Italia, il Covid fa crollare il Pil 2020 dell’8,9%. Schizza il debito
La pressione fiscale sale al 43,1%, mentre il debito italiano tocca quota 2.569 miliardi ed è pari al 155,6% del Pil. A febbraio, l’inflazione sale per il secondo mese consecutivo
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Il punto restano le vaccinazioni. Se da un lato, infatti, l’arrivo di vaccini efficaci permette di stimare un deciso miglioramento del Pil globale per quest’anno e per il prossimo, dall’altro le difficoltà che alcuni Stati stanno incontrando nella campagna di immunizzazione di massa resta tra i principali rischi per la ripresa. È quanto emerge dalle prospettive economiche intermedie dell’Ocse che, alla luce di “una ripresa più rapida del previsto”, ha alzato in modo sostanziale le sue previsioni per la salute economica globale, aumentando a +5,6% la stima di crescita mondiale per quest’anno, con un incremento di ben 1,4 punti rispetto alle proiezioni di dicembre, e a +4% per il 2022, con un miglioramento di 0,3 punti.
A determinare il moderato ottimismo dell’organizzazione parigina sono stati anche gli annunci di nuovi piani di stimolo fiscale e i segnali che le economie stanno ora affrontando meglio le misure per abbattere il virus. Ma è appunto vietato abbassare la guardia, perché dopo le buone notizie, il report avverte che permangono rischi considerevoli. “Un progresso più rapido nella diffusione del vaccino in tutti i Paesi permetterebbe di rimuovere più rapidamente le restrizioni e aumentare la fiducia e la spesa – si legge -. I lenti progressi nell’introduzione dei vaccini e l’emergere di nuove mutazioni virali resistenti ai vaccini esistenti comporterebbero una ripresa più debole, maggiori perdite di posti di lavoro e più fallimenti aziendali”.
Quanto all’Italia, i tecnici Ocse hanno abbassato le previsioni per quest’anno ma alzato decisamente quelle per il prossimo. L’Interim Economic Outlook dell’organizzazione prevede infatti il Pil tricolore in crescita del 4,1% nel 2021, dal 4,3% delle stime dello scorso dicembre, e in aumento del 4% nel 2022, contro il precedente +3,2%. Ma nuovo esecutivo lascia bene sperare. “Il governo Draghi vuole concentrarsi sulla campagna di vaccinazione, è in ogni caso ciò che hanno detto. Vogliono anche un piano di rilancio verde e digitale e vogliono riformare il settore pubblico affinché sia più efficace. Credo che non si possa far meglio in materia di raccomandazioni. È ciò che diciamo all’Italia da anni”, ha commentato la Boone.
Nell’Eurozona, invece, si prevede una crescita del 3,9% nel 2021 (+0,3 punti percentuali rispetto alle stime di dicembre) e del 3,8% nel 2022 (da +0,5%). In Germania, dove il Pil è diminuito del 5,3% lo scorso anno, la crescita dovrebbe essere del 3% (+0,2 sulle proiezioni precedenti) e del 3,7% (+0,4) rispettivamente, la Francia, dopo -8,2% del 2020, dovrebbe rimbalzare del +5,9% (rivisto di -0,1) e poi del +3,8% (+0,5). Per la Spagna, dopo il crollo dell’11% del 2020, si prospetta un aumento del Pil del 5,7% quest’anno (+0,7 punti rispetto a dicembre) e del 4,8% (+0,8) il prossimo. “Quello che diciamo è che l’Europa non è abbastanza efficace sui vaccini: bisogna produrre molto più velocemente”, ha messo in guardia la capoeconomista dell’Ocse, Laurence Boone.
Tornando alle previsioni globali, il rischio più importante per la ripresa “sarebbe un piano di vaccinazione troppo lento”, ha aggiunto la Boone, perché si “rischia di bloccare i piani di rilancio”. Per l’Ocse, inoltre, il Pil globale dovrebbe riportarsi alle posizioni pre-pandemia entro la metà del 2021, ma nonostante il miglioramento dell’outlook complessivo, produzione e redditi in molti Paesi alla fine del 2022 resteranno ancora al di sotto dei livelli attesi prima della pandemia.
A questo proposito, il report evidenzia anche la spinta che giunge dalla ripresa Usa, grazie soprattutto al maxi piano Biden, mentre rileva che in Europa nel 2021 lo stimolo “appare relativamente blando”. Spicca, in effetti, la performance del Pil Usa, che sulle ali del nuovi stimoli da 1.900 miliardi di dollari è visto in crescita del 6,5% quest’anno, con un innalzamento di 3,3 punti percentuali rispetto alle stime dello scorso dicembre, a livelli di crescita quasi ‘cinesi’. Al rialzo (di mezzo punto) anche le previsioni per il Pil Usa del 2022, che sale al 4%.
Tra gli altri big, la Cina è vista in crescita del 7,8% nel 2021 (-0,2 punti) e del 4,9% (previsione invariata). Il Pil indiano dovrebbe balzare del 12,6% quest’anno (+4,7 punti rispetto alle stime precedenti) e del 5,4% il prossimo (+0,6 pp). Il Pil globale dovrebbe riportarsi alle posizioni pre-pandemia entro la meta’ del 2021, tuttavia – sottolinea l’Ocse – nonostante il miglioramento dell’outlook complessivo, produzione e redditi in molti Paesi alla fine del 2022 resteranno ancora al di sotto dei livelli attesi prima della pandemia.
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