro la fine dell’anno in corso.
Il più forte trend è certamente quello determinato dall’implementazione dei criteri Esg che pone molte sfide sia da un punto di vista di business che di adattamento ad una normativa in evoluzione. L’investimento sostenibile non è una moda e assisteremo ad una crescita costante nell’allocazione di tutte le tipologie di risparmiatori. Perciò è fondamentale essere pronti a soddisfare le esigenze dei clienti. In Janus Henderson abbiamo creato nuove strategie classificate come articolo 9 secondo la regolamentazione Sfdr, convertito una delle nostre strategie in articolo 9 e ci siamo concentrati sul passaggio da articolo 6 a 8 di alcuni dei nostri fondi. In questo processo stiamo agendo imponendoci parametri molto stretti, andando a modificare la classificazione solo per quelle strategie per cui siamo in grado di garantire appieno l’aderenza alle richieste normative. Un lavoro molto approfondito che portiamo avanti con grande convinzione e impegno che ci permetterà di arrivare alla fine del 2022 con oltre il 75% delle masse dei fondi contenuti nella nostra Sicav lussemburghese classificati come articolo 8 o 9.
Un ulteriore trend è quello della sub-advisory. La capacità di offrire le proprie expertise per mandati dedicati è sempre più richiesta dal mercato per una serie di ragioni. Tra queste, la necessità dei distributori di razionalizzare e concentrare le strategie offerte.
Il wealth management, infine, rappresenta un terzo driver molto potente per la distribuzione. In questo campo la grande sfida è rappresentata dall’imminente passaggio generazionale con i baby boomers che trasferiranno una quantità enorme di ricchezza verso una tipologia di investitori con bisogni e preferenze molto diversi termini di esposizione. Il panorama dell’asset management è molto cambiato da quando i principali detentori della ricchezza hanno formato la propria concezione di portafoglio di investimento. Pensiamo alla sostenibilità o alla comparsa e crescita esponenziale degli investimenti tematici. Questi sono solo degli esempi dei molti fattori da tenere in considerazione per la costruzione di una strategia di implementazione del canale wealth.
(Risponde Federico Pons, country head per l’Italia di Janus Henderson Investors) Crediamo molto nello strumento Pac soprattutto in questa fase di mercato. La nostra convinzione si vede riflessa nella promozione che stiamo facendo che rappresenta un importante investimento da parte della nostra azienda che non sconta ma si fa carico interamente delle spese di diritti sia fisso di apertura che delle singole rate che devono comunque essere pagate alla banca corrispondente. La risposta dei consulenti non poteva che essere ottima, essendo questo anche uno strumento utilissimo a incrementare la fidelizzazione dei clienti finali e spingerli verso asset class magari ritenute più rischiose in un momento di mercato particolarmente difficile.
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