Bce: “Ancora incertezza, ma ripresa solida nel 2021”
L’Eurotower conferma l'aumento del ritmo degli acquisti Pepp e avverte i governi: “Recovery efficace solo con le riforme”. In Italia spread sui minimi pluriennali grazie a Draghi
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Per l’Area euro l’appuntamento con la ripartenza post Covid è fissato a partire da aprile. La previsione arriva dai tre istituti di statistica, Istat, Ifo e Kof, che nel loro ‘Eurozone economic outlook’ affermano: “Nel quarto trimestre del 2020, l’attività economica è diminuita meno delle attese ma il recupero dei ritmi produttivi è previsto a partire dal secondo trimestre 2021”. Il Pil è quindi visto in contrazione dello 0,4% nel primi tre mesi di quest’anno rispetto ai precedenti e dell’1,6% su base annua, mentre, nei successivi tre mesi si attende un recupero dell’1,5% (+12,9% sull’anno). La ripresa potrebbe continuare anche nel terzo trimestre con un incremento del Pil dell’area dell’euro del 2,2% rispetto al secondo trimestre 2021 e del 2,6% sul 2020.
Secondo l’analisi, la ripresa delle misure di contenimento in alcuni Paesi dall’inizio di marzo per far fronte al peggioramento della situazione pandemica per il Covid-19 avrà effetti negativi che avranno solo un impatto transitorio sull’economia. “Il quadro macroeconomico è caratterizzato da una elevata incertezza che accompagna sia l’evoluzione della pandemia e la velocità della campagna di vaccinazione, sia i tempi di realizzazione del programma Next Generation Eu”, viene comunque sottolineato nel testo. Ma un aiuto potrebbe arrivare anche dalla “fase di ripresa” del commercio internazionale che è “attesa proseguire, sostenuta dal deciso rafforzamento dei ritmi produttivi in Cina e negli Stati Uniti”.
Sul fronte dell’inflazione, i prezzi al consumo sono attesi in aumento nel corso del 2021 e nel primo trimestre il tasso di inflazione tendenziale dovrebbe attestarsi al +1,1%. Quanto alla produzione industriale è “prevista segnare un aumento congiunturale dell’1,6% nel primo trimestre 2021 per poi decelerare tra aprile e giugno (+1,2%) quando il tasso di crescita su base annua risulterà superiore al 24%, rispetto agli stessi mesi del 2020 contraddistinti dalla presenza del periodo di lockdown, che aveva caratterizzato quasi tutti i paesi dell’area”, continua il report. Nel terzo trimestre del 2021, la dinamica congiunturale registrerebbe un nuovo miglioramento dell’1,3% mentre “la ripresa degli investimenti seguirebbe un ritmo più lento”.
Per quanto riguarda il 2020, secondo i tecnici dei tre istituti di statistica, nel quarto trimestre il Pil dell’Area euro è diminuito meno del previsto (-0,7%), mentre la caduta dell’attività economica nel 2020 si è attestata al 6,6%. La seconda ondata dei contagi registrata in autunno ha indotto i governi nazionali all’adozione di ulteriori misure di distanziamento sociale la cui intensità è stata comunque eterogenea tra paesi. E, stando all’analisi, gli effetti i negativi hanno riguardato prevalentemente le attività dei servizi, mentre l’impatto sull’industria è stato più lieve, attenuando quindi la caduta del Pil.
Dal lato della domanda, nel quarto trimestre i consumi privati hanno registrato una decisa flessione (-3,0%), rappresentando il principale contributo negativo alla variazione del Pil. Gli investimenti fissi lordi, al contrario, sono aumentati (+1,6%). Analogamente alle misure di contenimento, gli effetti sull’economia sono stati piuttosto eterogenei tra i Paesi. In Italia e Francia il Pil è diminuito rispettivamente dell’1,9% e dell’1,4%, mentre in Spagna (+0,4%) e Germania (+0,3%) la ripresa è proseguita anche se a ritmi inferiori rispetto al trimestre precedente.
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