Pir Alternativi, una guida agli strumenti già disponibili
Cinque prodotti collocati fra giugno e settembre da Sgr e banche-reti. Con l’autunno sono previsti altri lanci
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Ben 5,2 miliardi in cinque anni, di cui 191 milioni solo nel 2020, per un totale di 124 titoli potenzialmente interessati. È questo in sintesi l’impatto che avranno i Pir Alternativi sul mercato Aim Italia di Borsa Italiana, secondo le stime di IR Top Consulting.
L’advisor finanziario per la quotazione sull’indice dedicato alle pmi ha fatto i conti a partire dalle stime complessive pubblicate dal Mef, che ipotizza un afflusso di capitali pari a 33,8 miliardi nel 2020-2024, di cui 4,5 miliardi quest’anno.
“I Pir Alternativi, che si affiancano ai Pir tradizionali, prevedono un focus sulle pmi e sono rivolti a investitori maggiormente patrimonializzati con un orizzonte di investimento di lungo periodo – spiega Anna Lambiase, fondatrice e ceo di IR Top Consulting -. La misura di carattere strutturale introdotta dal governo post Covid, è volta a incentivare ulteriormente gli investimenti nell’economia reale convogliando il risparmio privato in maniera sempre più efficace verso il sistema imprenditoriale italiano”.
Quindi, per la Lambiase l’Aim Italia, con il proprio universo investibile, è quello che include maggiormente le pmi, costituendo il canale privilegiato per gli obiettivi di crescita degli imprenditori, come dimostrato dal numero di Ipo registrate nell’ultimo quadriennio. “L’ampliamento delle asset class investibili, l’innalzamento del vincolo di concentrazione, una più estesa platea di Intermediari coinvolti e l’ulteriore defiscalizzazione potrebbero consentire, secondo la nostra analisi, di attrarre sul Mercato Aim Italia investimenti per 191 milioni di euro entro l’anno in corso. Estendendo l’orizzonte temporale dell’analisi, proiettando le stime del Mef, si stima un potenziale afflusso su Aim Italia pari a 5,2 miliardi di euro entro la fine del 2024”.
I Pir Alternativi prevedono infatti che, per almeno i due terzi dell’anno solare di durata del piano, il 70% del valore complessivo sia investito, direttamente o indirettamente, in strumenti finanziari (anche non negoziati in mercati regolamentati o in sistemi multilaterali di negoziazione) emessi o stipulati con imprese italiane, Ue o See (ma con stabile organizzazione in Italia), diverse da quelle inserite negli indici Ftse Mib e Ftse Mid Cap di Borsa italiana o in indici equivalenti di altri mercati regolamentati, in prestiti erogati alle predette imprese nonché in crediti delle medesime imprese.
È facile dunque per il 2020, a detta degli esperti di IR Top Consulting, prevedere un maggior afflusso di risorse verso l’Aim Italia, che meglio rappresenta le pmi, favorendo ulteriormente la liquidità sia sul secondario che sul primario.
Considerando poi il perdurare di uno scenario di tassi prossimi allo zero, per quest’anno è possibile ipotizzare che circa il 60% delle risorse, pari 600 milioni, possano confluire nell’azionario. Inoltre, prevedendo uno scenario conservativo nel quale il 70% delle risorse destinate all’equity venga investito su titoli non appartenenti all’indice Ftse Mib e Ftse Mid, si stima un apporto di capitali sulle società Small cap, Mta/Miv, Aim Italia pari a 450 milioni.
Quanto ai protagonisti, sempre stando ai dati di IR Top Consulting, l’universo investibile dei Pir Alternativi in Italia è formato da 253 titoli, che rappresentano una capitalizzazione complessiva di 22,6 miliardi. Nel dettaglio, la capitalizzazione dell’Aim (5,7 miliardi) è pari all’84% di quella delle Small Cap Star (6,7 miliardi) ed è di poco inferiore alla capitalizzazione delle Small Cap Mia (6,2 miliardi). La capitalizzazione delle società Mta-Miv e altri titoli è pari invece a 4 miliardi. La capitalizzazione media delle società Aim Italia tocca quota 46 milioni, rispetto ai 143 delle Small Cap Star, ai 92 delle Small Cap Mta e ai 269 milioni delle società Mta-Miv e altri titoli.
L’Aim, costituito da 124 società eligible, è il più numeroso e rappresenta il 49% del totale società (25% in termini di capitalizzazione totale). Seguono le società Mta Small Cap (26% e 27%), le Star Small Cap (19% e 30%) e le società Mta-Miv e altri titoli (6% e 18%).
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