La Fed lascia i tassi di interesse invariati, rialzo non prima del 2023
Costo del denaro negli Usa fermo fra lo 0 e lo 0,25%. “La ripresa resta disomogenea”, dice Powell durante la conferenza stampa
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Doppia rassicurazione per i mercati. A poche ore di distanza dal numero uno della Fed, Jerome Powell, che ha garantito agli investitori il mantenimento della linea dovish, anche la collega Christine Lagarde torna a ribadire la volontà della Bce di continuare a sostenere l’economia dell’Eurozona con tutte le armi a sua disposizione, perché nonostante le prospettive stiano migliorando, restano molti rischi.
“Abbiamo chiaramente visto un movimento indesiderato dei tassi d’interesse che poteva avere un impatto negativo sulla ripresa che ancora non c’è, ed è questo il motivo per l’impegno ad aumentare gli acquisti nei prossimi tre mesi”, ha chiarito la presidente dell’Eurotower al Parlamento Ue, sottolineando anche che Francoforte “riesaminerà la situazione regolarmente”, e userà “flessibilità”. Quanto all’inflazione, i tecnici dell’Eurotower prevedono volatilità nel corso del 2021, dopo l’aumento causato da fattori transitori. Ma si aspettano anche che questi elementi si attenuino “all’inizio del prossimo anno”.
Lagarde ha poi lasciato spazio a un po’ di cauto ottimismo. “La situazione economica sembra migliore” di quanto non fosse un anno fa, “e possiamo aspettarci che migliori nel 2021”. Ma, di nuovo, non è ancora il momento di abbassare la guardia. “Nel breve termine – ha infatti precisato – le prospettive economiche per l’Area dell’euro rimangono circondate da incertezza a causa delle dinamiche della pandemia e la velocità delle campagne di vaccinazione. Il grave impatto che la pandemia continua ad avere non solo sull’economia, ma su tutti gli aspetti della vita di molti europei, non ci permette di ‘celebrare’ l’anniversario del Pepp”, che in questi gironi compie appunto un anno.
In ogni caso, per la numero uno della Bce i rischi sulle prospettive di crescita dell’Eurozona a medio termine sono diventati più equilibrati “grazie alle migliori prospettive per l’economia globale e ai progressi nelle campagne di vaccinazione. Tuttavia, permangono rischi al ribasso nel breve termine, principalmente legati alla diffusione di varianti del virus e alle implicazioni della pandemia in corso sulle condizioni economiche e finanziarie”.
Oltre alle armi di Francoforte è dunque necessario che i governi continuino a usare le loro. “Un orientamento di bilancio ambizioso e coordinato resta fondamentale – ha ripetuto Lagarde -. Le politiche fiscali nazionali dovrebbero continuare a fornire un sostegno fondamentale e tempestivo alle imprese e alle famiglie più esposte alla pandemia e alle misure di contenimento. Allo stesso tempo, queste misure dovrebbero, per quanto possibile, rimanere temporanee e di natura mirata per affrontare efficacemente le vulnerabilità e sostenere una rapida ripresa”.
Infine, nuova chiusura senza spiragli alla cancellazione del debito accumulato dai Paesi Ue con la pandemia. “È illegale, è un’illusione contabile, non ha senso dal punto di vista economico e minaccia la credibilità della Ue”, ha scandito Lagarde davanti al Parlamento Ue, ricordando come sarebbe anche controproducente: “Quello che aumenti con una mano lo diminuisci con l’altra: non ha senso economico in questo momento, perché le condizioni del credito sono favorevoli, e mina la credibilità e la fiducia nella Ue e quindi rischia di aumentare i costi di finanziamento”.
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