La Brexit dietro la volatilità dei fondi a tema Uk
Quando mancano meno di due mesi alla deadline definita per un possibile accordo economico, i fund manager dicono che investire in titoli britannici diventa sempre più rischioso
Quando mancano meno di due mesi alla deadline definita per un possibile accordo economico, i fund manager dicono che investire in titoli britannici diventa sempre più rischioso
Ad aprile calo record del 20,4%. A picco anche la produzione industriale. Per gli operatori la ripresa sarà molto complessa: “Short sulla sterlina”
Tassi fermi e Qe invariato. Ma il board si spacca. Ora gli operatori si aspettano un intervento nei prossimi mesi
Probabile la chiusura dell’accordo con Bruxelles entro il 31 gennaio. Borse e sterlina in rialzo. Anche se, come sottolineano gli operatori, le incertezze restano. I commenti
Venerdì 29 marzo scatta la Brexit. Quentin Fitzsimmons, gestore obbligazionario di T. Rowe Price e Brexit specialist per la casa americana, fa il punto della situazione
Mivelaz (Swissquote): “Riteniamo che occorra grande cautela nel negoziare la valuta britannica poiché, sebbene un no-deal sia tuttora lo scenario meno probabile, lo stallo continua”
Tarroni (Workinvoice): “Più le imprese ricorrono a questa strategia di finanziamento più mostrano fiducia nell’economia e, di conseguenza, investono e contribuiscono al suo sviluppo”
In Irlanda, se non ci fosse un accordo, l’incremento dei casi di mancato pagamento si attesterebbe su un più 4%, concentrato soprattutto nel settore manifatturiero. L'analisi di Artadius
Shah (WisdomTree): “Per la prima metà del 2019 la Banca d'Inghilterra prevede che le pressioni inflazionistiche restino contenute. Tuttavia, ci si aspetta che la crescita della domanda aumenti nella seconda metà dell'anno, aiutando l’istituto a riportare l'inflazione agli obiettivi prefissati”
Per quanto riguarda la Gran Bretagna i dati recenti relativi all’attività economica puntano inequivocabilmente al ribasso