Fondi Obbligazionario Europa, si naviga a vista
I gestori del comparto mantengono una view cauta su come i governi affronteranno la crisi Covid-19. A livello strategico prevalgono le scommesse sui singoli Paesi dell’area, Germania e Italia su tutte
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La quarantena forzata ci impone di rimanere a casa in attesa che là fuori passi, sperabilmente il più velocemente possible, l’emergenza sanitaria e che le nostre vite – così come l’economia – possano tornare quelle di prima.
Intanto però pc, smartphone, app, canali streaming e quant’altro ci aiutano a diminuire le distanze fra noi e i nostri cari e a ingannare il tempo in attesa del ritorno alla normalità. Non è un caso che le aziende che si dedicano alla produzione e commercializzazione di questi servizi (dal cloud allo streaming) risentono della crisi da lockdown molto meno rispetto alle società industriali.
E’ sull’investimento in queste realtà che si concentra l’analisi di “Conoscere a fondo” di oggi.
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Dalla tabella vediamo che il primo fondo per performance annualizzata a tre anni e anche il più grande della selezione in termini di asset under management (Aum) è il BGF World Technology di Blackrock.
Il fondo è quello con il rendimento annualizzato a 3 anni migliore e quello che su questo orizzonte temporale remunera meglio il rischio avendo l’indice di sharpe più alto (0,91). Il BGF World Technology è anche il portafoglio migliore della categoria tematici tecnologici da inizio anno avendo perso meno rispetto agli altri peers, un passivo di soli 5,98 punti al 21 aprile.
In termini di masse il secondo più grande è il Fidelity Global Technology gestito da Hyun Ho Sohn (5 stelle Morningstar, come Tony Kim del fondo Blackrock) e anche il meno caro della selezione (spese correnti che superano di poco l’uno per cento).
Il fondo di Fidelity International risulta essere il migliore fra i dieci fondi selezionati se si allunga l’orizzonte temporale a 5 anni (rendimento annualizzato al 15,13%). Con questa percentuale il fondo gestito da Sohn supera di poco il BGF World Technology della rivale americana.
Sui tre anni emerge anche il JPM Us Technlogy con perfermonce del +17,25%. Secondo quanto emerge dalla tabella Morningstar questo fondo è anche il più aggressivo avendo sul medesimo arco temporale il Beta (rischio di mercato) più alto fra la selezione di fondi, pari a 1,09.
In termini di rischio specifico del portafoglio – la capacità di superare il proprio benchmark di riferimento (per la maggioranza dei fondi selezionati si tratta dell’indice MSCI AC World Information Technology) – emerge che solo i primi due fondi hanno saputo generare Alpha in maniera sistematica sui tre anni che costituiscono il periodo di confronto dell’analisi. Il BNP Paribas Disruption Tech e il FF Global technology, invece, hanno sostanzialmente eguagliato la performance del rispettivo benchmark.
Nel primo trimestre le performance dei fondi selezionati sono tutte negative, complice la parabola discendente dei mercati del primo trimestre causata dal propagarsi dell’epidemia coronavirus che ha piegato anche gli indici più resilienti di Wall Street con perdite talvolta a doppia cifra.
In risposta al diffondersi dell’epidemia da coronavirus in Europa e nel resto del mondo occidentale, i diversi asset manager hanno risposto in modo compatto.
I titoli tecnologici statunitensi, del resto, hanno registrato un calo maggiore rispetto a quelli del resto del mondo, “principalmente perché sul mercato americano ci sono più venditori forzati, più strategie basate su indici e più strategie quantitative, tutti elementi che fanno aumentare la pressione di vendita”, spiega Hyun Ho Sohn, gestore del FF Global Technology Fund di Fidelity International.
Secondo il gestore la recente volatilità del mercato ha rappresentato un’opportunità per la selezione dei titoli di tipo bottom-up perché ci sono state numerose vendite forzate: le strategie quantitative, ad esempio, cedono i titoli sulla base degli indicatori finanziari piuttosto che dell’analisi fondamentale.
Durante l’epidemia “il nostro posizionamento non è stato modificato in maniera sostanziale. Siamo posizionati per beneficiare dell’ascesa del gaming online, dei servizi di streaming e delle aziende che puntano a sfruttare l’attuale domanda di tecnologie idonee alla situazione di confinamento in casa”, analizza il gestore di Fidelity International che spiega di aver trovato le opportunità più interessanti su alcuni nomi di aziende americane di alta qualità.
“I driver a medio termine per robotica, automazione e intelligenza artificiale rimangono forti. Situazioni come covid-19 possono persino accelerare le tendenze che le nostre aziende cercano di sfruttare: una maggiore spinta verso la produzione locale e il multi-sourcing è positiva, in quanto questi possono essere raggiunti solo attraverso un uso più efficiente delle nuove tecnologie”, aggiunge Peter Lingen del fondo Pictet Robotics.
I temi di portafoglio a lungo termine rimangono gli stessi, suggerisce Hyun Ho Sohn: “Il driver della domanda di tecnologia è strutturale e non ciclico. Anzi, probabilmente la domanda di sensori aumenterà, le persone vorranno avere a disposizione ancora più dati da analizzare. Nel lungo termine, in realtà, potrebbe essere qualcosa di positivo per la domanda di tecnologia. In termini di temi di portafoglio, riteniamo siano interessanti driver di lungo termine come il cloud computing, l’intelligenza artificiale e il machine learning”.
“Per quanto siamo consapevoli che covid-19 abbia avuto un impatto notevole su alcune economie e aziende (inizialmente quelle esposte alla Cina, o dipendenti dalle catene di approvvigionamento cinesi, ora in modo più diffuso), siamo fiduciosi nei driver a medio termine per i temi in cui investiamo: robotica, automazione e intelligenza artificiale”, chiosa Lingen.