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Come affrontare uno scenario in cui l’incertezza è tornata protagonista? Attraverso le strategie di investimento alternative che vengono ormai preferite a quelle tradizionali
Il 2018 è stato caratterizzato da un forte ritorno della volatilità sui mercati finanziari. Il brusco sell off di ottobre ha replicato la significativa correzione già avvenuta a febbraio scorso, e durante tutto l’anno non sono mancate preoccupazioni e tensioni, legate soprattutto alla guerra commerciale e alla stabilità europea. Ma come vedono oggi la volatilità gli investitori italiani?
La Global Investment Survey (GIS) 2018 di Legg Mason, ricerca annuale commissionata dalla grande casa di gestione americana (749,2 miliardi di Aum), mette in luce come l’atteggiamento verso la volatilità stia cambiando, tanto nel Bel Paese quanto a livello globale.
Giunta alla sesta edizione, la GIS ha coinvolto quest’anno quasi 17 mila investitori, provenienti da ben 17 paesi diversi.
Dalla ricerca emerge una relazione con la volatilità più ‘serena’ di quanto si potesse immaginare: ben il 59% degli investitori italiani, infatti, ritiene che la volatilità non sia un elemento negativo, considerandola anzi potenzialmente un fattore positivo (27%) o comunque neutro (32%).
Solo un investitore italiano su tre (33%), crede che la volatilità sia un fattore sempre negativo e un rischio per gli investimenti, convinzione che nella media degli investitori globali è ancora meno diffusa, costituendo solo il 18% delle risposte.
Come affrontano dunque gli investitori italiani uno scenario in cui la volatilità è tornata protagonista? Se circa uno su tre (32%) dice di affidarsi al suo consulente finanziario, il dato più interessante è che le strategie di investimento alternative vengono ormai preferite a quelle tradizionali: ben il 38% sceglie infatti soluzioni flessibili ,come le strategie unconstrained sull’obbligazionario o quelle long/short sull’azionario, per gestire i periodi di volatilità, contro un 31% che dichiara di ricorrere a soluzioni tradizionali.