Reddito fisso: guerre e rendimenti a zero spingono le emissioni
Nel 2019 le imprese italiane hanno collocato obbligazioni per 27,4 miliardi di euro, +79% rispetto allo scorso anno
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I consumatori possono ‘salvare’ il reddito fisso. È la tesi di Gene Tannuzzo, vice responsabile reddito fisso globale di Columbia Threadneedle Investments, secondo cui nel 2020 gli obbligazionisti farebbero bene a cercare riparo nel settore dei servizi ai consumatori.
Prima di spiegare perché, l’esperto fa una premessa sottolineano come in questo 2020 partiamo da una posizione decisamente precaria. “Nel 2019, nonostante l’aumento generalizzato dei prezzi degli attivi (e non solo delle obbligazioni), la crescita ha segnato il passo – osserva Tannuzzo -. Abbiamo assistito al calo della fiducia delle imprese, e di conseguenza delle spese in conto capitale. Gli attriti commerciali (siano essi tra Stati Uniti ed Europa, Stati Uniti e Cina o Regno Unito ed Europa) sono destinati a proseguire. Vi sono elevate probabilità che nel 2020 i mercati sviluppati entrino in recessione, e la minaccia è particolarmente alta in Germania, negli Stati Uniti e nel Regno Unito (a seconda dell’esito della Brexit). Il rischio politico è ulteriormente aggravato dalle imminenti elezioni presidenziali statunitensi e dai continui disordini in Cina e a Hong Kong. In questo contesto, le banche centrali non dovrebbero inasprire le proprie politiche monetarie nel 2020. Piuttosto, i governi potrebbero adottare nuovi programmi di stimolo fiscale volti a stimolare la crescita”.
Alla luce di queste incertezze, secondo Tannuzzo nel 2020 gli obbligazionisti farebbero bene a cercare riparo in beni rifugio, il che non è affatto semplice vista l’ampia diffusione dei rendimenti negativi. “Si pensi ad esempio che, pur rappresentando circa il 30% del valore del mercato obbligazionario globale, all’Europa è ascrivibile solo il 7% dei rendimenti obbligazionari globali”, evidenzia.
All’interno del segmento delle obbligazioni societarie investment grade, a detta dell’esperto, il settore dei servizi ai consumatori è una valida opzione. “Nonostante i maggiori rischi di debolezza industriale, commerciale e manifatturiera per il 2020, non necessariamente assisteremo a una recessione dei consumi. In realtà, solitamente una recessione sfocia anche in una debolezza nel settore dei consumi solo la metà delle volte”, afferma.
Grazie a redditi robusti e a modesti livelli di indebitamento, i settori dei consumi godono di un ottimo posizionamento. “Nel 2020 cercheremo opportunità tra mortgage-backed securities, asset-backed securities e società delle telecomunicazioni, dei servizi di pubblica utilità e di alimentari e bevande concentrate sul mercato interno, molte delle quali stanno rimborsando i debiti e offrono obbligazioni con rendimenti positivi”, conclude Tannuzzo.