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Per MainStreet Partners programmi come Ngeu e RePowerEu avranno effetti non trascurabili sulle emissioni verdi governative. Intanto gli Emergenti si fanno largo nel mercato globale
Per l’Europa della transizione ecologica, il 2022 ha portato sotto i riflettori un rischio “cannibalizzazione” di progetti green. Per gli emittenti sovrani del Vecchio Continente, infatti, i principali programmi comunitari, come il Next Generation Fund, stanno indirettamente riducendo il numero di progetti disponibili per programmi di emissioni di obbligazioni verdi. È quanto evidenzia la terza edizione del report trimestrale di MainStreet Partners sui Gss bond, le obbligazioni green, social e sustainability, da cui emerge anche che, in un mercato in frenata dato il difficile contesto, gli Emergenti si mostrano invece in ottima forma.
L’Europa e il rischio “cannibalizzazione green”
Secondo gli analisti di MainStreet Partners, i diffusi programmi di finanziamento e sviluppo dell’Ue, come Ngeu e RePowerEu, avranno effetti non trascurabili sull’emissione governativa di obbligazioni verdi, sociali e di sostenibilità. Anche se questi programmi promettono di sbloccare fondi da destinare a progetti verdi e accelerare la transizione dell’Unione, infatti, senza una maggiore crescita del numero di piani disponibili, potrebbero portare a un universo più piccolo di progetti verdi che i governi possono finanziare.
Il tasso di assorbimento (AR), un indicatore della velocità con cui un Paese membro è in grado di spendere i fondi, potrebbe essere un buon interprete della misura in cui i progetti verdi possono essere “cannibalizzati” dai programmi di finanziamento europei. Se ciò fosse vero, analisti questo fenomeno comporterebbe un minor numero di progetti verdi disponibili per programmi di green bond sovrani, in quanto i progetti verrebbero utilizzati per ottenere sovvenzioni o prestiti a tassi favorevoli dall’Unione Europea.
A giugno 2022, l’AR medio è stato osservato appena al di sotto del 50%, il che implica che per il periodo 2014-2020 solo il 50% dei pagamenti o degli anticipi dei programmi di fondi europei Fesr e Fc è stato effettivamente erogato.
In particolare, Italia e Spagna, i maggiori beneficiari del Dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza, hanno tra gli AR più bassi: impiegano cioè in media più tempo per trasformare i fondi ottenuti in progetti rispetto ad altri Paesi europei. Ciò potrebbe comportare tempi più lunghi per raggiungere il pieno impiego dei fondi del programma e fornire ulteriore incertezza per i programmi di green bond sovrani.
Social bond verso un nuovo boom
Non solo green. L’analisi rivela anche che potremmo presto assistere di ad un nuovo picco di emissioni di social bond, come quello visto durante la pandemia da Covid-19. A muovere i governi questa volta sarebbero, però, una vera e propria crisi causata dall’aumento del costo della vita e dei tassi di interesse.
Gss bond, largo agli Emergenti
A livello generale, se dopo anni di crescita inarrestabile il mercato dei Gss bond sta ora accusando un rallentamento, questo non vale per i mercati emergenti, che stanno conquistando sempre più un ruolo centrale. Se si confrontano infatti i primi 9 mesi del 2022 allo stesso periodo del 2021, le nuove emissioni di obbligazioni green, social e sustainability nei Paesi in via di sviluppo sono diminuite meno del contesto globale: -24% rispetto a -31%.
Inoltre per gli analisti di MainStreet Partners, i progressi normativi in materia di finanza sostenibile nei mercati emergenti, e la cooperazione tra diverse giurisdizioni, svolgeranno un ruolo cardine per raggiungere gli obiettivi climatici globali.
Infine, a giudicare dagli oltre 5.000 dati analizzati sui Risultati di Impatto dei Gss bond, i titoli sovrani riportano più parametri di impatto (ad es. CO2 ridotta) rispetto al settore privato (3,4 rispetto a 2,6), ma il valore assoluto del loro impatto è generalmente inferiore (57° percentile rispetto al 43° percentile).
“Il 2022 è stato un anno piuttosto turbolento per il mercato obbligazionario, compreso quello dei Gss Bond. Nonostante le emissioni abbiano deluso le attese di inizio anno, stiamo osservando alcune dinamiche di mercato che potranno risultare positive sul lungo termine – afferma Jaime Diaz Rio Varez, analista da MainStreet Partners – . In Europa, i programmi governativi, abbinati a lunghi tempi di autorizzazione, stanno ‘cannibalizzando’ alcuni progetti green che altrimenti sarebbero finanziati tramite green bond sovrani”.
“I mercati emergenti sono una sorpresa positiva quest’anno: i volumi rispetto al 2021 sono inferiori, ma il calo è inferiore rispetto al resto del mondo. Stiamo osservando, inoltre, come gli emittenti in queste regioni stiano propendendo sempre più strutture obbligazionarie ad alto impatto ambientale (come il ‘blue bond’ emesso dal Belize). Prevediamo inoltre che la regolamentazione in materia di finanza sostenibile avrà un impatto positivo sulle emissioni GSS in questi mercati, aumentando la trasparenza fornita dagli emittenti e, di conseguenza, la fiducia degli investitori”, conclude l’esperto.
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