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L’impatto dell’epidemia sui flussi netti del mese scorso è ancora limitato. Gli investitori prediligono i porti sicuri: raccolta positiva per i fondi monetari e obbligazionari. Deutsche Bank guida la classifica mensile dei gestori
L’industria del risparmio gestito mostra i primi sintomi da Covid-19 con una raccolta netta in calo di 405,7 milioni di euro a febbraio 2020. Le statistiche, contenute nella consueta mappa mensile di Assogestioni, raccontano di un dato non ancora drammatico, anzi migliore di quello di gennaio quando il settore dei fondi comuni aveva visto defluire 4,67 miliardi di euro.
“Quella di febbraio è una tenuta in linea con le aspettative”, commenta Riccardo Morassut, ricercatore dell’ufficio studi dell’associazione. Secondo l’analista i dati relativi allo scorso mese sono ancora poco significativi per valutare il reale impatto dell’epidemia sul settore: “In Italia fino a fine febbraio il lockdown delle attività era circoscritto alla sola Codogno e zone limitrofe e pesanti ripercussioni sul paese non si vedevano ancora. Per avere un quadro completo dei veri impatti – suggerisce Morassut – saranno significative le statistiche di marzo”.
Mappa mensile, i dettagli della raccolta di febbraio 2020
Fonte: Assogestioni
Con una raccolta in frenata e il crollo dei mercati finanziari, a febbraio il patrimonio gestito dall’industria torna a scendere e passa dal record storico di 2.320,9 miliardi di gennaio a 2.292 miliardi. La quota investita nei mandati (gestioni di portafoglio), pari al 51,4% degli Asset under management (Aum) totali, è pari a 1.177 miliardi; la restante parte (48,6%) è impiegata nelle gestioni collettive (1.115 miliardi). Solo a febbraio le gestioni collettive registrano deflussi per -1,1 miliardi, mentre le gestioni di portafoglio mettono a segno sottoscrizioni nette per 658 milioni.
Secondo le cifre Assogestioni, all’interno della macrocategoria fondi aperti (-1,5 miliardi a febbraio 2020) le sottoscrizioni si sono concentrate verso i prodotti del mercato monetario (1 miliardo) mentre le preferenze fra i fondi a lungo termine hanno riguardato prevalentemente gli obbligazionari (+1,47 miliardi) e in misura minore i bilanciati (695 milioni). Negativi i flussi verso le altre categorie di prodotto: gli azionari registrano deflussi netti per 2,45 miliardi, i flessibili per 2,21 miliardi.
A risentire maggiormente del clima di incertezza sono i fondi di diritto estero che perdono circa 1,16 miliardi di flussi netti, mentre quelli di diritto italiano “solo” 361 milioni.
I protagonisti dell’industria a febbraio 2020
Quanto ai principali protagonisti di febbraio 2020, Deutsche Bank (+815,3 milioni) guadagna la palma di miglior gruppo per raccolta netta mensile. Seguono Bnp Paribas con 432,7 milioni e il gruppo Intesa Sanpaolo con una raccolta mensile netta di 264,9 milioni. Scende dal podio UBS Asset Management, dopo aver conquistato la testa della classifica mensile di gennaio. In rosso il bilancio mensile della raccolta per Amundi (-968,6 milioni), M&G Investments (-398,1 milioni) e Franklin Templeton Investments (-320,3 milioni).
A livello aggregato si conferma la leadership del gruppo Generali, con patrimonio gestito passato da 527, 23 miliardi di gennaio a 526,38 miliardi, in virtù di una raccolta netta negativa per 35,8 milioni e dell’effetto mercati che Assogestioni quantifica in un -0,2%. Seguono il gruppo Intesa Sanpaolo con 422,73 miliardi di asset da 429,2 miliardi del mese precedente (+264,9 milioni la raccolta di febbraio e -1,6% il contributo derivante dalla performance negativa dei mercati) e Amundi, con una raccolta mensile netta negativa per 968,6 milioni e un patrimonio che passa da 197,57 a 193,19 miliardi (-1,7% il contributo dei mercati).