Economia reale e sostenibile: Corcos apre il Salone Sri 2019
“I fondi comuni sono il veicolo adatto per aiutare le imprese a sviluppare una maggiore consapevolezza verso il tema della sostenibilità”, ha detto il presidente Assogestioni
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Le politiche di investimento sostenibile e responsabile sono al centro delle strategie degli investitori previdenziali italiani. A loro è stata infatti dedicata la giornata conclusiva della Settimana SRI, nel corso della quale sono stati presentati i risultati della quinta edizione della ricerca sul settore svolta dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con Mefop e con MondoInstitutional e realizzata con il supporto di Axa Im, NN IP e Vigeo Eiris.
Stando ai risultati dell’indagine, il 47% ha adottato una politica d’investimento sostenibile e responsabile alla gestione patrimoniale e la maggioranza dei piani che attualmente non integrano criteri di sostenibilità ha già avviato valutazioni in merito. Inoltre oltre metà dei piani attivi applica strategie Sri a una porzione del patrimonio gestito superiore al 75%. La scelta di adottare politiche d’investimento sostenibile è motivata prevalentemente dalla volontà di contribuire allo sviluppo sostenibile e di gestire più efficacemente i rischi finanziari.
Da sottolineare come quest’anno la ricerca ha coinvolto ben 115 piani per un totale di 220 miliardi di euro di masse in gestione, con nuovo questionario che ha allargato lo spettro d’analisi, includendo approfondimenti sugli investimenti a impatto (impact investing) e sugli alternativi. Complessivamente il tasso di risposta è stato del 78% (90 piani su 115), dato che raggiunge il 95% tra i fondi pensione aperti e l’85% tra i piani individuali pensionistici.
Tornando ai dati, per il 64% dei piani attivi in termini di Sri, il consiglio di amministrazione definisce tale approccio all’investimento in termini generali, lasciando al gestore il compito di tradurlo dal punto di vista operativo: in questi casi, le competenze del gestore assumono una rilevanza significativa. La quasi totalità dei rispondenti attivi (93%) dichiara che il cda valuta almeno annualmente le performance degli investimenti dal punto di vista della sostenibilità.
Da sottolineare che, seppure l’integrazione dei criteri di sostenibilità nelle decisioni di investimento resti una scelta volontaria, nel nuovo contesto normativo europeo e nazionale (con particolare riferimento alle Direttive Iorp II e Shareholder Rights II), alla luce della necessità di confrontarsi con un orizzonte temporale di medio-lungo periodo e con le crescenti disuguaglianze, gli investimenti sostenibili saranno sempre più cruciali per gli operatori previdenziali.
“La ricerca ha registrato un tasso di risposta significativo da parte dei piani inclusi nel campione. Gli investitori previdenziali possono trarre benefici dall’integrazione dei criteri Est in termini di riduzione del rischio e di miglioramento delle performance finanziarie, garantendo la solidità nell’erogazione delle prestazioni pensionistiche”, ha spiegato il segretario generale del Forum Francesco Bicciato.
“Il ruolo degli operatori previdenziali, come investitori istituzionali di lungo periodo, sarà sempre più determinante nel promuovere uno sviluppo economico più equo e sostenibile. L’implementazione delle direttive Iorp II e Shareholder Rights II rafforzerà questo obiettivo, contribuendo a una maggior trasparenza e diversificazione nelle scelte di allocazione del patrimonio”, ha aggiunto il presidente del Forum, Pietro Negri.