Il tema è stato al centro della European Financial Services Conference. Borsellino (Generali Insurance AM): “Lavorare sugli incentivi per spingere gli investimenti di lungo termine”
Come si prospetta il futuro del sistema finanziario europeo, su cosa occorre lavorare e qual è il ruolo della regolamentazione in questo contesto? E quali sono le ambizioni dei protagonisti del sistema? Il tema è stato al centro della European Financial Services Conference, che si è svolta ieri con una formula ibrida e ha coinvolto esponenti delle istituzioni e delle authority europee e attori di mercato.
Nella keynote interview che ha aperto i lavori Verena Ross, presidente di Esma, ha parlato di incognite e fattori di rischio che ancora incombono sui mercati, a partire dalla situazione pandemica senza dimenticare l’inflazione. “Quello che abbiamo visto nei mercati finanziari è la presenza di valutazioni molto alte, in parte guidate dalla ricerca di rendimenti ma anche da altre parti del mercato definibili come ‘esuberanti’. Esma è preoccupata della possibilità di una correzione, e della capacità del mercato di assorbirla”.
Ma la fotografia è tutt’altro che fosca, e nel recente passato secondo Ross le regole in atto hanno dimostrato di poter garantire una certa stabilità: durante il periodo più difficile della pandemia, a marzo 2020 “l’infrastruttura di mercato si è dimostrata capace di gestire la volatilità e i pesanti volumi di negoziazione”. Mentre sono stati visti sviluppi più preoccupanti sul mercato dei money market fund, che hanno visto molte redemption. Ed è questa l’area, secondo Ross, dove si sta valutando una revisione delle regole.
Per quanto riguarda Esma, l’autorità è impegnata a lavorare per migliorare ulteriormente la protezione degli investitori con un framework di regole comuni che punti soprattutto ad assicurarsi che gli investitori abbiano le informazioni di cui hanno bisogno (“non troppe informazioni, ma quelle che davvero servono”). Quanto alla digitalizzazione, e alle dinamiche comportate dalla cosiddetta gamification, Ross ha chiarito che è importante “che gli investitori siano maggiormente coinvolti sui mercati finanziari e non tengano i loro risparmi sotto il materasso”, ma fenomeni come la gamification presentano anche rischi significativi, creano speculazione e non contribuiscono a rendere gli investitori consapevoli del fatto che sono meno protetti su alcune aree, come le criptovalute. “Ma stiamo lavorando assieme alla Commissione europea per far sì che la digitalizzazione contribuisca a una maggiore inclusione finanziaria”, ha concluso Ross.
Ma qual è il quadro economico in cui si innesta oggi il sistema finanziario europeo? Santo Borsellino, che oltre a essere presidente di Generali Insurance Asset Management è anche vicepresidente di Assogestioni e board member di Efama, ha tratteggiato gli aspetti principali del quadro economico e degli aspetti che definiranno il dibattito nei prossimi mesi. “È stato un inizio di anno interessante”, ha detto Borsellino, in cui a tenere banco sono stati temi quali la variante Omicron e l’inflazione, ormai emersa come un fattore non più temporaneo ma perdurante, e le tensioni tra Russia e Ucraina. Il quadro economico europeo, ha proseguito, non è negativo: la crescita è attesa in decelerazione ma i fondamentali restano solidi, il mercato del lavoro in miglioramento e la fiducia dei consumatori e la propensione al risparmio che si posizionano al di sopra della norma. Tutti gli occhi, ha ribadito, sono puntati sulla Bce e sulle prossime decisioni di politica monetaria.
Sul piano regolamentare, il quadro che si sta delineando vede un impegno delle autorità europee a delirare un framework che trovi un equilibrio tra la protezione degli investitori e lo stimolo degli investimenti retail nella zona euro. A Bruxelles si punta a sviluppare ulteriormente il mercato dei capitali e incoraggiare le società a finanziarsi con il ricorso ai mercati anziché ai prestiti bancari, in particolare con la quotazione. Alexandra Jour-Schroeder, funzionaria della Commissione europea in forze nella Financial Services Unit, ha indicato tra i fronti sui quali si sta lavorando a Bruxelles proprio le regole di quotazione. Alcuni aspetti eccessivamente onerosi dell’attuale sistema saranno riformati, per far sì che l’Europa chiuda il gap con altre regioni nella capacità di spingere le imprese sui mercati. Anche se ovviamente resta massima l’attenzione alle regole che garantiscano la stabilità finanziaria, specialmente alla luce della prospettiva di crisi future come quella innescata dalla pandemia.
Per quanto riguarda le priorità su cui si sta concentrando la Commissione, oltre alle regole di quotazione Jour-Schroeder ha menzionato gli investimenti di lungo termine, la trasparenza, gli strumenti per indirizzare gli investimenti verso progetti sostenibili e la lotta al greenwashing.
Sulla questione ambientale, Francesco Ceccato, Ceo di Barclays Europe, ha ricordato che per spingere la transizione verso un futuro a zero emissioni serviranno investimenti imponenti, e che le imprese giocano un ruolo essenziale per il passaggio a un’economia carbon neutral. Ma la transizione va curata con attenzione per evitare distorsioni e tensioni sociali. Strettamente collegato a questo tema secondo Ceccato è la necessità di incanalare i risparmi verso i mercati, e alla spinta sulla Capital Markets Union. Su questo fronte, il Ceo di Barclays Europe ritiene che “si dovrebbero spingere i risparmi meno verso prodotti di risparmio tradizionali e più sui titoli finanziari, che avrebbero bisogno dei giusti incentivi, anche da parte dei legislatori per creare una cultura dell’equity, ma anche a livello di tassazione in Europa per consentire un maggiore flusso di investimenti cross-border”.
Per quanto riguarda la prospettiva specifica dell’industria del risparmio gestito, Borsellino ha dichiarato che “gli incentivi sono strumenti molto potenti per le decisioni di investimento. Credo personalmente che gli incentivi per promuovere gli investimenti di lungo periodo dovrebbero essere un obiettivo fondamentale della regolamentazione. Negli ultimi anni ci sono state alcune iniziative regolamentati molto efficaci che hanno dato priorità ad altri importanti aspetti quali trasparenza, accesso al mercato e concorrenza, ma oggi la necessità di trovare il capitale paziente è ancora più acuta”.
Borsellino ha anche dichiarato un certo apprezzamento per le modifiche apportate a Solvency II ma ha anche detto che si dovrebbe fare di più, perché il framework non rispecchia appieno il modello di business di lungo termine degli assicuratori che si traducono requisiti di capitale eccessivamente onerosi e volatilità di solvibilità. Secondo Borsellino, in generale la regolamentazione dovrebbe essere più orientata a fornire incentivi per migliorare il sistema finanziario e avvicinare gli investitori ai mercati, piuttosto che irrigidirsi sull’introduzione di un crescente numero di norme e vincoli di capitale.
Borsellino ha speso anche commenti incoraggianti sulle modifiche proposte alla regolamentazione sugli Eltif, con la convinzione che “ridurre le rigidità del modello iniziale e permettere agli investitori retail di impegnare ammontari più bassi su questi strumenti incrementerà il contributo al finanziamento dell’economia reale. Vediamo con favore anche le minori restrizioni sulle partecipazioni di real asset e le più alte quote di capitalizzazione, perché consentiranno i manager di includere un maggior numero di società, e anche progetti più piccoli ma di valore, nell’Eltif. Last but not least, la proposta di revisione risponde a bisogni degli investitori considerando soluzioni per redemption più frequenti, un elemento fondamentale che prima mancava”, ha concluso Borsellino.
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