MiFID 2… Anni dopo: cosa c’è, cosa manca. Il verdetto dell’industria
A due anni dall’entrata in vigore gli effetti della normativa sono ancora difficili da interpretare. E una parte degli operatori spinge per la revisione di alcuni aspetti tecnici
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Forte anche di un 2019, primo anno completo di operatività, che si è chiuso sfiorando i 14 miliardi di patrimonio in gestione, Fabio Melisso, ceo di Fineco Asset Management (FAM nell’articolo, ndr), non ha paura di affrontare le sfide, a partire dalla MiFID II, che considera un’opportunità per il settore.
Giudizio positivo anche sul progressivo aumento dei mandati di gestione. “Anche in Italia l’industry si sta muovendo nella direzione che abbiamo scelto, spostando il proprio interesse verso deleghe di gestione e soluzioni guidate a favore di un maggior controllo del rischio, di una maggiore trasparenza sui prodotti erogati alla clientela e, almeno per noi, verso una maggior efficienza in termini di costi”, afferma il manager. Che non teme la concorrenza (“FAM compete su una piattaforma straordinariamente aperta di Fineco Bank, che offre oltre 6300 strategie di case terze”) e pensa già a nuovi prodotti.
L’anno è appena iniziato: qual è il bilancio di Fineco Asset Management sul 2019 e quali gli obiettivi di sviluppo per il 2020?
“Nel 2019 Fineco Asset Management ha ottenuto risultati importanti: è stato il primo anno completo di operatività, che ha visto il patrimonio in gestione totale a sfiorare i 14 miliardi di euro. Il dato di raccolta di dicembre, il più recente disponibile, ha confermato il trend di accelerazione della seconda parte d’anno, con inflows per 294 milioni di euro nel mese. Risultati importanti e robusti come quelli complessivi del 2019 creano le basi per affrontare con fiducia e determinazione l’anno appena iniziato, proseguendo sulla strada maestra dello sviluppo e dell’innovazione di soluzioni di portafoglio percorsa sin qui da Fineco Asset Management a favore dei propri clienti e della rete di distribuzione di Fineco Bank.
A tal proposito, tra i prodotti maggiormente apprezzati possiamo certamente menzionare la nuova famiglia di fondi ‘Target’, soluzioni che accompagnano gradualmente i clienti verso i loro obiettivi, evitando così gli effetti negativi legati a un errato market timing. Sono sintetizzabili nel primo prodotto in cui sono automatizzati i principi di base della finanza comportamentale. Nello specifico, FAM Evolution Target si compone di due serbatoi. Il primo contiene e valorizza la liquidità, investendo in strumenti a breve termine e a bassa volatilità; viene poi usato come strumento di decumulo verso il secondo serbatoio, quello delle allocazioni target, che punta ad accompagnare il cliente verso l’investimento finale allo scopo di massimizzare i suoi obiettivi di investimento. Anche il fondo di fondi FAM MegaTrends ha riscontrato un discreto interesse da parte dei clienti retail; si tratta del primo fondo di fondi multi-tematico in Italia con un’allocazione dinamica non solo sulle diverse strategie sottostanti, ma anche sulle tematiche di investimento. Così, possiamo offrire un prodotto sempre vivo e aggiornato, in costante evoluzione, e assicurarci di catturare con continuità le tendenze presenti sul mercato”.
Avete in programma il lancio di nuovi prodotti?
“Quest’anno continueremo a cercare soluzioni innovative e coerenti con quelle che crediamo essere le esigenze dei nostri clienti. In questo senso, riteniamo possano ancora essere interessanti soluzioni che funzionano secondo logiche di un piano di accumulo; lo stesso vale per soluzioni conservative che vadano a completare il catalogo di prodotti attualmente a disposizione, offrendo alternative in funzione del proprio profilo di rischio e delle proprie aspettative di rendimento. Tra queste, anche prodotti che possano aiutare i clienti a gestire la propria liquidità, visto che quanto offerto oggi dall’investimento in titoli a breve termine non rappresenta una soluzione efficace. In aggiunta, crediamo che le soluzioni ‘FAM Advisory’ lanciate nel corso del 2019 possano continuare a rappresentare una parte importante dei nostri asset. Attraverso questi prodotti il cliente, supportato dal proprio consulente, può individuare il profilo di rischio e rendimento adatto alle sue specifiche esigenze ed investire poi in un portafoglio di fondi diversificato (multistrategy e multi manager) gestito e costantemente monitorato da FAM”.
La MiFID II ha messo in discussione il modello della distribuzione dei fondi di terzi presso le reti dei consulenti finanziari, private banker e dipendenti bancari. Come si inserisce in questa tendenza il fenomeno della progressiva crescita dei mandati di gestione (o sub-advisory)?
“Abbiamo provato a considerare la MiFID II come un’opportunità. FAM da un lato ha avuto il privilegio di iniziare la propria attività con questa normativa già in vigore, dall’altro ha saputo intuire e potenziare i valori di efficienza e trasparenza che sottolineava costruendo su questo modello la propria offerta di prodotti. Le deleghe di gestione sono sempre esistite e vengo utilizzate persino dalle case di investimento più importanti: non tutti sanno gestire in maniera eccellente qualunque strategia, ma tutti hanno il dovere di offrire le migliori soluzioni possibili ai propri clienti. Con i mandati questo è possibile, dato che si individuano eccellenze terze mantenendo un controllo diretto e puntuale sui portafogli, così come sul rischio e sui sottostanti. Osserviamo che l’industry anche in Italia si sta muovendo nella direzione che abbiamo scelto spostando il proprio interesse verso deleghe di gestione e soluzioni guidate a favore di un maggior controllo del rischio, di una maggiore trasparenza sui prodotti erogati alla clientela e, almeno per noi, verso una maggior efficienza in termini di costi. Tutto questo non può che farci piacere”.
Alcuni asset manager ritengono che la diminuzione delle partnership tra distributori e Sgr – il passaggio da un’architettura aperta a una ‘mediata’ – sia un processo non solo inevitabile, ma che andrà a giovamento del cliente finale. È d’accordo? Qual è la vostra esperienza?
“Per il Gruppo Fineco la nascita di FAM significa anche avere la possibilità di controllare la catena del valore della linea di business delle soluzioni di investimento, così come fatto in passato per tutte le altre. Questo permette di poter offrire prodotti competitivi e dei quali si ha il pieno controllo, nell’interesse dei propri clienti e di tutti gli ‘stakeholders’. Notiamo che c’è una tendenza naturale ad evolvere il modello degli operatori verso soluzioni guidate più efficienti per i clienti e più produttive per le reti di consulenti. Non sono in grado di dire se la tendenza si amplificherà ulteriormente; posso solo dire che FAM compete su una piattaforma straordinariamente aperta di Fineco Bank, che offre oltre 6300 strategie di case terze, aggiungendo i propri prodotti. Si dovrà dunque guadagnare ogni giorno fiducia ed interesse di clienti e consulenti attraverso prodotti innovativi, di qualità e a costi competitivi”