Esg e nuove profilazioni: cosa cambia per il consulente
Con il Regolamento Sfdr, il primo banco di prova per gli intermediari è la raccolta di informazioni sulle preferenze Esg degli investitori. Alcune riflessioni preliminari
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Nella rilevazione delle preferenze Esg dei clienti quali risultati ci si può realisticamente attendere?
Nella pubblicazione dello scorso dicembre relativa alle scelte di investimento delle famiglie italiane[1] la Consob aveva introdotto un focus sul tema degli investimenti responsabili e sostenibili. Dalla ricerca è emerso che il 52% degli intervistati non ha mai sentito parlare di investimenti sostenibili. L’interesse nei confronti di questa gamma di investimenti è espresso solo dal 27% degli intervistati, anche se sale al 55% nel sotto-campione degli individui informati e al 72% nel gruppo degli investitori informati.
Un’ulteriore indagine è stata recentemente condotta dalla Federazione europea dei consulenti finanziari (Fecif) su un campione di oltre duemila consulenti finanziari operanti in diversi paesi europei[2].
I risultati dell’indagine tendono a confermare che l’interesse nei confronti degli investimenti sostenibili, secondo la maggioranza dei consulenti intervistati, è contenuta entro il 25% dei clienti. Solo una minoranza esigua (2% degli intervistati) segnala un interesse da parte della totalità dei propri clienti.
Le preferenze Esg rilevate dall’indagine di Fecif risultano molto differenziate in base alle fasce d’età dei clienti: i “millennials” esprimono infatti più interesse verso gli investimenti sostenibili (55%), mentre gli investitori appartenenti alle generazioni precedenti evidenziano maggiore scetticismo (23% e 5% rispettivamente le preferenze Esg per la Generazione X e per i Baby Boomers).
La rilevazione delle preferenze Esg dei clienti è certamente influenzata dal livello e dalla profondità delle informazioni che vengono fornite in merito agli investimenti sostenibili.
La trasparenza sulle caratteristiche Esg dei prodotti e servizi finanziari, introdotti dal Regolamento sulla Disclosure (Sfdr), costituisce un elemento importante per ridurre le asimmetrie informative[3] e per esprimere correttamente le preferenze in materia di sostenibilità, individuando la proporzione di portafoglio da dedicare a questa tipologia di investimento.
La proporzione desiderata di investimenti sostenibili riflette l’impegno di un individuo verso obiettivi non finanziari ed etici nella scelta dell’investimento. In particolare, la percezione dei benefici che gli investitori traggono dal grado di sostenibilità degli strumenti finanziari ha un forte impatto sul livello di investimento sostenibile ottimale. Per molti individui, un determinato importo investito in modo responsabile sembra soddisfare le esigenze in materia di valori personali ed etici[4].
Come rilevato dal Rapporto di Consob in merito alle caratteristiche degli investimenti responsabili percepite dagli investitori, i fattori emotivi ed etici (“fare del bene”, “valori personali”, “considerazioni sociali”) tendono a prevalere rispetto alle caratteristiche finanziarie.
Il Regolamento sulla trasparenza (Sfdr) ha introdotto una prima classificazione dei prodotti finanziari (Art. 8 light green, art. 9 dark green) che si distinguono sulla base degli obiettivi di investimento perseguiti (i primi promuovono, tra gli altri, anche obiettivi di sostenibilità, i secondi invece perseguono principalmente obiettivi di sostenibilità).
Lo scopo della rilevazione sulle preferenze Esg dei clienti, in questo contesto, è di individuare e classificare correttamente gli investitori secondo una graduazione o intensità delle preferenze al fine di raccomandare investimenti in prodotti finanziari adeguati che promuovano, tra gli altri obiettivi, anche la sostenibilità oppure che, alternativamente, perseguano principalmente obiettivi Esg o di riduzione dell’impronta di carbonio.
Una prima domanda che potrebbe essere posta ai clienti che esprimono interesse verso gli investimenti Esg potrebbe quindi essere dedicata agli obiettivi di investimento: se nella strategia di investimento la sostenibilità debba essere uno degli obiettivi da promuovere oppure se ne costituisce l’obiettivo principale.
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[1] Consob, Report on financial investments of Italian households’ Behavioural attitudes and approaches, 2020 Survey
[2] Fecif, The European Federation of Financial Advisers and Financial Intermediaries, Esg Survey: Sample Summary 2020
[3] Si veda il richiamo di attenzione di Consob del 12 marzo 2020, “Prestazione di servizi di investimento e questioni Esg”, “In un contesto di asimmetrie informative e di possibili spinte competitive, può accentuarsi il rischio di condotte degli intermediari non allineate alla cura dell’interesse del cliente (c.d. green washing)”
[4] Dorfleitner, G. and M. Nguyen (2016), Which proportion of SR investments is enough? A survey-based approach, Business Research.
*Contributor FocusRisparmio
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