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Per il presidente della Covip, Mario Padula, sullo sviluppo della previdenza complementare pesano il grado di inclusione nel mercato del lavoro, le diseguaglianze e la dimensione delle imprese
A fine 2017 il totale degli iscritti alla previdenza complementare è pari a circa 7,6 milioni, in crescita del 6,1% rispetto all’anno precedente, per un totale di circa 8,3 milioni di posizioni in essere. Lo si legge nella Relazione Covip, presentata oggi in Parlamento, e dalla quale emerge anche che 1,8 milioni di iscritti, pari al 23,5% del totale, ha interrotto la contribuzione. I contributi per singolo iscritto ammontano mediamente a 2.620 euro l’anno nel 2017.
Nella Relazione della Commissione di vigilanza sui fondi pensione si legge anche che nel 2017 il rendimento dei fondi pensione è stato superiore a quello del Tfr mantenuto in azienda: il rendimento medio al netto dei costi di gestione e della fiscalità è stato del 2,6% per i fondi negoziali e del 3,3% per i fondi aperti a fronte di una rivalutazione del Tfr al netto delle tasse dell’1,7%.
Alla fine del 2017, i fondi pensione in Italia sono 415, 37 in meno rispetto al 2016. Gli iscritti ai Pip “nuovi” si attestano a quasi 3 milioni (+7,6% rispetto al 2016), quasi 2,8 milioni quelli ai fondi negoziali (+7,8%, con una crescita determinata principalmente dalle nuove adesioni contrattuali), oltre 1,3 milioni quelli ai fondi aperti (+9,2%, confermando l’andamento dinamico del 2016) e 610.000 quelli ai fondi preesistenti. Considerate nell’insieme, le nuove adesioni nell’anno sono state 679.000, valore in linea con quello dell’anno precedente.
Gli uomini sono il 62,3% degli iscritti alla previdenza complementare, a fronte del 57,7% di donne, mentre in termini di distribuzione per età e per area geografica di residenza, la maggior parte degli iscritti si concentra nelle fasce d’età centrali (35-54 anni, 56,3%) e al Nord (56,8%).
A fine 2017, le risorse accumulate dalle forme pensionistiche complementari si attestano a 162,3 miliardi di euro (il 9,5% del Pil e il 3,7% delle attività finanziarie delle famiglie italiane), in aumento del 7,3% rispetto all’anno precedente. I contributi raccolti nell’anno sono pari a 14,9 miliardi di euro, di cui quasi tre quarti confluiscono nelle forme previdenziali di nuova istituzione. Le voci di uscita per la gestione previdenziale ammontano a 7,6 miliardi di euro.
Per il presidente della Covip, Mario Padula, sullo sviluppo della previdenza complementare in Italia, nel confronto internazionale, “pesano, fra l’altro, il grado di inclusione nel mercato del lavoro, le diseguaglianze economiche e sociali e i tratti distintivi del tessuto industriale del nostro Paese, primo fra gli altri quello della dimensione delle imprese”. Lo si apprende dall’Ansa secondo cui Padula, nella sua Relazione in parlamento, ha sottolineato che “i confronti internazionali fanno emergere il carattere ‘nazionale’ dei sistemi previdenziali di ciascun Paese” e quindi questa “dimensione nazionale richiama la necessità di un’azione di vigilanza che tenga conto delle specificità e dei bisogni di ogni singolo Paese”.
“Nonostante l’ampiezza e l’articolazione dell’azione di controllo sulle casse professionali, la normativa che riguarda il governo degli investimenti è incompleta – ha proseguito Padula spiegando che – il regolamento previsto dal Decreto legge 98/2011, che avrebbe dovuto introdurre la disciplina sugli investimenti delle risorse finanziare, sui conflitti di interesse e sulla banca depositaria, è ancora atteso”. E “l’adozione di tale regolamento aumenterebbe l’incisività dell’azione di vigilanza, che la Covip ha comunque svolto”, ha spiegato Padula. “L’evoluzione dell’intero settore vigilato, le cui risorse gestite hanno complessivamente superato 240 miliardi di euro, determina, anche in ragione delle crescenti complessità dei profili gestionali, l’esigenza di un adeguato rafforzamento e potenziamento delle strutture di vigilanza, a tutela e nell’interesse di lavoratrici e lavoratori che affidano il loro risparmio a fondi pensione e a casse professionali”, ha concluso il presidente Covip.