Nel Comitato prevale la cautela, anche per la voglia di non apparire schierato in vista del voto elettorale. Ma la porta è aperta per una sforbiciata tra due mesi
Nessuna sorpresa dovish. Come atteso dai mercati, la Bank of England (BOE) ha lasciato invariato, per la settima volta consecutiva, il livello dei tassi d’interesse britannici: +5,25%, ancora sui massimi degli ultimi 16 anni. Anche se in molti speravano in un taglio, il Comitato di politica monetaria dell’istituto ha quindi sposato la linea della prudenza. Una scelta intrapresa anche a dispetto degli ultimi dati sull’inflazione, che a maggio è tornata entro l’obiettivo del 2% per la prima volta dal 2021.
Porta aperta a un taglio in agosto (dopo le elezioni)
Andrew Bailey, governatore della Bank of England
Il governatore Andrew Bailey ha comunque aperto alla possibilità di un taglio dei tassi in agosto se il dato sui prezzi si consoliderà. Si tratterebbe della prima sforbiciata dal marzo del 2020, quando il Regno Unito si stava avviando verso il lockdown. Anche nel corso di questo meeting, c’è però chi avrebbe voluto anticipare: il vicegovernatore Dave Ramsden e il consigliere Swati Dhinga si sono infatti espressi a favore di una riduzione da un quarto di punto, facendo terminare la votazione con il risultato di sette a due.
Secondo molti osservatori, l’istituto centrale ha preferito mantenere lo status quo anche per evitare di apparire schierato in vista delle elezioni generali del 4 luglio. Il momento è infatti piuttosto caldo nel Regno Unito: la campagna elettorale procede serratissima e si prevede una debacle storica del partito conservatore del premier Rishi Sunak in favore dei Laburisti di Keir Starmer. Una riduzione del costo del denaro era fortemente auspicata proprio da Sunak, nel tentativo di recuperare consensi. Il primo ministro inoltre ha puntato molto nelle ultime settimane sul risultato del contrasto all’inflazione, cercando di presentarlo come un successo della sua leadershoip dopo il difficile periodo del carovita e la raffica di rialzi dei tassi per contenerlo.
Nel comunicato finale, il Comitato dell’istituto ha osservato che l’indice dei prezzi ha raggiunto l’obiettivo, riconoscendo come sia gli indicatori delle aspettative di inflazione a breve termine sia quelli della crescita dei salari si siano attenuati. Ha però precisato che è stato “molto difficile valutare l’evoluzione dell’attività del mercato del lavoro”. La previsione è che questo continui ad allentarsi ma rimanendo relativamente rigido rispetto agli standard storici.In ogni caso, è l’avvertimento, ci saranno ancora occasioni in cui l’inflazione si discosterà dall’obiettivo a causa di shock e perturbazioni.
Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm
Con la discesa al 2% dell’inflazione, gli analisti prevedono quindi che il primo taglio dei tassi d’interesse sia prossimo e che con tutta probabilità verrà annunciato in agosto. “Mentre i mercati attendono ulteriori sviluppi, l’approccio cauto della BOE dimostra l’impegno a guidare l’economia verso obiettivi di lungo termine, riconoscendo la complessità della relazione tra politica monetaria e circostanze economiche correnti”, commenta Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm.
Jamie Niven, senior fixed income fund manager di Candriam
Per Jamie Niven, senior fixed income fund manager di Candriam, data l’assenza di nuove previsioni o di una conferenza stampa e la sospensione dei discorsi del governatore in vista delle elezioni, non sorprende che la BOE sia rimasta ferma. Tuttavia, l’esperto fa notare che la dichiarazione di politica monetaria è stata alquanto dovish: “La decisione è stata definita ‘finemente equilibrata’ da parte di alcuni membri del comitato, tra cui riteniamo probabile vi siano il governatore Bailey e altri membri chiave interni del MPB. Inoltre, non c’è stato alcun allarme per le recenti sorprese al rialzo sull’inflazione dei servizi”, osserva. Per questo Niven continua ad essere convinto che l’allentamento partirà in agosto e che l’istituto centrale taglierà più di quanto il mercato stia attualmente valutando. “Pertanto, privilegiamo una posizione lunga sul mercato dei tassi del Regno Unito”, aggiunge.
Secondo Neil Mehta, portfolio manager di RBC BlueBay
Secondo Neil Mehta, portfolio manager di RBC BlueBay Investment Grade Euro Aggregate Bond Fund, la Bank of England ha fatto bene a mantenere i tassi fermi, lasciando più tempo alla politica monetaria di riflettersi sull’economia e di ridurre le pressioni sui prezzi sottostanti. L’esperto è infatti convinto che i dati continueranno a indicare la persistenza dell’inflazione e la ripresa della domanda interna. “Ciò metterà in dubbio che i tassi d’interesse siano sufficientemente restrittivi per riportare i prezzi al 2% nel medio termine, limitando di conseguenza qualsiasi significativo allentamento della politica monetaria”, avverte.
Ad aprile registrati 8 fallimenti. 34 il totale da inizio anno. L’agenzia conferma le attese di tassi di default societari speculativi del 3,50% negli USA e del 3,75% in Europa. Ma avverte: l’incertezza tariffaria potrebbe portarli al 6% e al 6,25%
Il primo trimestre registra un crescita oltre stime: +1,3%. Ma a marzo la produzione industriale ha di nuovo frenato. Per gli asset manager, i prossimi tagli dei tassi dipenderanno dall'accordo con gli USA e dall’inflazione
Al 30 aprile superato il 45% del volume lordo annuo pianificato. Italia al 47%. E a fine 2025 si può arrivare a quota 900 miliardi. Il report di Generali Investments
Ad aprile i prezzi sono scesi al 2,3%. Meglio delle attese anche il dato core. Secondo gli asset manager, le tariffe di Trump cominceranno a pesare da maggio. E la Fed resterà in modalità wait and see
MainStreet Partners: calo del 25% rispetto al 2024. Le obbligazioni green restano il punto di riferimento della finanza sostenibile. Europa leader, avanzano Medio Oriente e Asia
Mercati in festa per l’accordo di Ginevra sulla pausa di 3 mesi e il prosieguo dei negoziati. Asset manager: disgelo iniziato, ma la guerra commerciale non è finita
Per il fund manager della casa di gestione, la sovraesposizione degli investitori globali all’euro equity potrebbe rivelarsi rischiosa. Colpa di prospettive sugli utili in netto calo. Ma healthcare e intelligenza artificiale restano opportunità. Dal Giappone al Regno Unito, ecco dove guardare al di fuori degli States
Per l’esperto, le quotazioni del lingotto sono destinate a impennarsi ulteriormente nei prossimi anni. E a giocare un ruolo chiave, oltre alle banche centrali, sarà Trump. Ecco come cavalcare il rally
Passata la volatilità post ‘Liberation day’, i deflussi azionari si sono attenuati. Prosegue la fuga dal dollaro, piacciono euro e sterlina. Cala l’interesse per l’equity UE. Gli Institutional Investor Indicators di State Street
La fondatrice di Ark Invest prevede l’avvio di un nuovo ciclo rialzista guidato dal tech. E critica Trump: “Con un dietrofront sui dazi, PIL e produttività sorprenderanno al rialzo nel secondo semestre 2025”
La banca centrale UK abbassa per la quarta volta il costo del denaro, che scende al 4,25%. Colpa dell'effetto dazi su inflazione e crescita a lungo termine. "Ma il pil 2025 sarà più alto del previsto". Per i gestori, possibili fino a tre allentamenti entro dicembre
Iscriviti per ricevere gratis il magazine FocusRisparmio