Esg, Eurozona batte Nord America
Gli investimenti Esg continuano ad essere una fonte di sovraperformance nel Vecchio Continente, mentre in Nord America i rendimenti sono in calo dal 2018. La ricerca Amundi
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Qualcuno lo chiama effetto Greta, ma al di là della causa il 2019 verrà con tutta probabilità ricordato come l’anno di svolta, a livello di percezione pubblica e di cambio di mentalità politica, per le problematiche ambientali. Anche sui mercati il tema è diventato centrale e gli investitori sono sempre più attenti a selezionare le aziende pronte ad evolversi nella giusta direzione. Ecco perché gli esperti del team di investimento East Capital prevedono che “il mercato tenderà sempre di più a guardare oltre il ‘rumore’ della reportistica Esg e chiederà trasparenza e miglioramenti tangibili in selezionate metriche realmente significative che hanno un impatto sul valore delle società nel lungo termine”.
Intanto, i governi stanno adottando politiche mirate per accelerare l’attenzione a questi temi, non solo attraverso la regolamentazione ma anche tramite iniziative fiscali, come ad esempio le misure legate al clima introdotte dalla Germania per un totale di 54 miliardi di euro. Il 2020 si è aperto poi con l’annuncio, da parte della nuova presidentessa della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sui dettagli dei piani europei per ridurre il livello netto di emissioni a 0 entro il 2050, che si spera serva da modello per il resto del mondo.
Secondo gli esperti, Bill Gates ha sintetizzato in maniera efficace il sentimento degli investitori a settembre, dicendo che “a oggi il disinvestimento ha portato probabilmente a una riduzione delle emissioni pari a 0”.
“La pressione continuativa da parte degli azionisti, in particolare da parte dell’iniziativa Action 100+ di cui facciamo parte – spiegano gli esperti East Capital -, ha portato ad alcuni annunci di alto profilo, come ad esempio l’impegno da parte della spagnola Repsol a diventare carbon neutral entro il 2050 (la prima del settore oil & gas a fissare questo obiettivo), con almeno il 40% delle remunerazioni di lungo termine del management di più alto livello legate a questo target”.
“Il cambiamento climatico è una priorità della nostra attività di engagement – si legge ancora nel report -, specialmente in Paesi come la Russia dove il nostro network e la nostra esperienza ventennale si sono rivelati cruciali per collaborare con altri investitori nei confronti di Gazprom e Norilsk Nickel. Ci stiamo impegnando anche come società, infatti le emissioni di tutti i nostri voli commerciali sono compensate con attività che eliminano CO2 in quantità tripla rispetto a quella emessa. Seguiamo da vicino anche questi meccanismi di offsetting per verificare che vengano implementati secondo quanto concordato”.