Azionario, la Cina si converte al Growth
“Il settore internet della Cina si pone all’avanguardia dell’innovazione globale e sta evolvendo rapidamente”. Ecco i titoli preferiti dai fund manager
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Nonostante la pandemia Covid19 questo 2020 non è un anno da buttar via per le compagnie tecnologiche globali che, al contrario, hanno continuato a prosperare.
Nei primi nove mesi dell’anno la capitalizzazione di Borsa dei primi 25 gruppi tecnologici mondiali (quelli con un fatturato 2019 superiore a 8,5 miliardi di dollari) è aumentata del +30,4%. Al contempo, quella delle multinazionali manifatturiere è diminuita del 6%.
Il podio mondiale è tutt’ora dominato dalle grandi tech companies americane (a fine settembre: Microsoft-Amazon-Alphabet) ma la tendenza dominante durante l’anno fa emergere il peso sempre più decisivo delle società tecnologiche cinesi. Alcune – le più grandi – arrivate a insidiare da vicino i grandi nomi americani.
In termini di ricavi JD.com e Alibaba hanno già scavalcato Facebook mettendosi alle spalle di Microsoft, mentre in Borsa hanno messo a segno nei primi nove mesi rialzi a tripla cifra Meituan Dianping (+128,8%) e JD.com (+110,9%).
Sono numeri messi in evidenza nello studio “La resilienza dei giganti del websoft alla pandemia” condotta dall’Area Studi di Mediobanca, che ha messo sotto la lente i bilanci di tutte le compagnie tecnologiche mondiali nel quinquennio 2015-2019.
Secondo il report, durante questo arco temporale il peso delle aziende cinesi sul fatturato globale dell’industria tech è aumentato dal 14% al 22% mentre quello delle società americane è sceso dal 76% al 71%.
Secondo l’Area Studi Mediobanca la pandemia mondiale di coronavirus non ha gravato eccessivamente sui bilanci delle aziende tecnologiche americane ma, al contrario, ha aumentato i gap di redditività esistenti nei confronti delle altre industrie come quella manifatturiera.
L’Ebit margin delle aziende tecnologiche nel primo semestre 2020 è pari al 16% – mette in evidenza lo studio – sostanzialmente in pari con il valore di fine 2019 quando segnava un valore di 16,3% rispetto al 10,9% della grande manifattura.
Mercato sempre più concentrato. “Nel 2019 i prime tre player, Amazon, Alphabet e Microsoft rappresentano circa la metà dei ricavi aggregati dell’industria websoft; Amazon, in prima posizione dal 2014, ne rappresenta da sola un quarto. Nel 2015-2019 è aumentato il gap tra i primi cinque operatori e gli ultimi cinque: nel 2015 la differenza di fatturato era poco superiore ai 285 miliardi di euro, nel 2019 è più che raddoppiata a oltre 595 miliardi di euro”, scrivono gli esperti dell’Area Studi Mediobanca.
Amazon, regina indiscussa per ricavi, è anche il primo “datore di lavoro” con 798mila occupati nel 2019, seguita a distanza da JD.com e Microsoft. La giapponese Nintendo, senza debiti finanziari, è la più solida patrimonialmente a fine giugno 2020; seguono Meituan Dianping, Alphabet e Facebook. Nintendo è anche la più liquida, con diponibilità al 63,6% del totale attivo a fine giugno 2020, davanti a Baidu, Booking e Microsoft.
In termini di ricavi il semestre chiuso al 30 giugno ha fatto la fortuna di Nintendo (+71,5%), Amazon (+33,5%) e Salesforce (+29,5%). Seguono tre cinesi: Alibaba (+28,6%), JD.com (+28%) e Tencent (+27,9%). In termini di redditività industriale Oracle guida la classifica per ebit margin (39,4%), seguita da Nintendo (36,4%) e Microsoft (36,1%). Rispetto al 2019, Facebook perde la prima posizione scendendo al quarto posto (32,6%).
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