Reti, il gestito spinge la raccolta a settembre
Nel mese sottoscritte quote di fondi comuni per 1,3 miliardi di euro. Si conferma l’interesse per i prodotti obbligazionari: +1,1 miliardi. Sale a 34,8 miliardi il risultato da inizio anno
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Altro mese, altra corsa per la raccolta delle reti di consulenza. Ad ottobre i consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede hanno portato a casa circa 3,7 miliardi di euro, il 32,6% in più rispetto al mese precedente, ma ancora in calo del 35,8% sul 2021, anno record. A far da traino gli strumenti finanziari amministrati, sui quali sono state investite risorse nette per 4,1 miliardi di euro; gli acquisti coinvolgono tutte le tipologie di prodotto con la decisa preferenza per i titoli a reddito fisso.
Negativo invece il bilancio mensile per i prodotti del risparmio gestito, in rosso di 45 milioni di euro: la raccolta su gestioni individuali e unit linked compensa solo in parte le uscite dai fondi comuni di investimento e dalle polizze vita tradizionali. Gli investimenti netti sulla componente azionaria, tra titoli e gestioni collettive e individuali, sono positivi per 824 milioni. Il saldo delle movimentazioni su conti correnti e depositi è negativo per 394 milioni. Da inizio anno la raccolta netta raggiunge i 36,9 miliardi di euro; risparmio gestito e strumenti finanziari amministrati contribuiscono per l’83,5%. Ancora in aumento il numero dei clienti, che sale a 4,931 milioni, 12 mila in più rispetto a settembre.
“La capacità del consulente di comprendere le esigenze dei clienti e attenuarne i timori, specialmente in periodi di volatilità come quello attuale, trova rappresentazione in questi risultati. Risultati che offrono un quadro sicuramente differente rispetto a pochi mesi fa ma che proprio in questa disomogeneità sono la prova della capacità delle Reti di assistere le famiglie in un percorso adeguato rispetto al periodo, agendo sempre nel loro interesse”sottolinea il segretario generale di Assoreti, Marco Tofanelli.
Nel dettaglio del gestito, le gestioni patrimoniali individuali continuano a registrare la prevalenza delle sottoscrizioni: la raccolta netta mensile, seppure in flessione, è positiva per 314 milioni di euro, coinvolgendo sia le Gpm (210 milioni) sia le Gpf (104 milioni). I versamenti netti realizzati su polizze assicurative e prodotti previdenziali ammontano a 31 milioni: il saldo è positivo per le unit linked (248 milioni) ed i prodotti prettamente previdenziali (95 milioni) mentre si registra la prevalenza delle uscite sia sulle polizze vita tradizionali (-264 milioni) sia sui prodotti multiramo (-48 milioni).
La distribuzione diretta di quote di fondi comuni aperti determina deflussi per 415 milioni di euro. I disinvestimenti coinvolgono in particolare i fondi obbligazionari (-431 milioni) ma anche i bilanciati (-200 milioni) ed i flessibili (-190 milioni), mentre continuano a prevalere le sottoscrizioni sui fondi azionari (449 milioni). Il bilancio mensile dei fondi chiusi è positivo per 24 milioni di euro.
Nel mese di ottobre, pertanto, il contributo al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è negativo per 67 milioni di euro e rappresenta il 3,2% delle uscite totali registrate dall’industria dei fondi (-2,1 miliardi). Da inizio anno l’apporto delle Reti si attesta a 10,4 miliardi risultando determinante nel sostegno dell’intero sistema dei fondi aperti che chiude i primi dieci mesi con una raccolta di quasi 8 miliardi.
Per l’amministrato, le scelte di investimento privilegiano i titoli a reddito fisso sui quali confluiscono 3 miliardi di euro, tra titoli di Stato (1,6 miliardi) e obbligazioni corporate (1,4 miliardi). Positivo anche il bilancio per i titoli azionari (296 milioni) e i certificate (152 milioni).
In vetta alla classifica dei player di ottobre si piazza Mediolanum con 678 milioni, di cui 241 milioni al gestito, che nella classifica generale del 2022 è in terza posizione con una raccolta totale di 5,4 miliardi. Sul secondo gradino del podio mensile c’è invece Fineco con 584 milioni, secondo anche da gennaio con 7,1 miliardi complessivi. Terzo il gruppo Fideuram, con 582 milioni, ma che resta saldo al comando della classifica annuale con 9,1 miliardi.
Chiudono la top five di ottobre, il gruppo Allianz con 551 milioni e Banca Generali con 506 milioni, rispettivamente quarto e quinto anche da inizio 2022.
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