Vino, infrastrutture e made in Italy nei fondi chiusi pronti al debutto. Fondamentale sarà la consulenza al cliente: “stiamo lavorando per assicurare l’opportuna formazione sul prodotto”
Sono tante le Sgr italiane ed estere pronte a lanciare nuovi prodotti conformi alla normativa sui Pir alternativi contenuta nel Decreto Rilancio approvato lo scorso mese.
In attesa della conversione in legge, probabilmente entro l’estate, le società stanno mettendo a punto tutti i passi necessari per lanciare prodotti fra luglio e settembre, sia stand alone sia attraverso partnership con operatori specializzati nella gestione degli investimenti illiquidi.
Fra questi Hedge Invest Sgr, tra le prime a ricevere da Bankitalia il via libera alla gestione di un Eltif (European Long Term Investments Funds, cioè fondi chiusi riservati) di diritto italiano, e Algebris Investments, che qualche settimana fa hanno datato il lancio del nuovo HI Algebris Italia Eltif al 20 luglio prossimo con un target di raccolta di almeno 200 milioni.
Saverio Perissinotto
Anche Eurizon, fra le prime Sgr in Italia lo scorso anno a lanciare un Eltif, conferma di stare lavorando per cogliere quest’opportunità. “La società crede nella validità del Pir alternativo e vuole essere tra i primi a lanciare sul mercato questa tipologia di prodotto”, fa sapere a FocusRisparmio la società guidata da Saverio Perissinotto.
Sempre nel periodo estivo dovrebbe vedere luce anche il nuovo prodotto firmato da Pramerica Sgr: “Sarà avviata la commercializzazione di Pramerica ITEЯ ELTIF, fondo di private equity infrastrutturale, nel corso del mese di luglio e comunque una volta finalizzato l’iter autorizzativo in corso. Prevediamo più finestre di sottoscrizioni e di chiudere il fund raising entro la fine del 2021”, spiega a FocusRisparmio Andrea Ghidoni, ad e dg della società di gestione. Il fondo ha un obiettivo di raccolta di 250 milioni e un taglio minimo di sottoscrizione di 25mila euro.
Pierluigi Giverso
Altre Sgr invece la prendono più con calma e attendono il passare dell’estate. “Stiamo sviluppando un fondo compliant con la normativa dei Pir alternativi: sarà pronto in autunno, una volta che il quadro regolarmente sarà stato definito nel dettaglio”, precisa Pierluigi Giverso, vicedirettore generale di Anima Sgr. La società anticipa però che il fondo sarà destinato principalmente a investitori private, con un portafoglio di tipo bilanciato. “Il prodotto costituisce il primo elemento nell’ambito di un più ampio progetto di sviluppo di soluzioni di investimento su asset class alternative”, illustra il manager.
Paolo Proli
“Amundi Sgr sta lavorando per lanciare dopo l’estate un fondo Eltif compliant con la normativa sui Pir alternativi”, conferma Paolo Proli, head of retail division di Amundi Sgr. L’inizio del collocamento del fondo è previsto per fine settembre/inizio ottobre e per ora – spiega Proli a FR – è prevista una sola finestra, “con la possibilità da parte dell’Sgr eventualmente di proporre nuove finestre”. Il taglio minimo accessibile è tra i 10 e i 15mila euro. “Difficile quantificare un target di raccolta per questo prodotto – spiega il manager -ma dato il potenziale di diversificazione che potrebbe apportare ai portafogli uno strumento del genere potrebbe raggiungere i 100 milioni di euro”.
Secondo Il Sole 24 Ore, in estate arriveranno anche altre società come Azimut, Muzinich, Kairos, Sagitta, Equita Sgr e Anthilia Sgr.
L’opportunità: il potenziale di raccolta dei Pir alternativi
Luigi De Bellis
Secondo gli osservatori il potenziale di raccolta dei nuovi prodotti Pir alternative compliant è importante. Equita Sim stima un potenziale di raccolta tra 10 e 15 miliardi in cinque anni. “Già dal primo anno da questo segmento potrebbe arrivare una raccolta tra i 2 e i 3 miliardi”, osserva Luigi De Bellis, co-head dell’Ufficio studi della Sim milanese. “Si tratta di una sfida nuova per il settore, quindi non è banale raggiungere tali obiettivi”.
Dove investono i Pir alternativi che arriveranno nel 2020
Come da manifesto, il focus dei Pir alternativi in arrivo nel 2020 è l’economia reale. L’Eltif di Amundi, per esempio, sarà focalizzato su un’eccellenza del Made in Italy, il settore agroalimentare, e investirà in aziende italiane attive nell’agribusiness con particolare focus sul settore vinicolo, caseario e del prosciutto. Proli indica un’allocation orientativa di circa 70% private debt e 30% private equity.
Andrea Ghidoni
La strategia di Pramerica Sgr, invece, investirà in infrastrutture “sia quelle tradizionali sia quelle indirizzate a soddisfare le nuove esigenze sociali e prevalentemente a sostegno dell’economia reale italiana”, sottolinea Ghidoni. “Riserveremo particolare attenzione al settore sanitario per la silver economy, ossia al soddisfacimento delle esigenze della terza età (in particolare, network specializzati nell’assistenza, cura e benessere dei pensionati). Pramerica ITEЯ ELTIF intende dare attenzione a questa categoria, in continua espansione demografica, che sta esprimendo una qualificata domanda di servizi nuovi e di qualità”.
In generale l’obiettivo di ITEЯ è creare delle filiere, ossia valorizzare singole infrastrutture esistenti mettendole a sistema “in altre parole delle RETI, da qui il nome del fondo ITEЯ”, spiega l’amministratore delegato, che aggiunge: “Come nella miglior tradizione di Pramerica SGR utilizzeremo un approccio ESG nella selezione degli investimenti”.
Il ruolo dei consulenti
Come detto all’inizio, alcune società si stanno muovendo da sole mentre altre hanno preso la via della collaborazione sia fra Sgr stesse sia con alcune reti di consulenza che una volta partito il prodotto si occuperanno della distribuzione. Fondamentale, da questo punto di vista, il ruolo della formazione anche per i consulenti finanziari che si occuperanno di collocare i prodotti conformi al Pir alternativo.
“È chiaro che per prodotti di questo tipo – che investono in asset class particolari e hanno una liquidabilità molto inferiore a quelli dei fondi di investimento tradizionali – l’attività di consulenza al cliente sarà determinante, per cui lavoreremo con i nostri partner per assicurare l’opportuna formazione sul prodotto”, chiosa Pierluigi Giverso di Anima Sgr.
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