De-globalization e re-regulation: le parole chiave del 2020
Guerra commerciale ma non solo, l’outlook 2020 di Allianz Global Investor lascia da parte l’ottimismo per abbracciare un approccio d’investimento più pragmatico
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Fino ad ora il 2019 è stato un anno positivo per le Borse mondiali. Gli indici americani stazionano presso i massimi storici mentre i mercati europei veleggiano verso valutazioni che non si vedevano da almeno due o tre anni. Sullo sfondo il rally del mercato obbligazionario e delle materie prime.
Difficile, quindi, per i gestori specializzati sull’azionario non aver cavalcato al meglio le fasi toro del mercato, anche se le incertezze non sono mancate. Per evitare le fasi più burrascose del mercato – le correzioni di maggio e agosto insegnano -, occorre allargare il proprio armamentario di analisi oltre gli aspetti meramente finanziari.
“Continuiamo a credere nell’importanza di includere nell’analisi delle società e del nostro stock picking l’analisi dei fattori legati all’Esg”, spiega Gabriella Berglund, country head Italia di Comgest. “I risultati tra l’altro del nostro stile di gestione focalizzato sulla qualità delle società ha provato che l’inclusione di fattori non finanziari ha un effetto positivo sulle performance nel lungo periodo. Avere un team di analisti dedicato e creare una classificazione interna di questi fattori, ci permette di avere un’idea propria del valore e degli sforzi fatte dalle aziende evitando il problema dell’assenza di una tassonomia comune della regolamentazione della finanza sostenibile. Crediamo anche che un’attività di voto e di engagement sia più positiva per il futuro di una pura esclusione di società che devono ancora migliorarsi su degli aspetti di E ossia ambientali, di S sociali o di G governance”, precisa la manager.
Un esempio concreto di azionariato attivo? Berglund porta all’attenzione il caso EssilorLuxottica, che non è l’unico: “Siamo intervenuti durante i problemi di EssilorLuxottica di quest’anno per proporre degli amministratori indipendenti nel board insieme ad altre sei società di gestione. Abbiamo anche convinto una società cinese del nostro portafoglio a sottoscrivere il Global Impact”.
Comgest ha tra l’altro ricevuto per il quinto anno consecutivo il rating A+ dall’UN PRI, premio estremamente qualificante nell’ambiente SRI.
Dati alla mano quest’anno i maggiori flussi si sono concentrati sui fondi in azioni europee, mondiali e giapponesi, che hanno più che compensato i deflussi sui mercati emergenti. Sarà così anche nel 2020?
“Continuiamo a pensare che i rendimenti azionari nel lungo periodo siano interessanti e che possano offrire una buona diversificazione per i portafogli italiani ancora troppo esposti a mercati obbligazionari con rendimenti ormai prossimi allo zero o negativi. Il nostro stile di gestione permette di ottenere questo tipo di diversificazione ma con un approccio difensivo grazie alla qualità e crescita delle aziende in cui investiamo, generalmente meno esposte alla volatilità dei cicli economici”, spiega Berglund.
Oltre al successo delle strategie azionarie Europa, Giappone e paesi emergenti, Comgest ha constatato un interesse crescente verso il nostro fondo Comgest Growth World, che permette di avere un’esposizione azionaria con stile Comgest su tutti i mercati internazionali.
Zak Smerczak, portfolio manager e analyst del team global equities, ha presentato le prospettive del mercato azionario globale per il 2020: “La Fed sta aumentando i tassi e sta riducendo il proprio bilancio, e le altre banche centrali sembrano pronte a fare lo stesso. La crescita economica sta rallentando e diventando sempre meno sincronizzata tra le diverse regioni, prima ancora che l’impatto dell’aumento dei dazi sia stato pienamente sentito. Nonostante tutti questi fattori macro non crediamo ci sia un rischio di recessione troppo elevato per il 2019. Tuttavia, i mercati resteranno probabilmente volatili a causa di una serie di fattori tra cui le tensioni commerciali, il rallentamento dell’economia cinese, la fine dello stimolo fiscale per l’economia USA e un calo della fiducia dei consumatori e delle imprese in Europa. In questo contesto, gli sviluppi positivi delle società quality growth del fondo, oltre ai livelli relativamente elevati di prevedibilità degli utili, dovrebbero rendere i titoli più interessanti. La maggior parte delle società in portafoglio hanno una ridotta sensibilità all’incertezza macroeconomica e politica, e tutte continuano a investire nella crescita di lungo periodo, che sia tramite innovazione o espansione geografica o di prodotto”.
