Nel 2021 i family office puntano sugli investimenti alternativi
Più della metà prevede di aumentare l’esposizione al private equity. Piacciono anche hedge fund e infrastrutture. Ed è boom degli investimenti sostenibili. L'indagine BlackRock
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L’industria del private banking e quella del crowdfunding uniscono le forze per sostenere la ripresa dell’economia reale italiana. “Mai come in questo momento le imprese italiane hanno bisogno di risorse e liquidità per uscire dalla crisi pandemica e diventare competitive” e al contempo “offrire al risparmio privato, in un contesto a bassi tassi d’interesse, opportunità di rendimento alternative, possibilmente in Italia”, spiega Antonella Massari, segretario generale di Aipb, l’associazione italiana delle società di private banking.
In vista dell’adozione del nuovo Regolamento Ue (2020/1503) che disciplina le campagne sulle piattaforme di crowdfunding, quale strumento alternativo per l’esecuzione di investimenti, i portali per l’investimento online, gli operatori di mercato e le istituzioni, si sono riuniti intorno al tavolo digitale dal titolo “La clientela Private e gli investimenti in economia reale tramite portali on-line”, voluto da Aipb e nel quale sono intervenuti Giancarlo Giudici del Politecnico di Milano; Antonella Grassigli di Doorway; Emma Rita Iannacone di Consob; Anna Lambiase di IR Top; Roberta Sandrone di Intesa Sanpaolo Private Banking; Alessandro Scortecci di Cassa Depositi e Prestiti Venture Capital, con Alessandro M. Lerro, Presidente dell’Associazione Italiana Equity Crowdfunding in qualità di moderatore.
Gli esperti hanno messo a confronto dati, esperienze e casi studio, per riflettere sulle prospettive del matrimonio tra private banking e nuove piatteforme digitali. “Il crowd-investing si sta progressivamente affermando per integrare portafogli di High Net Worth Individual, come una nuova opportunità di diversificazione su Pmi e imprese non quotate e una possibilità interessante e innovativa di rendimento”, spiegano le associazioni.
“I dati del nostro osservatorio rilevano che nel 2020 è cresciuto l’interesse a investire per lo sviluppo dell’Italia”, ha spiegato Massari, aprendo i lavori dell’evento e illustrando come nel corso degli ultimi dodici mesi sia modificato l’atteggiamento nei confronti degli investimenti in economia reale: “Il 2020 ha mostrato anche segnali interessanti su come cambiano i driver d’investimento. Il 22% del campione intende investire su attività che abbiano un impatto positivo sull’ambiente e la società mettendo il rendimento in secondo piano. In questo contesto il ruolo della consulenza, nonché quello di intermediari e strumenti innovativi, sono cruciali per tradurre in decisioni di investimento sostenibili e coerenti gli orientamenti degli investitori affluent e high net worth. Si rende necessaria una riflessione per favorire l’emergere e il consolidarsi di canali che offrano al risparmio privato strumenti adeguati e innovativi, aiutando le imprese a fare un salto culturale verso fonti di finanziamento alternative a quelli tradizionali e, nello stesso tempo, aprire un’importante finestra di opportunità a tutti gli operatori specializzati e intermediari che si affacciano sul mercato”.
I processi di revisione regolamentare in atto, quali ad esempio MiFID, il Regolamento Eltif e la Direttiva Aifmd, a cui va aggiunta la stesura in atto delle norme tecniche da parte dell’Esma in relazione al Regolamento Ue dei fornitori europei di servizi di crowdfunding per le imprese, offrono l’opportunità al Regolatore europeo di rafforzare il ruolo ricoperto dagli investimenti finanziari dei privati a sostegno della crescita economica.
“Perché questo possa accadere, è necessario che venga riconosciuta la peculiarità di una classe aggiuntiva di investitori, la classe “semi-professionale” che si affianchi a quella del cliente professionale su richiesta, che se ne distingua sotto il profilo oggettivo e di funzionamento e favorisca gli investimenti in questa nuova emergente asset class” ha concluso Massari.
“La normativa di cui si è dotata l’Italia sull’equity crowdfunding – ha affermato Giancarlo Giudici, Professore ordinario della School of Management del Politecnico di Milano illustrando i dati raccolti dall’osservatorio – apre le porte alla partecipazione degli investitori retail ad una asset class, ovvero l’investimento nel capitale azionario di Pmi e startup, tradizionalmente riservata a investitori istituzionali. Allo stesso tempo però crea le condizioni per un nuovo modello di club deal con ticket di partecipazione più consistenti che, anche grazie al private banking, può sostenere le imprese nella raccolta di masse di capitale più consistenti, colmando un gap che oggi esiste fra la quotazione in Borsa e il crowdfunding in versione puramente retail”.
Secondo l’Osservatorio del Politecnico, il mercato in Italia degli investimenti transitati su piattaforme di crowdfunding (lending e equity) è passato da 8 milioni del 2015 agli oltre 520 milioni nel 2020, posizionandosi a livelli quasi paragonabili a Francia e Germania. Specificamente sull’equity crowdfunding, oggi sono 47 le piattaforme autorizzate che a partire dal 2013 hanno pubblicato 719 offerte promosse in maggioranza da start up innovative. Di queste offerte, oltre il 74% ha chiuso con successo superando il target mediamente del 235,7% e coinvolgendo in media 95 finanziatori per campagna. I dati dell’osservatorio evidenziano l’emergere di una fascia intermedia di investimento costituita dalle offerte di equity crowdfunding con target compreso di solito tra i 2 e gli 8 milioni di euro, sicuramente più interessante per il segmento private.
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