Banche-reti: profitti e masse record nell’anno della pandemia
In aggregato le cinque maggiori banche-reti italiane macinano più di un miliardo e mezzo di utili alla fine del terzo trimestre
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Il 2020 degli intermediari di consulenza finanziaria quotati sulla Borsa di Milano termina con risultati record impossibili da immaginare anche solo un semestre fa. A fare la fortuna delle quattro banche-reti listate a Piazza Affari sono state le strategie commerciali incentrate sulla vicinanza con il cliente.
Questo atteggiamento proattivo in risposta ad una crisi sanitaria che prometteva solo disastri dal punto di vista economico, ha invece prodotto frutti positivi ed ha portato le realtà che operano con il denaro dei risparmiatori italiani a chiudere l’anno con ottimi risultati dal punto di vista commerciale.
Ne sono un esempio Banca Mediolanum e Banca Generali. Entrambe nel mese di dicembre hanno messo a segna una raccolta pari a, rispettivamente, 1,4 miliardi e 782 milioni. Per la banca-rete guidata dalla famiglia Doris il risultato commerciale dell’intero anno sale così a 10,9 miliardi complessivi, un volume che conferma i “record assoluti su tutte le linee di business in Italia e in Spagna”, esulta il Ceo Massimo Doris.
Per Banca Generali i risultati di dicembre portano il totale dell’intero 2020 a 5,87 miliardi (+14,3% su base annua) superando il target fissato dal Ceo Gian Maria Mossa a novembre. Per la banca triestina è record anche per le soluzioni basate sulla parcella: le nuove masse sotto consulenza evoluta del mese sono state pari a 177 milioni (1,3 miliardi da inizio anno), sottolinea la nota dell’istituto, raggiungendo il totale di 6 miliardi in costante crescita rispetto ai 4,7 miliardi dello scorso anno (+28%) e dunque raggiungendo con un anno di anticipo il livello più elevato del target fissato per il 2021 nell’ambito del Piano Strategico 2019-21.
“Dicembre è stato uno dei migliori mesi di sempre nella storia della banca e pur con tutte le complessità e criticità di questa terribile crisi siamo stati in grado di aumentare complessivamente nell’anno i flussi di raccolta arrivando a sfiorare i 6 miliardi”, commenta Mossa.
Risultati storici anche per Finecobank che comunica il dato di raccolta netta più alto di sempre a 1,6 miliardi (+119% rispetto a 721 milioni di un anno fa) e in Borsa il titolo azionario aggiorna un nuovo massimo assoluto. Equita sottolinea i risultati ottenuti sotto il profilo dei nuovi clienti acquisiti (a novembre sono oltre 11,000) e il record di masse in gestione nel private banking (38,6 miliardi, in crescita del 15% sul 2019).
Seguo il medesimo trend anche Azimut: forte di una raccolta netta annuale di 4,5 miliardi di euro, la società comunica che il 2020 si dovrebbe chiudere con un risultato netto compreso fra 375 e 415 milioni, numeri di parecchio sopra le stime degli analisti e che rappresentano il miglior utile netto consolidato di sempre per il gruppo presieduto da Pietro Giuliani.
Analisti positivi. I risultati commerciali comunicati dalle società di consulenza finanziaria riescono a catturare l’attenzione degli analisti delle banche d’affari che alzano i giudizi sul prezzo delle azioni scambiate a Piazza Affari. Bank of America Global Research conferma la sua visione costruttiva sul segmento dell’asset management europeo per quanto riguarda i risultati e i flussi di raccolta. “Nonostante il re-rating, le relative valutazioni e rendimenti sono attraenti” precisano gli esperti. Fra le società di brokeraggio sia Equita che Akros e Kepler Chevreaux alzano giudizio e target price su Banca Mediolanum. “I risultati commerciali solidi dimostrano la forza commerciale del gruppo Mediolanum anche nelle fasi di mercato complesse”, spiega Equita. Anche per Finecobank i risultati commerciali superano le aspettative degli analisti, che con i conti alla mano segnalano di apprezzare le strategie focalizzate sulla crescita organica illustrate dal Ceo Alessandro Foti.
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