Il nodo chiave per il prossimo anno sarà capire se la recente fase di volatilità sia una momentanea pausa nella corsa più che decennale del bull market o se rappresenta un punto di svolta. Così Smerczak: “Abbiamo già ridotto o venduto diversi titoli che erano presenti – in alcuni casi da più di dieci anni – nel nostro fondo globale (Comgest Growth World) dato che la traiettoria di crescita sul lungo periodo appare più incerta, soprattutto nei casi in cui le valutazioni appaiono superiori ai dati storici in termini relativi. Questo si è visto in particolare nei titoli dell’IT e dell’automazione industriale”.
Oggi le posizioni più importanti del fondo globale di Comgest includono realtà in crescita con modelli di business resilienti.
-Unilever, leader globale nel settore dei beni di prima necessità, continua a registrare una crescita dei ricavi a media cifra, con il 60% delle sue attività nei mercati emergenti.
-Medtronic, leader nel campo dei dispositivi medici globali e della chirurgia minimamente invasiva, continua a beneficiare di una solida pipeline di innovazione di prodotto sia nei mercati sviluppati che in quelli emergenti.
-Ping An Insurance, il più grande assicuratore privato cinese del ramo vita, continua a beneficiare della crescita strutturale di penetrazione del mercato, introducendo non solo prodotti assicurativi del ramo vita, ma anche servizi sanitari e altri servizi finanziari.
Charles Biderman, gestore e analista del fondo Comgest Growth Emerging Market ha evidenziato l’andamento dei mercati emergenti. “È proseguita, nel terzo trimestre 2019, la fase di turbolenza dei mercati, come rileva l’indice MSCI Emerging Markets SMID, in calo dell’1% in euro (-5,2% in dollari Usa)”. Un commento doveroso sulle situazioni più delicate, Argentina e Turchia.
Per l’asset manager “nel Paese Sudamericano i mercati finanziari e la valuta hanno evidenziato una massiccia correzione dopo la netta vittoria del candidato dell’opposizione Alberto Fernandez alle elezioni primarie presidenziali. Questo ha indotto l’amministrazione a reintrodurre controlli sui capitali per tenere a freno l’ulteriore deprezzamento del peso e garantire liquidità sufficiente per far fronte alle obbligazioni debitorie per i prossimi mesi. Inoltre, è in corso lo riscadenzamento di alcuni titoli di debito e il default è ora sempre più probabile”.
“La Turchia è il mercato che ha evidenziato il miglior andamento del trimestre, grazie al calo dell’inflazione. In India vi sono stati alcuni sviluppi positivi, in quanto il governo ha annunciato significative riforme della struttura delle imposte sulle società allo scopo di rinvigorire il ciclo degli investimenti nel paese. Sulla scia di questo annuncio, i settori delle infrastrutture e della finanza hanno messo a segno un rialzo”, ragione l’esperto.
Tra i titoli, Biderman sottolinea tre azioni promettenti per la sua strategia.
-Minth, produttore cinese di componentistica per auto, ha apportato uno dei maggiori contributi alla performance trimestrale del fondo, grazie al progressivo miglioramento delle vendite sul mercato interno e alla solidità del fatturato estero. Il settore automobilistico è stato interessato da notizie positive poiché il consiglio di Stato cinese ha annunciato politiche di stimolo per il comparto, come l’allentamento delle restrizioni all’acquisto e sovvenzioni sugli acquisti di veicoli elettrici e auto usate.
-CIB, la principale banca commerciale egiziana, è stato tra i titoli che hanno maggiormente sostenuto la performance, grazie ai risultati robusti del secondo trimestre, che evidenziano una crescita degli utili del 13% su base annua. La banca resta ben capitalizzata e perciò dispone di ampi margini per accrescere il proprio portafoglio prestiti.
-Weigao, il maggiore fabbricante cinese di prodotti medicali monouso (es. siringhe), ha apportato un ottimo contributo, grazie a una crescita dei ricavi del 19% nel primo semestre del 2019 e al miglioramento dei margini. Oltre a essere immune dalla guerra commerciale USA/Cina, la società figura tra i maggiori beneficiari del miglioramento degli standard delle cure mediche nel paese.
“Restiamo cautamente ottimisti riguardo alle prospettive delle nostre posizioni in mid-cap dei mercati emergenti. Dopo un lungo periodo di rendimenti assoluti modesti, prevediamo una stabilizzazione del ritmo di crescita degli utili e valutazioni più interessanti, che dovrebbero tradursi in una performance delle quotazioni più solida, anche in valuta forte, dato il contesto di minore inflazione”, conclude l’esperto.